Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Un argomento a cui la stampa italiana non da alcun risalto è la situazione in Yemen e la tragica escalation di violenza che sta colpendo il paese Sud-Arabico in questi giorni.
Il 5 dicembre un gruppo di terroristi militanti di Al-Qaeda, hanno assaltato la sede del Ministero della Difesa della capitale, Sana'a, sede delle operazioni congiunte tra forze armate yemenite e statunitensi operanti nel tentativo di eliminare le cellule terroristiche di Al-Qaeda, ormai infiltrata a tutti i livelli.
Gli attentatori, armati con fucili d'assalto, hanno sfondato il perimetro con un'auto bomba, si sono poi infiltrati nell'edificio iniziando a sparare sugli impiegati, ancora sotto shock a causa della improvvisa esplosione e a gettargli contro bombe a mano. Le vittime accertate sono 52 e il numero di feriti è altissimo, gli attentatori rimasti uccisi sono, invece, 12, lo riportano fonti governative yemenite che hanno diffuso un filmato agghiacciante registrato dalle telecamere di sicurezza del Ministero.
L'auto-bomba avrebbe anche danneggiato l'ospedale del Ministero e alcuni edifici circostanti. In risposta all'attentato, le forze armate statunitensi hanno inviato un drone per un attacco aereo con lo scopo di colpire obiettivi sensibili nella città di Radaa, nelle regioni centrali del paese, sede di alcuni capi yemeniti di Al-Qaeda. Il drone, però, avrebbe mancato l'obiettivo, secondo quanto affermano alcuni testimoni oculari, andando a colpire un corteo nuziale provocando 17 morti in maggioranza civili.
La sicurezza locale ha dichiarato che alcune delle 17 vittime potrebbero essere appartenenti all'organizzazione terroristica, ma l'amministrazione americana non conferma ne smentisce, segno che anche gli USA sono lungi da averne la certezza. Quello che è certo è che la Human Rights Watch, ONG che monitora il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo, già quest'estate aveva lanciato l'allarme per l'elevatissimo numero di vittime civili negli attacchi aerei senza equipaggio umano nello Yemen.
Intanto è di due giorni fa la notizia, diffusa da Tokyo, che il console del Giappone è stato vittima di un tentato rapimento mentre si trovava in auto a Sana'a, il diplomatico è stato assaltato da sconosciuti e pugnalato in modo non grave, è poi riuscito a fuggire e alcuni soccorritori lo hanno subito condotto in ospedale.
Lo Yemen è, ormai da alcuni anni, in uno stato di perenne tensione, le cellule di Al-Qaeda si sono diffuse capillarmente in tutto il paese, trovando terreno fertile in quella grande fetta di popolazione yemenita saldamente ancorata al passato e a credenze fondamentaliste.
Di contro gli Stati Uniti cercano (con evidenti scarsi risultati) di far tornare la pace nel paese servendosi delle moderne tecnologie militari che però spesso sbagliano obiettivi, non avendo capacità di discernimento e incorrendo alcune volte in mal funzionamenti (non è infatti la prima volta che un drone manca l'obiettivo uccidendo popolazione civile) che non fanno che aggravare la situazione e gettare benzina sul fuoco inasprendo così lo scontro fra musulmani e occidentali.
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