Il caso Baby-squillo dei Parioli

Se un nome eccellente serve agli inquirenti per far pubblicità ad una inchiesta

Nel registro degli indagati e' spuntato il nome del marito di una parlamentare destinato ad accendere le morbose curiosità e di conseguenza a rilanciare la voglia di protagonismo dei magistrati, noi non lo citiamo

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Se un nome eccellente serve agli inquirenti per far pubblicità ad una inchiesta

E' di quest'ultime ore la notizia che altri clienti, definiti vip, avevano rapporti sessuali con le due baby squillo che si prostituivano in una casa nel quartiere dei Parioli a Roma. 
Nel registro degli indagati e' spuntato il nome del marito di una parlamentare destinato ad accendere le morbose curiosità e di conseguenza a rilanciare la voglia di protagonismo dei magistrati.
Bene ha fatto ieri Mentana dal tg de La7 a non voler citare il nome e noi si associamo a lui.
Tornando all'indagine, sembra infatti siano venuti fuori altri cognomi eccellenti, tutti uomini molto ricchi e facoltosi che telefonavano alle adolescenti per rapporti a luci rosse. 
Tra di loro rinomati commercialisti, ingegneri, avvocati, dirigenti aziendali, tutti pronti a svuotarsi il portafoglio pur di trascorrere qualche ora con le due minorenni.
Le ragazzine pretendevano sui 300euro per un paio d'ore a tutto sesso, ma per questi puttanieri, che provenivano anche da altre città, non era certo un problema arrivare a pagare più di 1000euro per un' intiera giornata.
Tutte personcine, questi signori beccati dalle forze dell'ordine, alquanto cinici e senza remore, dal momento che non hanno minimamente esitato ad avere rapporti sessuali con adolescenti, magari della stessa età delle loro figlie.
Le persone complessivamente indagate sono circa 40, grazie anche a certuni riconoscimenti fotografici da parte delle giovani escort.
Si tratta per lo più di uomini tra i 40 e 50anni della Roma bene, ma anche di persone provenienti da altre città che amavano condurre una vita tranquilla e morigerata tra le mura di famiglia e che, invece,non vedevano l'ora di incontrare squillo con la stessa età dei loro figli liceali.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 12/03/2014 12:49:16

    Sulla squallida vicenda delle baby-squillo è chiaro che riferire di qualche nome , più o meno noto, accenda la morbosità. Le responsabilità ad ogni modo sono della magistratura, sempre alla ricerca della visibilità, che ha fatto del registro degli indagati, una specie di pubblicità permanete, ma la responsabilità in genere è anche del mondo dell'informazione. Infatti tra registro degli indagati, comunicazioni giudiziarie, etc, si è sempre alla ricerca di presunti scoop. Fatto è che i processi in genere non si svolgono più nelle aule giudiziarie, ma sui giornali e soprattutto nella tv. Sarebbe ora è tempo che , a livello di magistratura e del mondo dell'informazione si cambino le modalità di comportamento. Essere iscritto nel registro degli indagati o ricevere una comunicazione giudiziaria non è ancora accertamento di un reato, ma questo in Italia, con le vicende di Tangentopoli è stato dimenticato.

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