Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
gni giorno che passa diventa sempre più difficile capire chi potrebbe tirare fuori dai guai questo sciagurato Paese.
Ormai gli italiani dovrebbero essersi resi conto che non esistono più destra e sinistra, poco anche conservatori e progressisti, tranne che sui temi etici (matrimoni e/o adozioni omosessuali, cittadinanza estesa agli immigrati, e poco altro) che però, dobbiamo ammetterlo seppure a malincuore, non sono in cima alle preoccupazioni degli italiani.
Il Pd di Renzi, per bocca del suo segretario, ha appena detto che si può sforare il 3% imposto dall'Europa, allineandosi sulle posizioni dei leghisti, ma anche dei grillini e certo non invise a Forza Italia. Quindi chi ancora ritiene sia indispensabile il sacrificio ad oltranza sull'altare del 3%? La minoranza di governo, già perché siamo al paradosso di essere governati da una minoranza di fatto anche se formalmente rappresentanti di una maggioranza come sarebbe uscita dalle elezioni di appena sei mesi fa.
Peccato che sei mesi fa era tutto diverso. Letta doveva rappresentare un Pd non bersaniano, visto il pessimo risultato ottenuto dall'ex segretario, che aveva circa un terzo dell'elettorato. Alfano doveva rappresentare il centrodestra berlusconiano che aveva guadagnato un altro terzo dei voti. Cancellieri e Saccomanni dovevano fare da garanti della continuità con il governo Monti (amato dall'Europa ma odiato dagli italiani) uscito dalle elezioni con il flop di Scelta civica.
Nel giro di 6 mesi Letta non rappresenta più praticamente niente del Pd ormai in mano a Renzi che contesta (ed è difficile dargli torto) praticamente ogni scelta del governo.
Alfano ha creato un suo partitino di governo cui hanno aderito tutti i ministri, per mantenere le poltrone, che non rappresenta più il centrodestra berlusconiano che ha preso 9 milioni di voti degli italiani, e infatti si chiama Nuovo centro destra.
Scelta civica ha praticato la scissione dell'atomo ma non c'è stata alcuna deflagrazione, solo un rapido declino verso l'inesistenza, nel frattempo la Cancellieri ha fatto qualche telefonata di troppo e Saccomanni qualche favore eccessivo a Bankitalia.
Ci troviamo così guidati da un governo che di fatto non rappresenta più (se mai lo ha fatto) le larghe intese divenute ormai strettissime, alla stregua di un club esclusivo. Un governo sostenuto da Napolitano e solo da lui con l'appoggio di un'Europa sempre più aliena dai bisogni italiani, che però giudica Letta, chissà perché, affidabile.
Un governo che il primo gennaio ha dato il via ad aumenti insostenibili e ingiustificabili: 4% di media delle autostrade, dell'energia elettrica degli snack e caffè ai distributori automatici e via aumentando mentre continua a tenere bloccati gli stipendi che da ormai 4 anni non vengono più adeguati con una perdita secca del 10% sul potere di acquisto delle famiglie.
Eppure avevamo sentito il presidente Napolitano nel discorso di fine anno invocare per gli italiani maggiore equità, lo avevamo sentito esortare al coraggio e alla ripresa, al rinnovamento e all'impresa.
Balle, balle , balle, come al solito, balle consapevoli per prenderci in giro come di consueto visto che il Presidente ben sapeva la stangata che si sarebbe abbattuta sui nostri bilanci famigliari dopo poche ore.
Balle come quelle che ci hanno spacciato sull'aumento del 12% dello share ottenuto dal discorso di Napolitano che poi si è scoperto aver avuto invece una flessione del 2% rispetto al 2012.
Siamo circondati da mentitori di professione, al governo, sui giornaloni di regime, dalle televisioni allineate. Gli stessi che hanno paventato, ben sapendo di mentire, il pericolo eversivo dei forconi in piazza. Gli stessi che fingono di voler risolvere i problemi degli italiani e che invece sono complici nell'aggravarli.
E allora torna la domanda chi ci tirerà fuori dal baratro nel quale continuiamo a precipitare?
