Inquietante precedente

La Cina sbarca sulla luna: sarà vero?

Gli ingegneri orientali fanno sul serio o si tratta di un'altra bufala come quella...

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La Cina sbarca sulla luna: sarà vero?

La Cina sbarca sulla Luna, mentre la Nasa punta tutto per arrivare su Marte.

L'agenzia Xinhuaha annunciato con visibile orgoglio che entro oggi la missione Chang'e-3 farà atterrare per la prima volta sul corpo celeste una sonda spaziale tutta made in China.

 Chang'e-3

Ora, milioni di esseri umani terrestri, si stanno chiedendo se i simpatici genietti con gli occhi a mandorla ci regaleranno l’ennesima imitazione di qualcosa carpito ad altri o se, invece, gli ingegneri orientali stiano facendo davvero sul serio, dal momento che metà degli abitanti della terra credono che l’atterraggio del 1969 effettuato dagli americani sia stato una bufala bella e buona perpetrata dalla Nasa.

Infatti, dagli anni ’80 in poi, tutti ci stiamo chiedendo perché non sia stato possibile rimetter piede sul polveroso suolo lunare e se i libri di storia dal 1970 hanno mentito spudoratamente, così come i filmati commemorativi e i tantissimi gadget con le fiere e orgogliose facce sorridenti dei tre eroi astro-navali.

Quando Armstrong appoggiò il suo piedone al suolo e disse immantinente che si trattava solo di un piccolo passo fatto da lui, ma -in realtà- di un enorme passo compiuto dall’umanità, stava effettivamente adagiando l’arto in quel della Luna o sopra un solido pavimento di palcoscenico coperto di fitta polvere al sicuro di un segretissimo studio televisivo nel deserto del Nevada?

Libri e film divenuti vere e proprie pietre miliari, come la pellicola Capricorn One, puntano tutto sulla falsificazione dello sbarco da parte degli scienziati della Nasa, farsa che costò agli USA ben 25miliardi di dollari, con l’unico scopo di spiegare al mondo intiero che i cervelloni russi non potevamo assolutamente competere con la materia grigia dei geni americani. Quanto sopra è stato ed è il punto di vista di politici, scrittori, esperti spaziali, registi, tutti sostenitori della tesi più che spiegabile del grande complotto, dell’ingegnosa macchinazione per dar ancora maggior spessore alla visibilità degli Stati Uniti.  

E’ perciò che il famosissimo servizio fotografico di David Percy venne preso come oro colato dai propugnatori di tale bufala .

Da moltissimi anni un certo Bill Kaysing ha fatto di tutto per distruggere e rendere pura commedia "la notizia più eclatante nella storia del ventesimo secolo e forse di tutti i tempi".

Infatti, nel 1976, Kaysing scrisse un libro con un titolo che appariva tutto un programma We never went to the moon.

Kaysing, a quei tempi era un californiano che dal 1956 al 1963 aveva lavorato al Dipartimento di Ricerca di Rocketdyne, Santa Susana, una struttura che faceva da fornitrice del motore per il programma spaziale Apollo.

"La Nasa non aveva possibilità di portarli davvero sulla luna” afferma nul suo libro.

"Negli ultimi 50 anni quando lavoravo alla Rocketdyne, perfezionarono uno studio di fattibilità sulle eventuali missioni degli astronauti sulla luna. Si scoprì che la percentuale di successo era dello 0,0016 per cento. In altre parole, non c’era possibilità alcuna. Ma alle soglie del 1969 improvvisamente tutto cambiò, perché ora eravamo in grado di realizzare senza il minimo problema missioni a iosa. Tutto ciò andava contro ogni probabilità."

 Aldrin!?

Eppure siamo rimasti tutti a bocca aperta davanti alla TV, quando Tito Stagno faceva a gara con Ruggero Orlando per essere i primi a dire “ ha toccato”?

Mai nessuna trasmissione televisiva ha più avuto un effetto così clamoroso come lo sbarco sulla luna.

In pratica era il primo esempio di una forma di realtà virtuale e, come tale, riscosse un successo grandioso.

In quel momento avrebbero potuto parlarci di trucchi, di frode, di bufala o quant’altro senza però minimamente distoglierci da quegli attimi stracolmi di magia.

Certo, con il passare del tempo, esperti del settore cominciarono a dubitare di questa avventura nello spazio, soprattutto a causa di numerose anomalie nelle varie pubblicazioni della Nasa e nelle trasmissioni televisive che trasmettevano le immagini che arrivavano dalla luna.

In primis, perché non erano visibili le stelle in tantissime fotografie prese sulla superficie lunare?

Mancando l'atmosfera a diffonderne la loro luce, non dovevano quindi essere ben distinguibili?

E perchè mai non si riconoscono i crateri sotto il modulo per l'atterraggio lunare?

Come mai gli esperti Nasa hanno sempre evitato di rispondere compiutamente sul perché di alcune immagini degli astronauti sulla luna in cui si vedono chiaramente varie luci riflesse in ogni lato dei loro caschi - anziché delle zone scure che l'acuta luce del sole avrebbe dovuto diffondere?

Insomma ci sono tutti i presupposti per definirla la più grande truffa di sempre, sebbene non riusciamo ancora a spiegarci la partenza del razzo da Cape Kennedy, l’equipaggio che torna a terra, ma sopra ogni cosa le centinaia di persone utilizzate nel programma spaziale sulle quali dover contare per conservare questo incredibile segreto fino alla morte?

Le risposte ai nostri dubbi vengono al volo cancellate oltre che da Kaysing anche da Capricorn One, per il semplice fatto che le persone del progetto Apollo al corrente dell’imbroglio, erano ben poche e ricevevano informazioni solo sommariamente e sullo stretto necessario.

Ma, venivano comprati con buoni carburante, promozioni di carriera, e anche minacce non tanto velate che assicuravano l’assoluto oblio di quelli che invece sapevano.

Ora, tornando ai nostri amici cinesi auguriamoli questa volta -vista la precedente esperienza dei colleghi americani- che il loro regista si ricordi di mettere in scena le stelle e l’Orsa Maggiore e, magari, di non inquadrare il casco degli astronauti così da evitare imbarazzanti luci di palcoscenico.

 Buon viaggio nel nulla!

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