Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Il 17 maggio prenderà il via l’evento europeo Notte dei Musei, ma siccome siamo in Italia, il più prestigioso anfiteatro del mondo e una delle costruzioni architettoniche più prestigiose, rischia seriamente di rimanere chiusa per mancanza di custodi, addetti ai lavori ecc. ecc!
Il motivo è legato a certi accordi sindacali ove si afferma che servirebbero dei volontari (fra il personale pagata), ma non si trovano, e non si accettano volontari gratuiti.
Una situazione ridicola e tipicamente all’italiana a cui, quel genio del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, vorrebbe porre rimedio, come riporta il quotidiano Il Tempo, ricorrendo ai detenuti delle carceri nostrane, investendoli dell’incarico di lavoratori di pubblica utilità, non pagandoli, e, trattandoli, però, da persone condannate ai lavori come previsto nei processi penali.
Insomma, carne da macello vera e propria.
In galera gli sventurati soffrono le condizioni disumane che da tempo ci relegano come uni dei peggiori sistemi carcerari del mondo, a causa delle quali dovremo pagare esorbitanti sanzioni all’Europa, ma non sufficientemente soddisfatti delle nostre malefatte ci viene la bella idea di schiavizzarli.
Ora, come avete potuto constatare dai nostri precedenti articoli, spesso difendiamo a spada tratta la situazione precaria degli Istituti Penitenziari, ma in questo preciso caso vedere certuni galeotti a fare i custodi del nostro patrimonio artistico, ci sembra un tantino provocatorio.
Ma il vero problema è che Ferri ci crede davvero a questa sua bischerata e anzi sottolinea « questo tipo di sanzione è previsto per i reati di competenza del giudice di pace e per altri reati di lieve entità come quelli contemplati dal codice della strada. In base a queste norme, il giudice penale può stabilire che, al posto della pena detentiva o di quella pecuniaria, chi viene condannato svolga (se presta il consenso) una attività lavorativa a titolo gratuito anche a favore dello Stato. Inoltre il lavoro di pubblica utilità è stato previsto anche dalla recentissima legge 67/2014 sulla sospensione dei processi per la messa alla prova dell’imputato, per cui anche da questo punto di vista vi è una ulteriore possibilità di ricorrere a questa forma di lavoro».
Perché l’Einstein della Giustizia italica invece di spremersi le meningi con trovate assurde, non approfitta del momento di crisi e della grande disoccupazione per inserire, nel programma Notte dei Musei chi non ha lavoro, pensionati, giovani o persone bisognose? Perché i sindacati non vogliono.
Troppo facile arrivare a ciò, i geni -è risaputo- s’impegnano su concezioni difficili e problematiche per i normali mortali e, allora, ecco il Ferri di turno!
Sgarbi, da parte sua, ha detto : «l’argomento dei custodi che non si trovano, non esiste, ed è l’ennesima forma di autolesionismo italiano. Il rapporto con i sindacati - annota Sgarbi - non è insanabile perché con i sindacati devi trattare per far sì che i custodi abbiano uno straordinario, pagato bene, che per cinque custodi ad esempio potrebbe essere di 100 euro a testa, che son più degli 80 euro di Matteo Renzi di cui parla mezza Italia. Faccio fatica a credere che per quella cifra i custodi rifiuterebbero di lavorare al Colosseo nella Notte dei musei. E se non li trovano i soldi, 500 euro, sonodisponibile ad offrirli io. In compenso il danno d’immagine della notizia, rimbalzata sui giornali di tutto il mondo, è di almeno 5 milioni di euro. Se questo è un Paese...».
Sempre a proposito di Opere architettoniche, è facile spostare l’attenzione su Firenze e sul suo Principe Renzi da Rignano, che vuol chiudere la campagna elettorale per le comunali e le europee a in quel di piazza della Signoria, con lo sfondo di Palazzo Vecchio, quando fino a oggi detta piazza è stata sempre considerata off-limits per manifestazioni e comizi politici, ma sembra che per lachiusura della campagna elettorale del PD di Renzi si rottami anche questa norma etica non scritta per il rispetto di una bellezza mondiale che non può essere il palcoscenico e quindi il marchio di nessuna forza politica.
E da qui la polemica, giusta a mio parere, aperta dal Comitato provinciale fiorentino L'Altra Europa con Tsipras che ha affermato : “…e se qualcuno avesse ancora dubbi di quale sia la concezione del potere dell'attuale presidente del Consiglio nonché segretario del Pd questo atto ne suggella tutta l'arroganza proprietaria dell'apparire, davanti alla quale l'istituzione comunale s'inginocchia. Oligarchia neo-feudale non più democrazia.”
Concludendo, siamo di fronte a due concezioni ben distinte in merito ai beni culturali: da una parte un anfiteatro che, come nell’antichità, dovrebbe assumere detenuti per poterlo tenere vivo; dall’altra un Principe che sfrutta tutto il suo potere affinché il suo partito raccolga la folla necessaria per raggiungere la meta prefissata, infischiandosene dei veti sull’uso della piazza per motivazioni politiche.
Intanto all’estero se la ridono alla grande!
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