Inserito da Fabio S. P. Iacono il 05/01/2014 17:33:46
Occorre trasfigurare il monotono e spesso sterile elogio dell'enogastronomia, della cultura, dell'arte, dell'architettura e delle scienze...insomma il faro della civiltà Occidentale: l'Italia, segga sul trono internazionale come maggiore bene Unesco mondiale. Abbandonare una volta per tutte l'italietta dei pappagalli sulle spiagge di Rimini, la pizza, i mazzi di fiori con i piagnistei lirici sia di provetti Pavarotti sia dei troppi mandolini cacofonici. Italia con pari sovranità internazionale della Francia con III Repubblica impostata sul suo modello presidenziale e parlamentare. Italia ai massimi vertici permanenti dell'ONU.
Inserito da ghorio il 03/01/2014 19:40:31
Analisi corretta quella del direttore Simonetta Bartolini ma le responsabilità sono di tutti e in particolare di noi italiani che mugugniamo e poi siamo lì a porgere l'altra guancia. Adesso c'è da sperare nella nuova legge elettorale e a qualche provvedimento per rilanciare l'economia e poi magari elezioni ma è ora di finirla di prediche da parte dei politici, compreso il Cavaliere, che scopre il sistema maggioritario, è innamorato del sistema Usa, che mi andrebbe bene, ma quando è stato al potere si è guardano bene dal farlo, comprese le liberalizzazioni. Naturalmente la regola vale per Renzi, enfatizzato da giornaloni e non, perdino da quelli di centrodestra, quando Silvio manifesta intese magari per la legge elettorale. Fatto è che, una volta per sempre, in Italia bisogna decidere cosa si vuole. Gli aumenti autostradali si perpetuano da anni, con gli azionisti privati che incassano, in nome del mercato e si potrebbe proseguire. Perfino i giornali del resto si adeguano, a parte, qualche eccezione, arriva, a ritmo cadenzato, l'aumento di 10 centesimi e nessuno dei giornali "piange" se le retribuzioni o le pensioni, parlo di quelle medie, sono bloccate da anni. Personalmente sogno una rivoluzione pacifica con i politici che ci governano, tutti quanti, mandati a casa, ma è un sogno putroppo che è destinato a rimanere tale. Perfino gli esperti economici, nella patria di Pareto, Pantaleoni, Papi, Lenti, Bresciani Turroni, Einaudi, Modigliani, etc, non sanno proporre alternative valide, salvo parlare bene del "sacro" euro che ci ha salvati, con un'austerità a favore della sola Germania o quasi, che constatiamo tutti i giorni.
Inserito da stefano o il 03/01/2014 14:37:41
C'è da dire che se ora il governo non è più rappresentativo (ammesso che prima lo fosse) è perché il partito di Berlusconi se ne è voluto andare, e se ne è voluto andare perché Berlusconi ha ritenuto di non essere stato difeso abbastanza da Napolitano e da Letta, a livello giudiziario ovviamente. Il governo Letta era stato voluto in primis proprio da Silvio... Berlusconi sapeva benissimo che con Letta non avremmo avuto politiche liberiste, di snellimento dello Stato, ma finché ha pensato che sarebbe stato al riparo dai guai giudiziari ha dato la fiducia. Sullo sforamento del 3% io dico che dipende solo da noi italiani. Io sono abbastanza euroscettico ma occorre diminuire la spesa, non perché ce lo chiede l'Europa ma perché non è più sostenibile una politica comunista che grava sulle generazioni future, sulle quali appunto ricadrà il debito. Occorre snellire la spesa e fare i tagli, altro che limite del 3%... io sarei anche più severo e thatcheriano. Il problema è che i partiti non vogliono perdere i voti, soprattutto quelli degli statali. Silvio ha avuto la possibilità di tirarci fuori dal baratro, con la cambiale in bianco avuta dagli italiani, ma è rimasto sulla falsariga della sinistra, in quanto a politica economica. Va a finire che per vedere una politica di destra, una politica un minimo liberista, ci toccherà ringraziare Renzi...
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