Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
“ Orsoni… e chi lo conosce!”, oppure “Orsoni chi?”, o ancora “Orsoni quello di Venezia?”
Per Luca Lotti, fedelissimo del Premier, il sindaco di Venezia non è iscritto al PD e pertanto il tutto è riassumibile con le frasi d’inizio articolo.
Lotti ha inoltre affermato: “…non ha la tessera, è un primo cittadino indipendente del comune di Venezia, e sebbene il Partito Democratico lo sostenga, non significa che il PD rubi! Il tentativo di avvicinare il PD a un capo d’accusa lo trovo personalmente molto forzato.”
Bellissimo!
A questo punto, dal momento che Greganti era iscritto al PD e arrestato per le tangenti Expo 2015, per il pensiero lottiano tutto il PD è coinvolto nello scandalo e quindi tutti dentro appassionatamente.
Ma non è finita, perché in questa nuova retata c’è un altro nome del PD coinvolto, Giampiero Marchese iscritto al PD, quindi secondo la logica matematica lottiana tutto il PD è coinvolto nello scandalo Mose.
Ora, c’è veramente da evidenziare quale differenza esista tra PD e Forza Italia, quando all’arresto di Scajola, per il noto evento Matacena, Berlusconi ebbe a dire “ Mah! Io di questo Matacena non ricordo proprio nulla! Eppoi Scajola è da tempo che si è allontanato dal mio partito.”
Trovate dissomiglianze tra le frasi di Lotti e quelle del Cavaliere?
Matteo Renzi, intanto, da volpone qual è si è subito tirato fuori dalle sabbie mobili del Mose urlando a destra e a manca “fuori i ladri dalla politica”, e lì si è sbrodolato addosso parole proferite all’insegna dell’ipocrisia perché per lui gli indagati, e qui rientra di diritto anche la categoria dei ladri, -come sempre ha detto- sono innocenti fino alla cassazione, la qual cosa significherebbe che per sbatterli fuori dalla politica bisognerà aspettare, vista la velocità dei tribunali italiani, una decina d’anni, anche se sono stati intercettati e trovati con la manina nella marmellata.
Il Ministro Alfano, ancora sotto choc per non avere nessuno dell’NCD indagato, ha voluto solo parlare della tempistica con cui vengono effettuate queste retate confermando a tutti i media che certi arresti, avvenuti dopo le elezioni, hanno agevolato e non poco certuni partiti, mentre altri hanno dovuto subire l’intervento dei PM alla vigilia del voto con risultati disastrosi.
Qui siamo davvero di fronte a una mente creativa e originale, poiché questi dubbi mai erano stati sollevati prima, mai!
Che dire in merito a quest’altra triste e vergognosa vicenda tipicamente italiota?
Che in fondo siamo corrotti solo in campo politico, sportivo, e che lo scandalo dei mondiali di nuoto, del G8, dell’Expo, del Mose sono solo gli ultimi dei grandi eventi a cui sono stati associati corruzioni di enorme portata che hanno coinvolto politici di ogni estrazione e che in comune hanno un dato: le deroghe al codice dei contratti pubblici sull'altare della straordinarietà dell'evento. Pur essendo lampante che la normativa italiana sugli appalti pubblici contenga parecchi buchi qua e là, è pur vero che negli ultimi anni i più grandi scandali sono stati realizzati solo grazie a norme create ad hoc per aggirare quelle previste dal codice dei contratti e dal suo regolamento di attuazione.
Quindi caro Renzi cerca, prima di parlare di ladri e regole, di prenderti un paio d’ore per un ripasso sui libri di diritto commerciale e amministrativo e poi ti renderai conto che se esistessero norme valide e dettami non raggirabili ci sarebbero molti meno malviventi e approfittatori dei beni dello Stato.
E si ricordi che l’occasione fa l’uomo ladro, inutile illudersi!
Inserito da ghorio il 06/06/2014 18:12:38
Il problema non è, a mio parere, l'appartenenza di queste persone ad un partito od a un altro. La questione degli appalti dei lavori pubblici deve essere affrontata , una volta per sempre, nella massima trasparenza. A tutti i livelli si sente spesso di considerazioni di norme ferraginose che poi portano alle situazioni che abbiamo visto. Tra l'altro monta lo scandalo, giustamente, per lo sperpero di danaro pubblico, e poi alla fine non arrivano i provvedimenti per porre fine alle vicende. Basta guardare l'Expo: si annuncia l'arrivo del magistrato anticorruzione, ma poi la sensazione è che mancano i provvedimenti urgenti. Renzi e altri politici si sono specializzati nel cosiddetto "daspo", come avviene nel calcio, di cui evidentemente sono accesi tifosi. La verità è che bisogna muoversi nell'applicazione di sistemi collaudati, nella massima trasparenza. Il sistema delle mazzette non ha diritto di cittadinanza in una nazione( politici, sindacalisti e anche giornalisti, purtroppo, hanno coniato la dizione "paese", sia pure con la lettera maiuscola) seria. Solo in presenza di norme trasparenti e rigide, con meno burocratese possibile, si possono raggiungere quegli obiettivi di onestà che tutti auspichiamo.