Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La politica è in stato di scompenso grave, inutile portare in campo il defibrillatore Berlusconi che minaccia (e poi addolcisce) di ritirare l’appoggio a Renzi, la patologia contro la quale ancora nessuno trova una terapia si chiama Grillo-M5S.
Il sondaggio shoc che ha sconcertato gli attori in scena dà Grillo e i suoi con un 27% di consenso alle prossime votazioni per le Europee. E manca ancora un mese di campagna elettorale!
Il rischio che tutti paventano è un’affermazione travolgente dei CinqueStelle. Se ormai pare certa la “retrocessione” in terza posizione di Forza Italia e il primato del Pd renziano, è anche vero che il trend inizia a registrare una lenta (a colpi di 0,5/6) decrescita di Pd e FI a favore di una crescita di M5S.
In un mese di campagna elettorale Grillo potrebbe addirittura togliere il podio più alto al Pd, soprattutto se continuerà e intensificherà la sua politica antieuropea.
In queste ore tutti si interrogano sul perché dell’improvvisa (ma non inattesa, era prevedibilissima) crescita del movimento di Grillo.
Per capire cosa accade occorre distinguere il piano politico nazionale e quello europeo.
Sul palcoscenico nazionale il Pd di Renzi può godere di un non trascurabile consenso che non dovrebbe mettere in discussione il 32% attribuitogli dagli ultimi sondaggi.
Il Premier è percepito da tutti, in maniera trasversale, come elemento positivo nel panorama di una politica comunque intesa in maniera tradizionale. Piace indubbiamente il suo tirare diritto, il decisionismo (anche se più verbalizzato che agito), piace il suo populismo mascherato da giustizia sociale: gli 80 € di bonus; la vendita all’asta delle autoblu per quanto sostanzialmente farlocca; la minaccia, ma vedremo se poi lo farà veramente, di ridurre lo stipendio anche ai magistrati; le dichiarazioni, di grande impatto, che i manager possono vivere bene anche con un terzo in meno dei loro super stipendi; ecc. ecc.
Insomma Renzi sa piacere perché, sostanzialmente, sa comunicare anche quello che non fa, anzi soprattutto quello che non fa, ma vorrebbe o potrebbe, o desidererebbe come vorremmo e desidereremmo noi tutti cittadini da troppo tempo ridotti al rango di sudditi.
Renzi inoltre è riuscito ad attestarsi come ultima spes. Aprés moi le déluge, sembra sussurrare ogni volta che parla o mostra una delle sue famose slide, e alla fine quasi tutti, compreso il centrodestra, hanno finito per crederci, al punto da impegnarsi a fare insieme le tanto agognate riforme.
Il problema però della fine del mese, dei debiti che ogni famiglia accumula mese dopo mese, il credito che le banche non erogano, neppure se si tratta di piccolissime cifre che potrebbero fare la differenza fra la disperazione e la speranza di un nucleo famigliare; il lavoro che non c’è per giovani e padri di famiglia attempati; tutto questo, nonostante il fattore Renzi, non ha subito il benché minimo miglioramento.
La responsabile è l’Europa, questa matrigna a guida tedesca che doveva essere sorella, amica sodale. L’Europa che ha tradito le attese, l’Europa dei poteri finanziari che riconosce cittadinanza e diritti solo alle banche e al sistema virtuale di gestione dei capitali. L’Europa che ammonisce l’Italia sui doveri nei confronti dei clandestini extra-comunitari e non collabora alla soluzione e alla condivisione del problema.
L’Europa di un euro, mal gestito in origine, visto oramai come la causa principe dell’impoverimento progressivo degli italiani e dell’impossibilità di rimediare ai problemi economici del paese.
In questa situazione la politica dei pugni sul tavolo (formalizzata nel video del nuovo inno del M5S) che Grillo invoca da tempo non può non ottenere consensi soprattutto in vista proprio del voto europeo.
Gli italiani vogliono mandare in Europa chi dimostri di avere la volontà e la forza (determinata dal ripudio di ogni compromesso fino all’estremo della negazione anche del dialogo) di scardinare un sistema che è percepito come più devastante, punitivo, coercitivo, ingiusto.
