Le promesse di Renzi

Aspettando le riforme ci giochiamo la residua credibilità

C'è però da dire che Matteino non ebbe a specificare l'anno in cui sarebbero state fatte le riforme e...

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Aspettando le riforme ci giochiamo la residua credibilità

Il leader Matteo Renzi potrebbe essere tranquillamente paragonato a uno studente universitario che mensilmente con tono ilare e atteggiamento orgoglioso comunica la buona riuscita -a familiari e conoscenti- di esami mai sostenuti, magari invece avendone dato uno nell’arco di tre anni.

E così si sta comportando l’ex sindaco di Firenze, soprattutto in riferimento alle sue dichiarazioni avvenute subito dopo l’incoronazione a Presidente del Consiglio : “Tra febbraio e maggio moltissime cose dovranno cambiare”, ma nulla è stato modificato se non la fatidica tiritera degli 80 euro in busta paga.

Così, ci ritroviamo con lo stesso vecchio e logoro Senato, la drammatica situazione del lavoro; sono aumentati povertà e disoccupazione, la vetusta burocrazia continua impassibile a non funzionare, ogni mattina ci svegliamo con il solito vampiresco fisco attaccato alla giugulare e con nessuna riforma portata a termine.

Ora però mi vien in mente che Matteino non ebbe a specificare l’anno e non vorrei che avesse previsto la sua riorganizzazione dello Stato prima dei prossimi mondiali di calcio in Italia, così da prendere due piccioni con una fava.

In più, cosa di questi ultimi mesi, è scoppiato lo scandalo Expo 2015 e pochi giorni fa il Mose e lui, da grande uomo politico qual è,  ha tranquillizzato i cittadini, in merito alla vicenda milanese, con la promessa che avrebbe disposto il Daspo per i corruttori e che aveva scovato un giustiziere di essi di nome Cantone ex magistrato, e che da quel momento la corruzione e i ladri potevamo anche dimenticarli.

Infatti, subito appresso, è scoppiato lo scandalo mazzette, ove è venuta a galla una marea di corruzione che avrebbe fatto invidia al signore della droga, il colombiano Pablo Escobar.

Questa volta Matteino non ha tirato fuori il nome del giustiziere della laguna per paura di prendere una nuova “cantonata”, ma da uomo che s’intende della difficile arte del governare ha apostrofato questa nuova combriccola di corruttori con “ ladri che sono arrivati all’alto tradimento”.

A questo punto non rimane che conoscere l’esatto lustro in cui verranno realizzate le riforme che lo stesso Capo del Governo ha definito “indispensabili come l’ossigeno”, lasciando da parte quelle meno importanti quali la giustizia e carceri, dal momento che a non pensare a quelle già provvede il ministro Orlando.

Amici, non preoccupatevi, con questa nuova nomenclatura possiamo dormire sonni tranquilli, magari con un occhio aperto.

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