Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
L'italiota, lo si può facilmente riconoscere dall’inconfondibile maglietta di cotone dell' Hard rock Cafe, dallo zainetto Invicta ultra untuoso, dalla scarpa Prada datata, dall’infradito in estate e dal jeans Versace iper-aderente.
E’ facilmente distinguibile in tutte quelle serie di telefilm che passano le reti Mediaset o nelle pubblicità demenziali, intento a fare il filo a straniere da urlo con il caratteristico utilizzo dell’inglese delle scuole medie, con cadenze gergali che vanno dal bolognese al toscano al romanesco, sulla traccia di “Ahò, a naice gherl, ce l’hai un istant for me? Do you spikki italians?”.
L’italiota, quello vero e più grezzo che c’è, ha tre fissazioni continue: il fisico, i soldi e le ragazze.
In merito al cibo è ciecamente orgoglioso del proprio paese e delle tradizioni locali.
Mamma gli ha detto e ridetto che la cucina italiana è unica e la migliore al mondo, perciò anche in Groenlandia cercherà una pizzeria o un ristorante italiano.
Quando, però, si accorge che una grande fetta del resto del mondo non la pensa proprio come lui in fatto di spaghetti o caffè napoletano ci resta molto male e comincia ad inveire contro ogni tipo di straniero gli passi accanto.
In quanto al sesso femminile, all’opposto, è ammaliato dal mito della straniera super-figa e disponibile al primo sguardo.
In cima alla top-list delle sue predilezioni c’è la russa da pagare con le calze di nylon, poi la francesina dal naso all'insù, poi la svedese (altrimenti detta vichinga o valchiria), la brasiliana tutta culo, la norvegese, l'americana, la romena, l’ungherese, la cinese, la tailandese, la giapponese e chi più ne ha più ne metta.
Nel periodo della stagione degli amori ritira fuori la scarpa firmata e la camicia fasciante anche quando decide di dormire, nella certezza di essere sempre sul chi va là, nel pieno rispetto del pensiero “ogni lasciata è persa”.
Nel caso la selvagginascarseggi, conclude che può aspirare anche al basso e inizia a puntare qualsiasi cosa deambuli e respiri.
E’ fissato per i soldi e di trovare la compagna ricca; fa di tutto per scolpirsi un fisicaccio possente con lo scopo di acchiappare la figlia del grande industriale o del banchiere.
Sulla tipica scala darwiniana la sagoma dell'italiota è paragonabile al crucco tedesco, cioè il medio-man germanico.
Queste due classificazioni di forestieri diffidano l’uno dell’altro e si detestano vicendevolmente: all'italiotaal solo sentir nominare la parola crucco gli viene il palletico, mentre il cruccoavverte l'italiota come un rischio all'ordine interplanetario.
Sono pietosi soprattutto quelli che vivono di palestra, i più coglioni tra gli italioti, coloro che si fanno scopare la ragazza mentre alzano pesi esorbitanti sopra la testa, già di per sé appesantita da sporgenze non indifferenti.
Insomma l’italiota in tutto il Paese indica quella persona che si rende ridicola con comportamenti poco civili e scarsità di valori e che, ahinoi, ci procura una triste fama all'estero.
Inserito da Meertaire il 21/11/2024 11:48:31
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Inserito da Sabine il 29/10/2015 11:19:28
La russa da pagare con le calze di nylon?!? Forse quarant'anni fa: funzionava anche con le penne biro. Ma l'autore è al corrente di certi eventi intercorsi negli ultimi decenni? Fa pensare a "Goodbye Lenin" (visione vivamente consigliata)
Inserito da bea il 10/12/2013 13:29:54
Quanto amaro e critico quest'articolo! Da tedesca vivendo in Italia da tanti anni, non posso condividere tutta questa critica. Certo conosci meglio i tuoi connazionali, le loro abitudini, vizi e virtù. Ma non è molto diverso in Germania, potrei descrivirti il germaniota: fisico, soldi, ragazze? è lo stesso, e proprio nelle grandi città. E ancora peggiore perché ai germanici manca l'arte e la gioia di vivere, si lamentano sempre su un alto nivello e a gli manca proprio questo: vivere e lasciar vivere. So bene perché vivo in Italia! E con le ristrettezze posso vivere, sono più simpatiche di quelle tedesche, credimi!