Def al Consiglio dei Ministri

Tutti ottimisti:«Le coperture ci sono», ma i dettagli delle cifre non ci sono e non ci saranno

Il bersagliere Renzi procede di corsa spiega poco, ma taglia i posti letto negli ospedali e le ambasciate

di  Totalità

Tutti ottimisti:«Le coperture ci sono», ma i dettagli delle cifre non ci sono e non ci saranno

Il sottosegretario Graziano Delrio ha annunciato al tg1: «Abbiamo trovato tutte le coperture». Dunque il problema di come e se i famosi 80 euro promessi ai lavoratori sotto i 1500 euro al mese, sembrerebbe risolto, infatti secondo gli ultimi calcoli la spending review permetterebbe di raccimolare fino a 6 miliardi.

Secondo alcune indiscrezioni, che sarebbero confermate da  certe bozze circolate in queste ore, sembrerebbe che però le risorse si fermerebbero a 3,6 miliardi, contro i 6,6 m necessari per l'operazione .

Quel che manca secondo  Palazzo Chigi arriverebbe dall'Iva da versare per chi incassa i pagamenti Pa e da altre fronti. Insomma una partita di giro virtuosa: lo Stato paga i suoi debiti e pagandoli recupera l’iva dovuta dal creditore a lui medesimo, sono i paradossi dell’economia.

Il testo del Def a questo punto dovrebbe essere pronto per quanto fino al Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio (è convocato per le 18 e una conferenza stampa è annunciata per le 19,30) si procederà a limature e aggiustamenti

Il ’’bersagliere’’ Renzi da parte sua si affanna a rassicurare tutti gli interlocutori: «E' ormai a buon punto''

Ma, come al solito nel testo di domani non appariranno i dettagli dei tagli, ma solo le macro cifre. La cosa non stupisce ormai il premier ci ha abituato a non attenderci spiegazioni e quanto altro possa rassicurare che le cifre fornite siano veramente a disposizione.  Il Def delineerà il Piano nazionale delle riforme e le indicazioni fondamentali sulla politica economica del governo, con la volontà dunque di tagliare il cuneo fiscale a favore dei lavoratori, con l'obiettivo di coprire tutta l'operazione con i tagli di spesa e di ridurre l'Irap a favore delle imprese trovando le coperture nell'aumento delle rendite finanziarie.

Viene delineata anche la linea di privatizzazioni per ridurre il debito e l'ammontare, circa 20 miliardi, di pagamenti della P.a. che saranno accelerati grazie alla Cdp. Di sicuro, ha assicurato Renzi, la spending review partirà da un taglio degli stipendi dei manager pubblici. Una mossa altamente popolare che sarà annunciata ufficialmente domani dal premier ("vedrete, sarete contenti", ha anticipato) e sulla quale nessun ministro intende al momento pronunciarsi.

Secondo indiscrezioni circolate in questi giorni, i nuovi tetti dovrebbero attestarsi a 270 mila euro per i vertici (stesso livello del presidente della Repubblica), 190 mila per i capi dipartimento, 120 mila euro per i dirigenti di prima fascia, 80 mila per quelli di seconda. Il taglio sarebbe comunque progressivo per tutti i redditi sopra i 70 mila euro con un risparmio a regime di circa 700 milioni l'anno.

Per quanto riguarda la sanità si parla di razionalizzazione delle spese, e non di tagli, con l'applicazione in tutte le Regioni di costi standard, diminuzione dei posti letto (questo però è difficile definirlo razionalizzazione assomiglia ad un taglio e doloroso!), diffusione delle centrali uniche d'acquisto e adozione di strumenti già previsti dalla legge.

Ci dovrebbero poi essere i tagli alla Difesa e al ministero degli Esteri (che ha già annunciato la soppressione di 4 ambasciate si prepara ad altre misure simili), la cancellazione o alla riforma degli enti "inutili", considerati da Renzi il cavallo di battaglia per ottenere consenso politico popolare (dal Cnel all'Aci alla Motorizzazione Civile, ma nelle slide di Cottarelli apparivano anche l'Aran, l'Isfol, l'Autorita' di controllo dei contratti pubblici e l'Enit).

Fra le abolizioni discusse la meno amata è quella delle Camere di Commercio che ha sollevato diverse polemiche trasversali da parte non solo dei diretti interessati, con Rete imprese in prima fila, ma anche del vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani, di Maurizio Gasparri così come di Ermete Realacci.

Insomma tutto chiaro e tutto in alto mare, ma questo è il trend Renzi.

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da Meertaire il 21/11/2024 07:03:21

    The small quantity of conjugated bilirubin that evades the bile is excreted into glomerular filtrate [url=https://fastpriligy.top/]priligy (dapoxetine)[/url]

  • Inserito da ghorio il 08/04/2014 12:56:50

    Non spasimo per il premier Renzi. MI auguro, come italiano, che sul fronte delle spesa pubblica, con privilegi e sprechi si faccia qualcosa di concreto. Molte delle teorie renziane fanno capo alla scuola liberale o del centrodestra prima maniera, poi strada facendo dimenticate per seguire i desideri qualche partito della coalizione. Quanto alle Camere di Commercio ricordo che la loro abolizione veniva chiesta a gran voce dall'ex ministro liberale Raffaele Costa. POi era successo che qualcuno aveva aumentato i loro poteri, di questo organismo davvero inutile, con sedi faraoniche e senza che incidano sullo sviluppo economico. UN'altra dimenticanza di Renzi riguarda l'abolizione delle province autonome di Trento e Bolzano e delle regioni autonome o a Statuto speciale, anche queste battaglie dell'esponente liberale Costa . Non è mai tardi: c'è da sperare ,pero, che dalle parole si passi ai fatti concreti.

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