Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Anni fa, da una specie di bar dello sport sotto casa, la domenica pomeriggio, uscivano urla belluine; gli energumeni, sfegatati tifosi, berciavano con tutto il fiato dietro ad un goal, a una punizione, a un rigore. Non era un locale molto ben frequentato. Poi, dopo la fine delle partite, prima che di nuovo ricominciassero a latrare sulle trasmissioni sportive, si faceva quasi magicamente silenzio.
Accadeva l’impensabile: veniva trasmessa, probabilmente nelle intenzioni del palinsesto per solo riempimento e anche per spendere poco, un’ ennesima replica dell’Odissea, quella bellissima del 1968. Gli energumeni rimanevano affascinati, guardavano, non perdevano battuta.
Facile da capire: le persone, qualunque sia la loro estrazione sociale, la loro fede, i loro gusti, la loro età, il loro sesso ecc. hanno, tutte e sempre, qualcosa in comune: il bisogno incoercibile di storie. Perché non dargliele? E di quelle belle, di quelle immortali, che si ripetono, non stancano, lontane, vecchie, diverse da noi!
Questo è divulgare, cioè rendere al volgo, a noi, la grande letteratura e i grandi autori. Certo, per i miei tifosi, non era il caso di sottili disquisizioni sulla questione omerica o sulla datazione delle varie redazioni. Per questo ci sono gli studiosi, che studino! È il loro mestiere ed è giusto che lo facciano; a noi, alla gente comune, rimangano le trame ed i sentimenti. E non è certo poco.
Se mi sento sciocca nel piangere il mio cane che è morto, forse mi sentirei meno sola se sapessi che anche un eroe di tremila anni fa, non piangendo mai per nessuno, versò vere e sincere lacrime per Argo.
Se soffro perché amo e, contemporaneamente, disprezzo il mio amato, forse sarò meno sola sapendo che un ragazzo di duemila anni fa aveva i miei stessi sentimenti. E poi la mia vita è ora e qui, mai potrò andare a un ballo alla corte dello zar se non con Natascia o assistere alla battaglia di Borodinò se non con Pëtr Kirilovič Bezuchov.
Dunque è bene che la gente sappia che da qualche parte, nella vastità dell’oceano, nuota la balena bianca; poi a ciascuno decidere se vuole correre ad arpionarla o no.
Io ci vado: “ Chiamatemi Ismaele!”
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