In onore del suo Dio

La bizzarra storia di Suor Margherita

di Il Raccontafavole

La bizzarra storia di Suor Margherita

Suor Margherita, insegnava musica in un asilo non distante da Boston, ed era da tutti molto rispettata e amata.

Il giorno insegnava e la notte uccideva, non prima di aver torturato il “fortunato” di turno.
Pensava che ogni sua vittima fosse un regalo sacrificale a Dio, senza specificare, però, a quale divinità si rivolgesse.

Quella notte toccò alla madre di una sua ex allieva.

La legò, mentre quella, la guardava con gli occhi pieni di lagrime e la bocca accuratamente sigillata da un nastro adesivo.

Ogni suo gesto e ogni suo sguardo chiedevano pietà, erano evidenti messaggi alla suora killer di lasciarla andare…

Affilò la mannaia che solitamente usava per le donne, sorridendo apaticamente, e mentre acuminava sempre più la sua arma ripeteva alla sventurata che doveva essere fiera e ben felice di essere stata la prescelta…
Nel tempo in cui Suor Margherita guardava la sua ennesima vittima, beneficiava del terrore che pervadeva dal corpo della prigioniera.
Più paura mostrava, più ne godeva, quasi fosse in fase orgasmica.
Già s’immaginava il momento in cui la lama fredda e affilata avrebbe incontrato quella carne così tenera.

Ogni istante di più la frenesia di togliere la vita a quella persona le cresceva vorticosamente dentro. L’avrebbe fatta a pezzi come l’ultima sgualdrina ammazzata qualche giorno prima.

Avrebbero urlato insieme per diversi motivi, sino all’ultimo principesco momento in cui la vita della sua martire sarebbe diventata solo flebile alito, e poi il silenzio assoluto.
Da fuori, si potevano vedere gli ultimi preparativi per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo, una forte sensazione di vita che mandava in estasi la mente della suora.
Non si era mai sentita così viva.

La fissò per l’ultima volta e poi lasciò partire il primo fendente con la mannaia.

Poi un altro e un altro ancora, la sua fame di dolore non cessava un attimo.

Ormai la sua preda stava esalando l’ultimo respiro, solo un breve rantolo di agonia, poi sarebbe stata la fine.

E la morte arrivò puntuale.

Esattamente un anno dopo, un breve corteo funebre stava accompagnando la bara di Suor Margherita, il cui corpo era stato ricomposto alla bell'e meglio, dopo la prigionia di sette giorni subita ad opera del killer del clero uno psicopatico assassino che da mesi riempiva le pagine di cronaca dei quotidiani americani per i suoi orribili delitti e le interminabili torture verso gli ecclesiastici del luogo.

Della suora non fu mai ritrovata la testa, sebbene qualche parrocchiano del posto continui a giurare di vederla in sogno assieme ad altre teste nei pressi del vecchio obitorio del cimitero…

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