Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Dopo la volatona, alla Bartali e Coppi di due settimane fa, il centrosinistra perde per strada quattro storici baluardi di sinistra quali Livorno, Padova, Perugia e Potenza, le ultime due anche capoluoghi di regione.
In Toscana si dice “Poggio e buca fanno pari”, e simil detto si confà alla perfezione al partito di Renzi che riesce a conquistare Verbania, Biella, Pavia, Cremona, Vercelli, Bergamo.
La cosa che, però, da veramente fastidio a tutto il Partito Democratico è che Livorno, città che ha tenuto a battesimo il Pci e che dal dopoguerra aveva avuto solo ed esclusivamente sindaci di sinistra, ha dovuto issare bandiera bianca e lasciare la poltrona a Filippo Nogarin del M5S, che è riuscito a vincere con una campagna elettorale completamente diversa da quella portata avanti pochi mesi fa dal comico Grillo, una campagna non urlata, senza offese e minacce che ha costretto alla resa il candidato sindaco PD Marco Ruggeri.
La disfatta in quel di Livorno può essere paragonata, in termini calcistici, alla sconfitta dell’Italia con la Corea ai Mondiali del 1966, cioè assolutamente inaspettata mentre, tornando a un raffronto politico, sembra essere tornati al 1999 quando a Bologna, Giorgio Guazzaloca, riuscì a togliere la città alla sinistra portando, per la prima volta dal dopoguerra, il centro-destra alla guida del capoluogo emiliano.
I Cinque Stelle hanno vinto anche a Civitavecchia, mentre Padova governata dal 1993 dalla sinistra, con due passi falsi nel 1999 e 2004, ha ceduto lo scettro alla Lega e FI.
Riassumendo: l'affluenza crolla al 49%. Renzi esce ridimensionato, ma non eccessivamente, dai ballottaggi. Il M5S vince nella "rossa" Livorno grazie ai rimanenti comunisti che vedono il Presidente del Consiglio come un tifoso rossonero nella curva nord dell’Inter. Forza Italia stravince a Perugia. E la Lega espugna Padova. Il Pd strappa Bergamo e tiene lo scranno di Bari.
Anche questa tornata elettorale ha mostrato la coerenza tipicamente italiana; una volta quello una volta questo!
Inserito da Luciano il 09/06/2014 12:23:03
Livorno riconferma dove la sinistra e divisa vincono gli altri. La speranza e l'ultima a morire.
Inserito da ghorio il 09/06/2014 12:19:21
Debbo essere sincero. In Italia non perdiamo il vizio di trasformare le elezioni ammnistrative in politiche. In realtà sono situazioni diversi e giocano tanti fattori. Una cosa è certa: ancora una volta la gente a disertato le urne, ma in Italia ci consoliamo con gli Usa e tra poco, quando andrà a votare il 30 per cento, diremo che siamo una democrazia evoluta. Quanto alle roccaforte cadute per il centrosinistra è la dimostrazione che poi la sinistra non è che governi meglio. Quanto al centrodestra, c'è sempre l'aspetto della divisione e di un certo elettorato che, a furia di sentire attestati di benemerenza per Renzi proprio dal centro destra., poi lo vota. Quest'area poi dovrebbe meditare la perdita di Pavia e di Bergamo.
Inserito da Alanz il 09/06/2014 10:40:55
Il titolo di questo articolo e le conclusioni riassuntive dove si dice che:"Il M5S vince nella "rossa" Livorno grazie ai rimanenti comunisti che vedono il Presidente del Consiglio come un tifoso rossonero nella curva nord dell’Inter." a parer miosono la risultanza di una analisi superficiale in quanto il candidato del PD Ruggeri non è mai stato un renziano tanto che Renzi non si è neanche degnato di venirlo ad appoggiare personalmente durante la campana elettorale, dunque chi non ha votato Ruggeri sicuramente non ha voluto non appoggiare Renzi che invece anche a Livorno per le europee ha superato abbondantemente il 50%.
Inserito da silvana il 09/06/2014 10:36:22
è un personaggio ambiguo: dice troppo e non dice!
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