Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
embra quasi una maledizione: certe donne fanno di tutto per umiliare il carattere femminile sottolineandone la instabilità umorale e la scarsa capacità di cogliere quel che è essenziale, perdendosi nei particolari inutili, inutili perché personali, anzi ombelicali.
Come donna ho assistito mortificata e vergognosa alla invereconda gazzarra scatenata nell'ultima settimana dalle signore della politica di casa nostra (con il concorso altrettanto indecoroso della stampa politicamente corretta), le quali, con la scusa di difendere l'onore femminile dalle offese dei colleghi maschi, hanno messo in scena la loro l'indignazione d'ordinanza.
Su tutte, come si sa, ha svettato la limpida e inossidabile indignazione della Presidente della Camera, Boldrini, che ha parlato addirittura di "pestaggio mediatico".
Ora arriva un'altra puntata della farsa protofemminista, questo il siparietto che si sarebbe verificato alla Camera fra la Santachè e la Boldrini: la presidente manda un commesso a chiamare la Santanchè. Lei sale sugli scranni della Presidenza della Camera e si sente rimproverare:
«Onorevole Santanchè, mi dicono che Lei in tv non ha espresso la solidarietà nei miei confronti».
«Le dicono male - ribatte l'Onorevole di FI- io ho espresso un giudizio di merito Presidente. Semplicemente ho detto che Lei è inadeguata al ruolo che ricopre. Posso andare presidente?».
E se ne torna al suo posto in aula.
Non sappiamo se il siparietto che abbiamo riportato si sia verificato veramente nei termini che ci sono stati riferiti, se non è vero è verosimile, cioè è quanto discende direttamente dai presupposti che la Boldrini & C hanno posto in essere in questi giorni.
Ovviamente non si tratta di giustificare le offese, le parolacce, le allusioni volgari, le battute rozze, le provocazioni sessiste. Che offendono l'intelligenza più della femminilità.
Quello che però è insopportabile è fare di queste offese un casus belli intorno al quale edificare il monumento alla propria vanità. Una sorta di culto della personalità femminile che risulta insopportabile come quella di certi dittatori asiatici o africani, un culto che pretende assoluta dedizione, solidarietà totale, e magari qualche sacrificio (no, non umano, per carità), ma dell'intelligenza.
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