Fisco killer

Befera canta vittoria su una sconfitta dell’economia

L'uomo dell'Agenzia delle Entrate se la ride dei trionfi riportati... Poveri Noi!

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Attilio Befera, la mente di Equitalia, è stato ieri ascoltato dalla Commissione Finanze del Senato, e questo sant’uomo ha riportato in ballo l’ideona dei controlli fiscali che tante reazioni sollevarono durante il 2012.

Vi ricordate delle ispezioni a Cortina, a Courmayer e Porto Rotondo, per citare le località turistiche più note?

Bene, Cofana, ah no, Befera, con tono trionfante ha affermato che sono stati dei veri e propri successi, che hanno portato nelle casse dello Stato 2 milioni di euro tra imposte dirette, iva e salatissime sanzioni.

E di quella retata, di cui va tanto fiero, ha detto con i lucciconi agli occhi, che solo 32 di detti accertamenti, su un totale di 142, sono attualmente in via di ricorso.

Che uomo, signori miei, che manager sebbene, almeno noi di Totalità, riteniamo il suo intervento profondamente discutibile e alquanto contestabile.

Quei suoi rastrellamenti, resi noti da TV e giornali, i blitz door to door, evidenziano al contrario un vero e proprio effetto negativo.

Provate a parlare della cosa con i dirigenti di alberghi e agenzie turistiche di Cortina e delle Dolomiti tutte, e vi diranno cosa pensano dei 2milioni dovuti alle varie retate.

Vi ricorderanno, immediatamente, l’effetto disastroso calcolato dai dirigenti di Hotel, ristoranti, bar, baite, impianti di risalita, negozi di sport, taxi, guide alpine, causato, dopo il massiccio intervento di Equitalia, al trasloco nella vicina Svizzera di turisti italiani e non, appartenenti agli strati sociali più alti.

Uno spostamento geografico verificatosi anche in Valle d’Aosta e Sardegna.

L’aggravio deciso contro il settore del lusso dal legislatore ha fatto sì che il Bel Paese venisse rimpiazzato da altre strutture di altri Stati.

L’aumento esagerato sui natanti ha quasi fatto piazza pulita di quelle enormi barche che non hanno perso un attimo a spostarsi verso la Spagna, la Francia, Grecia e Croazia.

Insomma, prendendo di mira il settore turistico e quello del lusso normalmente equiparati al marchio Italia, ci siamo praticamente creati la fossa per un futuro da incubo.

Il risultato? Una continua e inarrestabile mancanza di flussi stranieri molto importanti per l’economia nostrana, le cui perdite vanno a carico dei soliti noti, in quanto i ricchi emigrano altrove, e noi ( i soliti noti), i lavoratori con stipendio, gli autonomi con basso reddito e i piccoli imprenditori che, guarda caso, le cronache di questi ultimi tempi ne raccontano le disperate vicende, ci suicidiamo.

Bravo Befera, davvero un bel lavoro…