In questo senso, pur in una sostanziale somiglianza di progetto politico, la Lega, che pure si dichiara contro l’euro è incrementerà sicuramente il consenso, è vista comunque come un partito “colluso” con la politica tradizionale, quella che comunque ci ha portato nell’euro e ha permesso la gestione sciagurata che adesso stiamo pagando a caro prezzo.
A questo occorre aggiungere un’ultima considerazione. Quel che viene rimproverato al Grillo e al suo movimento, ovvero di essere solo distruttivi e non propositivi, di mirare a distruggere invece che a risanare ecc. ecc, attrae tutti i delusi dalla politica tradizionale, tutti coloro che non si riconoscono più in nessun partito ideologico (stante anche la loro sparizione sostanziale), tutti quelli che contemplano e patiscano sulla propria pelle gli effetti del disastro che certa gestione della politica ha provocato.
Grillo non rappresenta un’alternativa politica, nel senso che il suo programma è fumoso e non collaborativo? Meglio così, nell’elettorato si fa sempre più strada la percezione della necessità di distruggere, di fare tabula rasa del vecchio sistema (la stessa che le famiglie stanno patendo nel loro piccolo, non dimentichiamolo).
E allora, invece di fare la classica rivoluzione scendendo in piazza con forconi e trattori, il voto a Grillo e ai suoi ( anche se dilettanti, impreparati, talvolta rozzi, ma sono le qualità che permettono loro di non farsi fagocitare dal sistema) affinché portino la rivoluzione nei palazzi della politica, la scardinino dall’interno in Europa, prima di tutto, e poi in Italia. Renzi e Berlusconi sono avvertiti.
Inserito da MAGA GABRY il 27/04/2014 15:26:36
Magnifico articolo!!!!Hai centrato in pieno il problema! Purtroppo chi deve sentire è sordo ma quando vedrà l'esito delle europee speriamo non sia anche cieco! Finalmente un bel commento del piccolo di Chioggia!! Sono riuscita a capirlo, finalmente! C'era un ragione per cui scriveva in maniera incomprensibile i commenti mentre gli articoli sono stupendi? Bacioni
Inserito da Cosma il 26/04/2014 18:50:18
Ho molti dubbi circa il fatto che Grillo voglia realmente distruggere il sistema politico; se così fosse non ne difenderebbero l'impianto istituzionale e costituzionale, come hanno fato fino ad ora. A mio avviso vogliono solo prendere il posto degli altri partiti e proseguirne l'opera (di putrefazione politica e sociale. Fino a quando si affideranno ai partiti gli Italiani collezioneranno solo delusioni (e fregature). Una via d'uscita potrebbe essere il sisema presidenziale; ma i partiti non lo approveranno mai perchè equivarrebbe alla loro castrazione.
Inserito da piccolo da Chioggia il 26/04/2014 12:39:57
in effetti dal mio modestissimo individuale punto di vista che interesse avrei a salvare uno stato fallito che mantiene uno status quo che è peggio di quello della Russia brezneviana quanto ad affossamento di ogni gioia di vivere di ogni idea etc. e per giunta impestato d'una ipocrisia altruista rivoltante che così copre i privilegi sempre più smaccati d'una classe dirigente incapace? a questo punto non fosse anche per veder un semplice cambiamento si può pure correre il rischio di qualcosa di peggio. la cosa infatti è meno rischiosa di quanto sembri: da Breznev a Eltsin fu un passaggio alla fame ed al peggio ma almeno finiva la stagnazione e ripartiva il moto. la lezione russa dice questo almeno.non indulgerei poi troppo a dar la colpa ai tedeschi del nostro status quo. anche a loro è stata imposta l'europa burocratica e ne han fatto, come giusto per chi non vuol subire sempre i colpi altrui, una virtù scaricando sugli inefficienti il peso. forse che l'italiano tanto buono storicamente e tanto caritatevole come lui si crede (complice pure il verbo interessato del vaticano e delle sue sagrestìe) farebbe diversamente? chi crede a questa favola la scriva: diventerà un romanziere di vaglia. che cosa si fa in concreto per snellire una burocrazia privilegiata, una magistratura supplente politica, un'amministrazione che gronda corruzione diffusa e capillare da non immaginarsi? perchè allora dar fiducia a un Silvio che si è visto ha fallito e darla a un Renzi che se così continua a far l'imbonitore delle fiere coi brigidini per forza fallirà? si faccia avanti qualcuno che spieghi per bene. salutone a tutti
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