Cittadino onorario di Liverpool

C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e… poi ha scritto un libro

Marco Breschi ha pubblicato «Ci sono luoghi che non dimenticherò. Io, Liverpool e i Beatles»

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C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e… poi ha scritto un libro

Marco Breschi (a destra) mentre riceve l'onorificenza da parte del sindaco di Liverpool

Se nessuno di voi ha mai sentito nominare il comune di Larciano sappia che si trova vicino al più noto (grazie ai brigidini che si trovano in tutte le fiere della Toscana) Lamporecchio e che ha avuto dignità di menzione dal famoso Repetti, geografo e storico che, nel 1057, la chiamava nella forma latinizzata Lamporeclum.

Larciano è anche vicino a Vinci, terra che ebbe a dare i natali a un certo Leonardo, nonché al centro Termale di Montecatini.

Il piccolo comune di Larciano, dunque, sembrerebbe destinato all’anonimato se un suo cittadino non l’avesse proposta agli onori della cronaca scrivendo un libro dedicato ai Beatles che gli è valso il conferimento della cittadinanza onoraria di Liverpool, la cittadina inglese da dove presero le mosse i quattro del celebre gruppo, da parte del sindaco Gary Miller.

Lui si chiama Marco Breschi e ha dato alle stampe il libro “Ci sono luoghi che non dimenticherò. Io, Liverpool e i Beatles”.

La stupenda copertina del libro

Breschi, com’è nata questa passione per i Beatles?

Sono nato nel 1951e sin dai primi anni ’60, quindi dalla mia adolescenza, mi sono appassionato alla musica di quei “capelloni”, al tempo si chiamavano così, che poi sarebbero divenuti baronetti.

Proprio grazie alla loro musica imparai a suonare la chitarra, arrivando anche ad esibirmi con qualche gruppo composto di appassionati dilettanti come me.

Sì, lo ricordo bene, i Beatles erano il mio punto di riferimento, ma non disdegnavo neppure di ascoltare la buona musica italiana quella, per intendersi, dei Morandi, Mina, Rita Pavone, Equipe84…

In quegli anni mio fratello, che lavorava in certuni alberghi della Toscana, mi regalava dischi dei Beatles ma anche di cantanti americani: Elvis Presley o Little Richard, così ho imparato ad stimare altre tendenze come lo Skiffle, un genere musicale con influenze blues, jazz folk e country e nato nella prima metà del secolo scorso in Inghilterra. Veniva considerato una specie di rock and roll "degli inizi", e prese piede piede negli anni '50-'60 in Inghilterra sulle rive del fiume Mersey che per l’appunto è fiume che attraversa Liverpool.

Da cosa si differenzia il suo libro da quelli che già hanno trattato il tema del gruppo più famoso del mondo?

Ecco, appunto, gli altri hanno trattato i Beatles, in una sorta di storiografia musicale io, nel mio, “Ci sono luoghi che non dimenticherò. Io, Liverpool e i Beatles”, evidenzio il grande amore per questa città, alla quale dedico una mia ode, al miraggio di poterla vedere un giorno e confrontarmi con ciò che avevo pensato di essa negli anni ‘60 e ‘70, alla sua immaginifica struttura paesaggistica avvolta nella nebbia, al suo porto che tempo addietro fu scalo di primaria importanza per il turismo, gli scambi commerciali e l’industria ed ora, invece, denominato la vecchia vasca trasformata in un bacino chiuso.

  La lapide di Eleanor Rigby nel cimitero di St.Peter's

Una canzone come Eleanor Rigby dedicata ad una donna sconosciuta la cui lapide di erge nel cimitero di St. Peter’s, o Penny Lane, o Love me do, registrata agli Abbey Roads Studios  di Londra, facevano crescere in me qualcosa di diverso dal mero interesse musicale; quella voglia istintiva di visitare quei luoghi rammentati nelle melodie dei Beatles.

Insomma negli altri libri che parlano della celebre band, nessuno aveva pensato di raffigurare e descrivere i luoghi della Liverpool di quei tempi, il mio libro cerca di fare questo: unire la musica, i testi e il gruppo ai luoghi che ispirarono quelle canzoni entrate nell’immaginario

Cosa le ha detto il Sindaco di Liverpool al momento della premiazione?

Si è complimentato per il grande amore che ho mostrato in tutti questi anni verso la sua città e verso i Beatles.

Al momento della consegna della cittadinanza onoraria ha proferito una frase molto commovente: “Tu ci ha dato questo libro, simbolo del grande amore che nutri per la nostra città, e noi ti diamo questo pezzo di carta come segno di riconoscimento per il grande amore e apprezzamento nei tuoi confronti”.

La cerimonia, poi, è continuata al ristorante Casa Italia, ove sono stato accolto dal console onorario di Liverpool Nunzia Bertali, dal proprietario della catena dei ristoranti Casa Italia, dall’assessore Nick Owen Obe e da un bel gruppo di studenti, proprio quelli che hanno tradotto il mio lavoro.

Tutto questo grazie soprattutto all’eccellente lavoro svolto dal Prof. Gerry Murphy che ha promosso il volume nella città inglese.

Ecco, se non conoscevate Larciano siete accontentati, c’è un minuscolo filo rosso che unisce il comune della provincia pistoiese con la più nota Liverpool e lo ha tessuto Marco Breschi nel nome degli immortali Beatles. 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da saratoga-gogo il 16/04/2014 09:58:16

    Mi precipito a comprarlo... Adoro i Beatles

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