Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
o avevamo paventato quando Renzi cominciò a parlare e soprattutto ad dar forma attuativa alla cosiddetta "rottamazione".
La teorizzazione ideologica del largo ai giovani, insopportabile quando ne fece la propria bandiera il Fascismo, è lo strumento per dare forza al conflitto sociale.
Giovani contro vecchi. Roba usata, che non è mai passata di moda per la sua stessa natura: è ovvio che un giovane - con la sua jattante baldanza , con la sua forza nuova, con la sua incosciente voglia di fare senza aver tutti gli strumenti per "fare bene", ma a mosso dal motore del sano entusiasmo- senta i vecchi - con la loro prudente disciplina, con la loro coscienza degli svariati risvolti da valutare per "fare", con la loro esperienza (anche di sconfitte oltre che di vittorie)- un ostacolo.
Sono i vecchi, in aspetto di genitori, che ti proibiscono di andare in automobile a velocità elevata perché sei un neopatentati con poca esperienza.
Sono ancora quei vecchi che ti educano (anche a suon di rimproveri, veti, tabù, interdizioni varie) a non ingozzarti di Nutella per evitare che il tuo fegato faccia bum, a non stare troppo al sole affinché la tua giovane pelle non si scotti, a tenere la sciarpa in inverno per evitare il mal di gola. Insomma sono i vecchi che ti educano al difficile e rischioso mestiere della vita.
Sono i vecchi, in forma di più anziani colleghi di lavoro, che tramandano esperienza, che guidano il rinnovamento nella partecipazione di quel che è passato in giudicato e le nuove necessarie istanze.
Sono i vecchi insomma quelli con la maggiore possibilità di operare una sintesi fra nuove vecchie idee, fra tradizione e rinnovamento.
È sempre andata così, ai giovani l'azione in battaglia con le loro forze fresche e vitali e ed entusiastiche, ai che chi la strategia nelle tende ai margini del campo.
Ora, in nome del solito sempre più idiota largo ai giovani, applicato (e non si poteva immaginare che non accadesse) nel modo più ottuso da una trentenne, che mostra tutta la pochezza della sua giovane età, ma è autorizzata dal ruolo di ministro che le hanno incautamente donato, ora dicevamo di fatto a livello governativo si è autorizzato lo scontro generazionale.
Si è, di fatto, detto ai giovani: liberatevi dei vecchi, sono inutili, costosi, vi tolgono il lavoro, vi conculcano la libertà di innovare, di fatto vi rubano lo stipendio prendendoselo loro.
Lo stato vi aiuterà contro gli odiati "padri" , sarà lo stato il primo a dare il via al pogrom dei vecchi, toglieremo loro posto di lavoro e pensione che dovreste pagare voi giovani.
Poi forse faremo anche una legge per un'eutanasia anagrafica, giunti ai 60 anni, meglio se si potesse stare entro i 55, una bella iniezione e cremazione (i vecchi sono troppi intaserebbero i cimiteri)
Ecco fatto, la distopia di tanta narrativa fantascientifica del futuro dell'umanità grazie a Marianna Madia e al suo sponsor Matteo Renzi comincia a profilarsi come realtà possibile.
Inserito da ghorio il 31/03/2014 22:13:27
Il ricambio generazionale annunciato dalla Madia, giustamente contestato dalla Giannini, pone una questione che in quest'Italia ormai si sente e si legge da oramai oltre un lustro. Per gli anziani è pronta infatti la " fucilazione " metaforica, come se fossero d'ingombro al vivere frenetico quotidiano. Poi è arrivata la crisi del lavoro è si discetta per mandare a casa gli "anziani" e lasciare il posto ai giovani La nostra direttrice nel suo editoriale mette in evidenza gli insegnamenti che i vecchi danno ai giovani nei vari comportamenti. La civiltà greca e romana ha sempre evidenziato il rispetto per i vecchi. Mentre adesso anche i giornaloni scoprono che l'età media degli statali, per esempio, è alta, anche se poi i direttori di giornali non è che siano tanto giovani, anche se, da qualche anno, sono arrivati i quarantenni, con gli editorialisti, però, sempre più anziani, poi, se militano a sinistra(nei giornali di centrodestra i bravi giornalisti e saggisti, in età avanzata non trovano spazi) facciamoli scrivere sino a cent'anni come Prezzolini. Magari alla Marianna Madia bisognerebbe consigliare di leggere o rileggere Seneca. Naturalmente anche per il lavoro Italia simo irrecuperabili: vogliamo sempre copiare gli Usa, vedi i sondaggi in tutte le salse, ma per il lavoro ci dimentichiamo dei comportamenti Usa, dove l'esperienza è quella che conta, altro che sentire in quest'Italia irriconoscibile frasi fatte tipo "a quarant'anni sei vecchio" e se perdi il lavoro è sempre più difficile trovarlo. Le varie Madia e i vari Renzi forse dovrebbero fare un esamino di coscienza, prima di parlare.
Inserito da piccolo da Chioggia il 31/03/2014 14:20:21
a me pare in altro modo: i due adolescenti senili, il maschio e la femmina, sono guidati e bene guardati a vista dai loro finanziatori e mentori e consiglieri che hanno sui 90 anni. non c'è credo da temere troppo... aprono la bocca per dar aria ma dubito possano far qualcosa...quanto alla povera Madia è già una brava vecchierella (con quel nome poi che sa di farina e pagnotte) rispetto alle bimbe dell'asilo che vedo vicino alla mia stamberga. lei però non se ne accorge. lasciamole la dolce illusione. si metta anche la maglietta coll'ombelico in vista. poverina. la mai dimenticata scocciatrice imperiale Sissi a 36 anni era nonna. vi sono casi più che normali nel mezzogiorno d'italia di donne che sono nonne a 30 anni. tutto è relativo. spazio e clima e ingurgiti fanno il resto.
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