Ancora un suicidio

Come in un libro scritto male si era ucciso per Natale

Ieri l’ennesima vittima, di questo scellerato sistema dittatoriale, solo qualche trafiletto sui giornali: che schifo!

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Come in un libro scritto male si era ucciso per Natale

Ieri l’ennesima vittima, di questo scellerato sistema dittatoriale, è stato un cinquantenne di Torino il quale, dopo aver perso il lavoro ed essere divenuto moroso, era nientemeno in attesa di essere sfrattato.

Non c’è la fatta, non ha retto a tanta disperazione e si è impiccato.

Che schifo signori miei nemmeno nel Sud del Sudan esiste una situazione simile, con detta notizia che non ha trovato spazio nelle prime pagine di nessun giornalone, di nessun quotidiano di quelli definiti importanti, ma che in alternativa ci hanno propinato di nuovo le peripezie politiche di Renzi, le escort regalate a Berlusconi, tra una scosciatura di Belen e il nuovo tentativo di purificazione di Sara Tommasi…

Stamane per esempio ci sono solo piccolissimi, insulsi trafiletti di questa interminabile epidemia di suicidi, quasi fosse anch’essa una new da gossip, da associare alle telefonate fra William e Kate o al nuovo attore di Beautiful, così proprio per non essere accusati di omettere i gravi drammi sociali.

Comunque tornando all’uomo che si è tolto la vita c’è da aggiungere che simili gesti non sono solo il prodotto  della crisi devastante che sta attanagliando il Paese; dietro a questi suicidi c’è l’espressa determinazione di chi detiene il potere e lo esercita come Regime di mercanteggiare sulla crisi, che a questo punto sembra voluta e costruita a tavolino, ove i grandi affaristi e faccendieri, mentre noi ci impoveriamo sempre di più e prepariamo il cappio adatto quale nostra unica via di uscita, contano i soldi che hanno arraffato e con cui celebreranno i loro funesti successi.

E’ questo il nostro Sud del Sudan, è questo il nostro amato Paese che libera i serial killer e perseguita gli innocenti, tana maleodorante di delinquenti legalizzati, Questa è oggi la nostra amata patria: un covo di malfattori, schifosi delinquenti, prevaricatori da carreggiata e di palazzo che si rimpinguano sulla nostra pelle.

Mentre i nostri familiari ogni giorno ci tendono le mani e ci chiedono almeno un pasto alla sera, loro si aumentano gli stipendi (recentemente lo hanno fatto i magistrati in nome, hanno detto, della necessità di preservare l’indipendenza), retribuzioni che s’intascano per schiacciarci, opprimerci e spingerci al gesto più disperato, un gesto che sta facendo dell’Italia della corruzione, del disinteresse sociale, una patria di martiri del lavoro che non c’è!

Se un giorno, uno di noi, venisse ridotto a chiedere l’elemosina, a vivere sotto i ponti, e nonostante tutto non volesse trasformarsi in un criminale per mangiare, cosa caspita altro dovrebbe fare?

In quale maniera potrebbe conservare un mero spiraglio di dignità?

Solo ed esclusivamente ricusando l’ultimo bene che gli rimane: la vita.

Un gesto liberatorio che lo approssima alla riverenza dell’onore di grandi eroi del passato che posti davanti all'incapacità di ribellarsi al despota di turno prediligevano togliersi la vita manu propria.

Quei combattenti che difendevano il loro onore di soldati.

Ebbene quel signore di Torino, che di fronte all’impossibilità di poter rispettare i propri impegni di cittadino decide di impiccarsi, tenta con alto valore di salvare quell’immenso onore di cui andava fiero e gli hanno strappato vigliaccamente, di lasciare ai posteri il ricordo di un uomo coraggioso e non di un pavido.

Ecco, questo è il clima che regna in Italia, e che i più, vogliono sottacere per puri scopi opportunistici.

La causa primaria di queste morti è di coloro che hanno il culo attaccato alla poltrona col Bostik, essi sono i boia veri di questi eroi dipartiti e di cui vogliono interrare coi loro corpi anche i loro ricordi di uomini con la U maiuscola.

Ma, tanto a loro che importa, basta parlare di un Sindaco che ha ridotto una città in poltiglia, di puttane in casa di politici e della solita insulsa Belen…

Anche noi siamo il Sud del Sudan!

