Editoriale

Ora tocca a Grillo: anche per lui si muove la magistratura

Così, inevitabilmente, siamo di fronte a un altro leader portabandiera di un elettorato che rappresenta milioni di cittadini messo alla gogna dalla giustizia italiana

 

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ersonalmente Grillo a livello politico non mi è mai piaciuto, ma questa è appunto una mera considerazione soggettiva.

Invece, dopo le vicende di ieri, in merito alla sua imputazione per aver violato i sigilli di una baita durante una manifestazione dei NO TAV e poi l’appello alle forze dell’ordine a non difendere in alcun modo i politici dalla rivolta dei Forconi, che sono effettivamente ben diverse dall’aver frodato lo stato o essere investigato per aver rubato, mi sento più vicino all’ex comico genovese anche lui preso di mira dalle toghe guarda caso dopo i suoi attacchi, molto duri, al Partito Democratico.

Così, inevitabilmente, siamo di fronte a un altro leader portabandiera di un elettorato che rappresenta milioni di cittadini messo alla gogna dalla giustizia italiana.

Prima Grasso, che decide di imporre al Senato di rendersi parte civile contro Berlusconi nonostante il No del Consiglio di Presidenza oggi, questo nuovo attacco alla libertà di pensiero, pensiero come anticipato sopra che molte volte ha travalicato il limite di sopportazione con tutte quelle offese e mancanza di rispetto verso le istituzioni e via dicendo.

Qui, però, si chiedono 9mesi di carcere solo perché uno ha platealmente proclamato la sua idea di democrazia, sbagliata o esatta che sia.

Tempo fa paventavamo un possibile scontro civile o colpo di stato, oggi ci accorgiamo che già siamo immersi in tale situazione, dal momento che la legge ha abbattuto la sua scure anche sulle opinioni trasformandole come nel medioevo in reati.

Ancora una volta pericolosamente giustizia e politica s’incrociano facendosi l’occhiolino, e dopo più di vent’anni di attacchi contro Berlusconi stanno spostando la mannaia verso Grillo aiutandolo, però, involontariamente e indirettamente a tirargli la volata elettorale come la storia di un Cavaliere di nostra conoscenza insegna.

Ora non rimane che aspettarsi una legge che condanni un individuo dal modo di guardare o di muoversi e la nostra trasformazione in robot sarò presto non più realtà virtuale. 

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