Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
... cinque e mezza di mattina dopo una notte di studio, era come fossero le tre, stamattina, ma va bene così. Lo squillo del Viber, ha segnalato la chiamata internazionale, poi la voce di Farajallah nella pronuncia del suo nome per esteso, non come sempre: Faraj. Non mi dà tempo di fiatare che: Désolé pour le moment, Madame Guerrini, mais ici il est un de mes amis, on appelé... et il veut parler avec toi, c'est possible? désolé à nouveau, Madame. Soliti miei attimi per realizzare e: oui, bien sûr, poi: rien, j'étais éveillé, ho mentito. Ancora parole di scambio, poche, chiedo delle elezioni, dice bien, mais la violence ne s'arrête pas. Non dice altro. Uno sbadiglio liberatorio è sopraggiunto nell'intervallo tra la voce di Faraj e quella del suo amico, l'ho soffocato d'impulso.
Aleppo devastata
"... da che sono qui ho ripreso a scrivere, lo faccio di notte, così la mente non crea l'eco degli spari nel sonno, della gente che muore...", qui dove, da dove ha chiamato, Faraj? Non lo so, non lo chiedo. Parla francese anche lui, l'amico, ha un ottimo accento e proprietà di linguaggio mentre la voce tradisce la giovinezza, gli chiedo quanti anni abbia: vingt-cinq ans, risponde, venticinque. Mi dice che scrivere è la sua passione, che ha pubblicato un libro di poesie quando aveva venti anni, una raccolta, che ora sta scrivendo dei racconti, dice che non vuol lasciare il suo paese, che i genitori sono a Beirut con suo fratello minore. Ora mi è evidente che siano in Siria, dove non so, ma non ad Aleppo dov'era Faraj di recente, sono sicura. Gli domando se c'è qualcosa che vuol dirmi, qualcosa che vuole io scriva. Per qualche minuto non parla, forse qualche secondo, ma sono lunghi, poi: signora scrivi che noi non siamo così, come ci vedete voi, che la violenza ha invaso la nostra vita, che la violenza ha preso il posto di Dio, che la Siria era civile prima, che vogliamo di nuovo una società civile..., poi tace, suppongo un'interruzione del Viber, ma no, riprende:non volevano farci votare, al mio, chi: lanciavano missili dove si andava a votare, e avevano tolto anche l'acqua, già nei giorni precedenti, ma siamo andati lo stesso, signora, siamo andati..., Dice altre cose che tengo per me. Mi ripassa Faraj. Faraj conferma tutto. Ci salutiamo. Non so dove siano, non l'ho chiesto, non importa.
Titola il Time: La farsa delle elezioni in Siria
incorona Assad"; mentre un servizio della Cnn: "Siria
stretta dai venti di guerra"; e il Daily Mail: "un insulto
ai siriani e alla democrazia"; e Reuters agenzia stampa:
"coloro che hanno boicottato il voto ora hanno paura"; per non
parlare di John Kerry: "voto senza senso" e poi ha invitato la
Russia e l'iran a " metter fine al conflitto". Perfetto! E' perfetto
qui il vecchio detto italiano fattosi ritornello in suono slang: il bue dice
cornuto all'asino.
Non v'è stata elezione o tentativo di, in questi ultimi anni, in questi paesi
di guerra e rivolta, non v'è stata elezione che non sia stata frutto di manovre
internazionali ad uso e consumo, non ve n'è stata una, dall'Afghanistan
all'Ucraina, passando per l'Africa e la buffonata della Primavera Araba.
Con obiettività abbiamo seguito Sayyed Hassan Nasrallah, capo degli Hezbollah,
che definendo "storica" l'elezione siriana a gran voce popolare, ha
esortato le fazioni in guerra a porre fine allo spargimento di sangue e
muoversi verso il dialogo: coloro che vogliono lavorare per una soluzione
politica, devono parlare con lui ( al Hassad), negoziare con lui e
raggiungere una soluzione con lui.
I Network occidentali, rendendosi ridicoli, stanno impazzendo pur di
capovolgere questa realtà. E la realtà è che il popolo siriano, quello
superstite, quello assente dalle statistiche britanniche, statunitensi e
dai fanalini di coda europei per cui i morti in Siria sono morti solo se
procurati dal governo, hanno scelto, sì, scelto, e chi con onestà storica,
abbia seguito questo popolo, ne aveva certezza: il popolo vuole Bashar
al-Hassad per ricostruire il proprio paese, i fuoriusciti vogliono rientrare
nel proprio paese, il popolo siriano vuol riprendersi la propria vita, non
vagare per mari e monti a dover giustificare la propria esistenza alla
nostra ignoranza.
Gli verrà permesso, Stati Uniti, Francia, ad intervalli Turchia ed altri del
momento, sospenderanno gli addestramenti in Qatar e altrove, per le ingerenze
sanguinarie in Siria, ritireranno dalla Siria i cani mercenari? e ancor più, un
certo occidente sta prendendo consapevolezza che l'annoso cordone di morte
inizia a ritorcerglisi contro? A noi tutto questo è venuto a noia.
Inserito da Carlo il 07/06/2014 21:59:54
Fabio, perché fazioso e dozzinale? Forse perché non la pensa come la pensi tu? Eppure descrive solo una conversazione avuta con un siriano che preferisce Assad, e ne trae le conseguenze! Forse un siriano che preferisce Assad è da censurare?
Inserito da Carlo il 07/06/2014 21:51:48
Non si fermeranno. Le previsioni sono che l'occidente ed alcuni paesi arabi aumenteranno l'invio di armi ai ribelli. E tutto questo accadrà con l'appoggio dell'Italia. E noi siamo italiani...
Inserito da Fabio Vento il 07/06/2014 12:32:50
articolo semplicemente vergognoso per faziosità e analisi dozzinale si vergogni
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EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
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Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; la spada dell'arcangelo ci protegga dai moderni iconoclasti!