Celebrazione Anno Giudiziario

La Cassazione: Carceri strapiene, unica soluzione possibile l'indulto.

Poi, però, ha fatto una lunga reprimenda verso la malsana politica e ha tessuto le lodi della corretta e imparziale magistratura

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La Cassazione: Carceri strapiene, unica soluzione possibile l'indulto.

Il Presidente della Cassazione Giorgio Santacroce

Il Presidente della Cassazione Giorgio Santacroce, nella sua relazione durante la cerimonia dell’anno giudiziario ha proferito a voce alta e chiara la parola Indulto, senza mezzi termini, senza tanto portarla per le lunghe.

Per lui è questo il percorso da fare per tentare di uscire dall’enorme e incivile problema del sistema carcerario.

La sola e unica possibilità, per chi soggiorna nel Grand Hotel Carceri d’Italia, di poter vivere umanamente e in maniera sufficientemente decorosa.

Ed è una soluzione, sempre dalle parole di Santacroce, che va realizzata quanto prima per non essere ancora additati dall’intiera Europa come un paese di torturatori, per i selvaggi e umilianti trattamenti riservati ai carcerati.

Di fronte al Presidente della Cassazione non poteva mancare il Capo dello Stato, colui che già nel settembre 2012 ebbe a sentenziare che l’Indulto e Amnistia erano necessari come l’aria che respiriamo.

Questo uno dei suoi passaggi :

«In attesa di auspicabili riforme di sistema dovrebbe prendersi in considerazione l’adozione di un rimedio straordinario che consenta di ridurre con immediatezza il numero dei detenuti: per ottenere questo risultato non c’è altra via che l’indulto. Un tale atto di clemenza produrrebbe l’immediata scarcerazione dei condannati a pene brevi e dei detenuti che sono comunque prossimi alla liberazione per aver già scontato una parte spesso rilevante della pena. L’indulto non libera chi merita di essere liberato, ma scarcera chi non merita di stare in carcere ed essere trattato in modo inumano e degradante».

Oltre a ciò si è rivolto con tono perentorio verso i magistrati dicendo:

«È necessario restringere l’area delle sanzioni detentive e contenere il ricorso alla custodia cautelare, acquisendo una maggiore consapevolezza critica della sua funzione di extrema ratio, da usare entro i confini più ridotti possibili».

Poi, tornando al problema galera e a chi vi lavora al suo interno come la polizia carceraria, ha affermato:

«L’attuale sistema carcerario è inidoneo ad assicurare la funzione rieducativa, l’eccessivo numero di detenuti determina anche l’impossibilità del personale addetto di svolgere adeguatamente i propri compiti, riducendoli alla sola custodia».

L’ermellino, nonostante i buoni propositi verso i detenuti, non ha però minimamente accennato alla penosa situazione dei tribunali italiani con oltre nove milioni di processi pendenti e non ha fiatato sulla doverosa e urgente separazione delle carriere, sulla responsabilità civile dei magistrati e l’amnistia. 

Il finale, poi, ha rimesso le cose al suo preciso posto, quando ha fatto una lunga reprimenda verso la malsana politica e ha tessuto le lodi della corretta e imparziale magistratura, come dire gustatevi il brodino dell’indulto, ma che , dopo, resti tutto tale e quale.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 25/01/2014 18:02:46

    Ma questo Parlamento approvi l'indulto e decida alla svelta perché anche qui si applicano i rituali del rinvio. Quanto allla corretta e imparziale magistratura è un 'opinione del presidente della Cassazione. La realtà è ben diversa, anche se con tante responsabilità delle forze politiche che si sono accaparrate le candidature dei vari magistrati alla moda. In realtà la magistratura è la vasta più scandalosa di quest'Italia.

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