Mala Giustizia

Per il pm che ha giudicato l'africano Kabobo la morte di una persona vale meno di 7anni di carcere

Ora è facile comprendere perché la feccia della comunità mondiale vuole soggiornare da noi, perché ne arrivano a centinaia tutti i giorni

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Per il pm che ha giudicato l'africano Kabobo la morte di una persona vale meno di 7anni di carcere

Adam Kabobo, l'assassino che sente le voci

Il PM Isidoro Albertini, ha formulato la sua richiesta in merito a Adam Kabobo, il ghanese assassino che la mattina dell' 11 maggio 2013 uccise a Milano tre persone e ne ferì altrettante: 20 anni di reclusione e, poi, altri 6anni in una casa di cura.

Per la legge italiana l' omicidio di una persona, qualunque età abbia, e l'africano perpetrò una ricca mattanza sia con un 20enne, un 60enne e un40enne, vale meno di 7 anni di galera.
Puoi trucidare tranquillamente chi ti passa accanto e al massimo ti becchi, tra uno sconto di pena,un rito abbreviato, il riconoscimento immancabile della semi-infermità mentale, una pena come quella toccata al fotografo ruba-galline Fabrizio Corona.
Ora è facile comprendere perché la feccia della comunità mondiale vuole soggiornare da noi, perché ne arrivano a decine di centinaia tutti i giorni.
Sto semplicemente scrivendo ciò che, in fondo, pensano tutti. Vent'anni di carcere per tre brutali assassinii sono un'offesa a tutti coloro che credono nella giustizia, in quella vera e giusta.
Anche se poveretto senti le voci,come quasi tutti i serial killer, se hai le visioni mistiche, se gli psichiatri affermano che sei uno schizofrenico paranoide, come da abituale diagnosi di assassino seriale, meno di sette anni per ogni vittima uccisa è una vergogna, una bestialità, un qualcosa che mette in ridicolo la giustizia nel suo insieme.
Questo è il sistema purtroppo, che fa ben altri calcoli, come ha fatto il Pubblico Ministero: vent'anni di reclusione, oltre a 6 di casa di cura, con lo sconto dovuto alla scelta del rito abbreviato e alla seminfermità mentale mostrata dal Kabobo.
In certuni stati americani il buon africano sarebbe già bel braccio della morte, ma non vogliamo arrivare a questo, sebbene certe decisioni dei guru del diritto ci spingano a farlo.
Con il sistema giudiziario che si è creato la magistratura italiana, nei confronti di chi uccide, fra attenuanti, buona condotta, permessi premio c'è il rischio ogni volta di ritrovarci davanti casa o per strada qualche assassino libero e indisturbato nel giro di pochi anni.
I giudiziosi e corretti pm tanto sanno a chi comminare le vere e severe pene: a chi magari è accusato di truffa non documentata, a chi ruba nei grandi magazzini perché non ha denaro per campare la famiglia, a chi fa del lavoro in nero perché il padrone non vuole assicurarlo.
L'africano, signori miei, dovrebbe finire i suoi giorni in galera e, se vogliamo dirla tutta, proprio nel suo paese, così almeno ci alleggeriremmo dei costi per mantenerlo.

PS: E adesso saremmo curiosi di sapere quanti mesi di galera daranno all'uomo che ha sgozzato un bambino di 3anni perché piangeva mentre la madre veniva violentata e poi uccisa. Probabilmente pochi, in quanto aveva un'ottima attenuante: si era scolato 40 birre...

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