Occhi puntati su Cesano Buscone

Quando l’informazione si trasforma in perversione voyeuristica

A che pro tutta questa mole di persone appresso a un uomo che doveva scontare una pena?

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Quando l’informazione si trasforma in perversione voyeuristica

I media stanno diventando tutti voyeur!

Al netto di qualunque tentazione bacchettona e dissimulata da convinzioni di sinistra attenuate da gretto perbenismo borghese che odora di vecchia sacrestia, ieri si è assistito a qualcosa di veramente osceno: le varie dirette per spiare Berlusconi che si presentava ai servizi sociali, un metodo di informazione che può fare piacere solo alle miriadi di guardoni presenti nei vari giornali e TV locali o nazionali.

Ma, è veramente ciò che il pubblico, forse sempre più malato di velleitarismo mediatico, desidera? E chi lo sa, sebbene non passi giorno che non si debba osservare qualche vergognoso sputtanamento nei confronti di questo o di quello, le risatine provocatorie dei giornalisti del Fatto o di Repubblica che, con occhi perversi, sguardi complici e ammiccanti, farneticano su come si comporterà il Cavaliere all’interno di quella struttura per malati di Alzheimer.

Una vera e propria selva di telecamere e taccuini spianati, ieri mattina, davanti all’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Buscone e tutto questo caravanserraglio informatico a cosa è servito? A che pro tutta questa mole di persone appresso a un uomo che doveva scontare una pena?

Facile, è servito per farsi qualche risata, ma penso proprio che si tratti di altro, di una parte dell’industria del malaffare voyeuristico che, nei suoi aspetti patologici, sconfina nella vera persecuzione, in una sorta di stalking accettato da tutti.

Ora, finché questa macchina dal grande occhio, si abbatte su persone come Berlusconi e simili possiamo lamentarci ma poi basta, mettiamo un punto; il problema è quando prende di mira le persone normali, come il tecnico dell’Enea, che spaventato dal tam tam mediatico del caso baby-squillo, pensando di essere nell’elenco degli indagati, si è suicidato.

E quanti prima di lui, grazie a questo perverso e crudele modo di informare si sono tolti la vita?

Non basterebbero due pagine intiere per elencarli tutti.

Non si tratta di effettuare un servizio che evidenzia le problematiche di un Istituto che accoglie una persona celebre, sia chiaro, ma di compiacere le segrete, ora non più tanto, perversioni da “guardone” di innumerevoli rappresentanti dei media, alla stregua di quando si evidenzia il nuovo ministro Maria Elena Boschi, colta guarda caso al momento del giuramento in un abito elegante, attillato, che mette in risalto, appunto, il suo sedere.

Una bella visione, non c’è dubbio, ma ne passa da qui a creare una disinformazione globale e, di cattivo gusto, tanto è evidente l’esagerazione che detto lato B è stato poi riproposto in mille salse da tutti i giornali e Tv indistintamente.

Una parte di quella moltitudine di cronisti, giornalisti, reporter e via dicendo, utilizzata per incorniciare il momento topico dell’arrivo di Berlusconi a Cesano Buscone, non poteva essere  adoperata per alcuni servizi sulla situazioni delle carceri? Sui continui suicidi all’interno di esse? Servizi sulla gente che torna a chiedere l’elemosina a causa della crisi o sulla sempre crescente piaga della disoccupazione e mancanza di lavoro?

Ahinoi, come siamo ridotti, guardare l’arrivo di un uomo celebre ai servizi sociali ci sta trasformando tutti in risibili voyeur con la scusa dell’informazione digitale e della globalità delle valutazioni. 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 10/05/2014 21:12:13

    Massimo Melani coglie nel segno con un'analisi perfetta che evidenzia la decadenza del mondo dell'informazione. Con riferimento alla carta stampata, la tv non la considero perché , se non uscissero i giornali, spesso si troverebbero in difficoltà per le notizie, il dato è evidente: si vendono meno giornali , rispetto al dopoguerra. Infatti per i servizi sociali di Berlusconi l'unica notizia doveva essere quella che venerdì ha iniziato il servizio presso la struttura di Cesano Bosone, senza coreografia. Salto, per carità di patria, la vicenda Boschi, che è poi simile alla Pippa inglese durante il matrimonio della sorella. Del resto una volta che protestato con un giornale che non aveva dato la notizia della scomparsa del filosofo Sergio Cotta mi era stato risposto che 2il giornalismo è questione di scelta". Sarà anche così ma io non sono d'accordo. Se si vogliono risollevare le sorti del mondo dell'informazione occorre ritornare ad essere seri e informare sui fatti importanti e sulle cose che contano, anche da punto di vista formativo. Poi per i cultori del gossip, e roba simile ci sarà sempre qualche giornale specializzato che provvederà ad informarli. Cerchiamo, però, di tenere alto il livello del mondo affascinante dell' informazione.

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