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    7 commenti per questo articolo

  • Inserito da bea il 21/12/2013 17:24:17

    Analisi pungente... e toccante. Non c'è niente da aggiungere, solo che è una VERGOGNA. Anche ad Imperia, un 40enne si è suicidato... Ma dove andiamo in questo Bel Paese, con questa politica e politicanti? Sono triste e a volte esaurita di leggere sempre su questi destini, ma è giusto: dobbiamo gridare sempre più forte...

  • Inserito da GINA il 21/12/2013 15:57:29

    vergognaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

  • Inserito da rita il 21/12/2013 15:43:44

    ma ieri è stata pubblicata storia del raccontafavole

  • Inserito da piccolo da Chioggia il 21/12/2013 15:40:40

    a Rita: ho dato l'altro giorno appuntamento alla prossima novella di Raccontafavole. o volendo anche alla prossima ricetta. tutto qui.

  • Inserito da rita il 21/12/2013 15:20:29

    Quando entriamo in questi argomenti ti ritiri Piccolo, perchè?

  • Inserito da rita il 21/12/2013 12:21:53

    Carissimo Piccolo, ripeto che tu e il Canapone C.Redattore sareste una coppia irresistibile per le donne... Del canapone C.R. ne conosciamo la forma , io e Matilde mia grande amica vorremmo conoscere te perchè sei veramente un tipo interessante

  • Inserito da piccolo da Chioggia il 21/12/2013 11:38:43

    posto che la mia opinione valga un qualcosa, concordo con l'articolo di sopra virgole comprese. ma a noi allora resta un compito, minimo forse, non troppo visibile, ma reale: il sabotaggio dell'informazione addomesticata assieme alle ricadute commerciali che essa provoca. mi spiego o meglio tento di esplicare senza pretesa di proporre illuminanti soluzioni per il semplice fatto che anche io navigo a vista su di una navicella del tutto disarmata e in balìa dei venti. disarcionare i potenti non è semplice se non si hanno certe risorse in credito carismatico e in ricchezza finanziaria di rilevanza internazionale: ovvero ciò che ha permesso l'ascesa di un Silvio per intenderci. ascesa risoltasi alla fine in un fiasco. a noi restano per intenderci le scaramucce in margine alla battaglia. ovvero, credo almeno, boicottare in proprio qualsiasi consumo voluttuario i cui ricavi vanno all'80%, in mani di chi approva e prospera in questo grazioso sistema. cercare di dare il proprio denaro esclusivamente a categorie di lavoro per le quali si sia convinti con ragionevole grado di razionalità che esse sono categorie primarie: ovvero inerenti al cibo e alle cose indispensabili al nostro mantenimento in buona salute mentale e fisica. insulse voluttuarietà indotte da pubblicità etc che han dato la stura alle tv commerciali col corollario di creare personaggi strapagati come la scema dai costumi puttanizi di cui nell'articolo di sopra (mi dà fastidio persino sentirne il nome)dovrebbero essere coscientemente boicottate in proprio e poi in propaganda. un poco come è stato per i cibi biologici che sconosciuti qualche tempo addietro sono oggi una cosa di cui il mercato deve tener conto proprio perchè su di essi si era creato un movimento pubblico di approvazione che si era fatto largo extra i canali dell'informazione codificata di giornali e tv. ripeto ai bravi lettori di Totalità che io propongo cosette minime e senza pretese ma delle quali io medesimo sono lo sperimentatore in proprio e ho visto che almeno hanno contribuito a raddrizzare per un minimo la mia indigenza e a tenermi lontano dall'irrazionalità di comportamenti collettivi che, stante la frantumazione della società odierna in singoli, in momenti di pericolo possono portare a precipitare nell'estrema solitudine indigente per la quale la soluzione è quella prospettata dall'articolo del nostro Canapon Redattore Capo. mi permetto un ultimo esempio: nella mia solitudine condita di modestissime possibilità economiche ho voluto studiarmi nella biblioteca della mia città come si è sopravvissuti nella Mosca del regime staliniano, quella magistralmente descritta con ironia sublime da Bulgakov: è stato uno studio fantastico, ho imparato mille e mille cose necessarie al sopravvivere. e intendo non solo quello fisico ma pure quello mentale non meno importante. e ho imparato come ridere dei nostri facili profeti della solidarietà, del progresso, della pubblicità, del consumo etc etc etc. senza lasciar loro accorgersi che non credo a una virgola delle loro fumisterie.

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