Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
n questi giorni a sentire i dibattiti e a leggere gli opinionisti c’è da diventar matti: siamo passati dalla fase di allarme default perché lo spread era sopra i 500, alla fase: non bisogna dare importanza allo spread.
E chi lo ha detto? Monti, quello chiamato per rimediare alla crescita dello spread che aveva messo in allarme la nostra stabilità.
Un flaianeo marziano gli chiederebbe, scusi se non era importante perché non lo ha detto quando Berlusconi veniva impallinato all’oltre quota 500?
Noi non siamo marziani e sappiamo che la domanda è quantomeno stupida, che diamine i punti di vista cambiano, le situazioni sono fluide e soprattutto spread o non spread bisogna mettersi in testa che Berlusconi ormai non era credibile, qualunque cosa facesse aveva perso autorevolezza guadagnando il disprezzo di tutta l’Europa.
Noi questo lo sappiamo, e ne conveniamo. Non si può non riconoscere quanta distanza rassicurante ci sia fra quel cappotto a doppio petto blu del Cavaliere tenuto sulle spalle come un padrino, e il loden saldamente indossato e abbottonato di Monti.
Per non parlare dell’eloquio misurato, monocorde, serio, sicuro, affidabile come un robot che non si fa trascinare da stupidi e fuorvianti sentimenti, del vulcaniano della presidenza del Consiglio, contro la cadenza allegramente milanese, squillante, farcita di battute e disdicevoli barzellette, insensibile alla serietà drammatica del momento, del giullare di Arcore.
Un sondaggio ha rivelato che Monti è il nonno che i giovani vorrebbero avere, nessuno ha mai fatto una simile indagine su Berlusconi, altrimenti chissà cosa veniva fuori!
Monti ha una moglie rassicurante, che non scriverà mai a Repubblica per richiamare il marito all’ordine morale e dargli del sultano impenitente.
Si potrebbe continuare così per lunga pezza: Monti è in tutto e per tutto meglio di Berlusconi, più serio, sobrio e rassicurante. Lo dicono tutti anche quelli che non lo avrebbero voluto.
E allora viene fatto di chiedersi perché, nel corso del suo recente viaggio a Parigi, il “rassicurante”, e credibile, e autorevole Monti si sia sentito dire dal primo ministro francese, Fillon, che c’era stato un fraintendimento, nessuno fuori dall’Italia aveva creduto che la manovra sulle pensioni fosse stata fatta veramente e entrasse in vigore da subito. Avevano tutti pensato che si trattasse della previsione di qualcosa che sarebbe stato fatto, ma chissà quando.
Si dirà che anche questo è colpa di Berlusconi e della sua politica degli annunci; giusto, però allora a che è servito cambiare il presidente del consiglio se l’Europa non crede neppure a questo perché prima c’è stato quello?
Quindi al governo Monti non ci crede l’Europa, non ci credono i mercati, tanto che le borse non hanno nemmeno un rimbalzino fisiologico e continuano ad andare giù, non ci crede lo spread, ci crede solo Napolitano.
Noi, a prescindere ci si creda o meno, siamo massacrati dalle tasse e dagli aumenti di prezzi, ai quali ancora non crediamo veramente.
È vero che i consumi si sono ridotti, e che si comincia a preoccuparsi per l’aumento della benzina, ma ancora non abbiamo idea ben chiara di quanto saremo in ginocchio nel giro di pochi mesi.
Inserito da Adolfo Morganti il 09/01/2012 22:24:04
Bel pezzo! Come si fa a collaborare?
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