Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Berlusconi, questa volta, non sarà solo in aula a combattere contro i suoi grandi amici che tanto lo tengono in considerazione.
Nella terza puntata della telenovela Ruby, un posto al fresco, le toghe nere hanno pensato bene di introdurre nella sit-com altri 44 personaggi così da rendere meno scontato il finale di questa serie.
Protagonista assoluto rimane, ovviamente, il Cavaliere; da ora in poi, però, sarà circondato da alcune new entry di cui già si parlava da tempo: reciteranno al suo fianco i suoi due avvocati Ghedini e Longo, certuni senatori e deputati, un paio di funzionari di polizia e l’immancabile, nutrito gruppo di ragazzotte definiamole “scostumate”.
Tutti attori che nel corso del precedente processo avevano categoricamente affermato che le “scostumate” non erano mai state sottoposte a molestie, concussione o robe simili.
Tra i coprotagonisti è stato inserito anche il giornalista Carlo Rossella perché tempo addietro ebbe a partecipare ad una delle cene incriminate della quale ebbe a dire di non aver percepito niente di strano o di penalmente rilevante.
Nella telenovela avrà spazio non indifferente una dirigente della Questura, la dott.ssa Iafrate, colpevole per i giudici di aver sostenuto in fase processuale quanto affermato sin dal primo momento, e cioè che la tanto celebrata telefonata, dell’allora premier a favore di Ruby, non prese mai la piega di una conversazione che si trasformasse in qualcosa di illegale e non vi fu assolutamente concussione.
Insomma, la regia della magistratura ha voluto stavolta dare voce a tutti coloro che ebbero a dichiarare che Berlusconi si era comportato da perfetto padrone di casa.
A questo punto viene abbastanza facile anche la trama: o costoro ritrattano e affossano del tutto Silvio Berlusconi o rischiano di brutto anch’essi… un posto al fresco.
La terza serie della sit-com, francamente, non ce l’aspettavamo essendo, le prime due stagioni, già archiviate da tempo, ma visto l’andazzo che stava prendendo l’affaire Renzi-Cavaliere hanno ritenuto alla bell’e meglio di metter su questa nuova regia così da ipotecare un finale scontato e triste per Berlusconi.
Una domanda: ma chi pagherà le spese di questo nuovo colossal?
Che bischero! Saremo noi, i cittadini… e chi altrimenti?
Inserito da mariarosetta il 24/01/2014 15:17:02
I nostri magistrati-commedianti vogliono offrirci tanto spettacolo...peccato che tutto ciò ricade, economicamente, sulle spalle del cittadino contribuente...."La terza serie della sit-com, francamente, non ce l’aspettavamo essendo, le prime due stagioni, già archiviate da tempo, ma visto l’andazzo che stava prendendo l’affaire Renzi-Cavaliere hanno ritenuto alla bell’e meglio di metter su questa nuova regia così da ipotecare un finale scontato e triste per Berlusconi.
Inserito da bea il 24/01/2014 15:05:24
Mi permetto di rispondere ad un commento: grazie Sign. Ghorio, condivido in pieno.
Inserito da bea il 24/01/2014 13:03:29
Condivido l'articolo, ma sarà sicuramente l'ultima volta che m'informo su questa "storia infinita". Questo processo è solo una farsa, pagato con le tasse degli Italiani, uno spettacolo di terza classe, interessante solo per i gossip e per le risate della stampa estera. Spero che sarà ultimo di questo genere, io non ne leggo più nei giornali, mi dà solo la noia. E' stato già scritto troppo su questo.
Inserito da ghorio il 24/01/2014 12:36:10
Chiedo scusa per lo stillicidio di commenti ma, dall'estrema periferia, desidero fare una considerazione. Non sarebbe ora per la stampa italica di ignorare le vicende berlusconiane o le varie annotazioni nel registro degli indagati? Ne guadagneremmo tutti. Condivido quanto scritto dal redattore capo ma l'accenno a "disturbare" l'accordo Renzi- Berlusconi sull'ipotesi della muova legge elettorale non mi convince. Va bene che in Italia adesso con quest'ipotesi d'accorso sembra che debba cambiare il mondo ma discuterla questa ipotesi, e magari non trovarsi d'accordo, non è un "delitto". MI sa tanto del detto "Non disturbare i manovratori", intesi i due personaggi come i nuovi "uomini della provvidenza".
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