Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Grillo potrebbe essere paragonato alla grande squadra di calcio del Barcellona che, prima dell’inizio del campionato spagnolo aveva il favore di tutti i pronostici.
Poi, sabbiamo che ha vinto una squadra guidata da un grande lottatore e affabulatore come Simeone, che è riuscito a tenersi alle spalle il Real Madrid e il Barcellona per l’appunto.
E, come il mister della capitale della Catalogna, non è riuscito nelle battute finali della stagione a portare al trionfo la sua compagine.
L’ex comico genovese ha dimostrato di non saper né vincere né perdere, non riuscendo a gestire e cavalcare la vittoria del 2013.
Anzi, dopo le elezioni di un anno fa, ha iniziato a sfasciare tutto quel che di valido aveva costruito, arrivando a perdere in pochi mesi oltre 2,5 milioni di consensi.
E la partita ha cominciato a perderla appena ha deliberatamente preso di mira i giornalisti, rifiutandone ogni contatto quasi fossero degli appestati, definendoli “servi del potere” e addirittura, parole di pochi giorni addietro, “destinati a essere sottoposti a un processo sommario dal popolo”.
Ma, la vera “grillinata” che ha creato seri dubbi anche tra i suoi discepoli è quando, come una star del football, del cinema, o un grande scrittore, si è rintanato nella sua villa affermando di voler parlare solo con la stampa straniera.
Per non parlare della ridicola messa in scena delle scorribande sul bagno asciuga travestito da carnascialesco uomo dello spazio, nascondendo ogni volta il viso e riconoscibile solo dal giro vita.
E poi, il suo pezzo migliore, quello ove riesce a splendere
davvero, la sequela di insulti a vecchi, giovani, meno giovani e animali;
insomma basta che respirino.
E qui si va dalle offese a Bersani “ E’
solo un fallito, ha agito con ex fascisti”, a quelli a Berlusconi “un padre puttaniere con più processi da
imputato che capelli sulla testa..e psico-nano”, a quelli a Napolitano “ Carampana, Morfeo, Zombie, Salma deambulante…”
passando per Renzi definito “ un vero cartone animato” ; per non parlare delle
minacce a Dudù e le offese agli elettori che lo hanno abbandonato.
Dopo tali atteggiamenti e le tante espulsioni dal suo partito, la gente ha iniziato a chiedersi il perché di tanto rancore e astio e non trovando risposte adeguate si è defilata passando ad altri.
Insomma una pre-campagna elettorale all’insegna delle grida disumane e dell’insulto gratuito, sino a domenica scorsa, dove è sceso un rumoroso silenzio.
Il massimo della volgarità, neanche Bombolo ai suoi tempi, l’ha raggiunto quando ha detto : “L’ebetino Renzi è andato a slinguazzare il culone tedesco della Merkel…Ci vorrebbe la lupara bianca”.
Poi, sicuramente, venuto a conoscenza molto prima della perdita di tutti quei voti l’ha buttata sul Maalox, ma ormai era tardi.
Ernest Hemingway ha scritto nel suo romanzo Il vecchio e il mare, “ L'uomo non è fatto per la sconfitta. Un uomo può essere distrutto ma non sconfitto.”
Grillo, invece, non è fatto per la sconfitta ma non sa gestire nemmeno la vittoria.
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