Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Casilla in ginocchio davanti a Sneijder e Robben
Furie rosse faccia a faccia con gli Oranje, il tiki taka affronta il contropiede improvviso, Del Bosque contro Van Gaal, i due maghi della panchina.
È la rivincita della finale del mondiale sudafricano quella che si è giocata
ieri sera a Salvador, all'interno dell'immensa Arena Fonte Nova. Nel 2010 infatti
ci fu la notte in cui Iniesta consegnò la coppa del mondo nelle mani degli
spagnoli, consacrandoli la massima potenza calcistica degli ultimi anni. Certamente la serata di ieri ha avuto un
sapore e un peso completamente diversi rispetto al 2010, ma fondamentale per determinare il dominio sul
Girone B.
Il gioco studiato, ragionato e complicato della Spagna incontra la velocità di
ribaltamento di gioco dell'Olanda.
Le furie rosse campioni in carica partono favorite rispetto ai ragazzi di Van
Gaal, ma il blocco del Barcellona dopo una stagione deludente, il possesso
palla ormai prevedibile ed un Casillas non troppo brillante hanno permesso
all'Olanda di affondare l'armata spagnola.
Dopo un'occasione sprecata subito da Robben, è dominio spagnolo. Arriva l'1-0
con Xabi Alonso grazie ad un rigore procurato da Diego Costa, sommerso da un
mare di fischi da parte dei brasiliani presenti allo stadio dato il rifiuto di
giocare nella nazionale brasiliana invece che in quella iberica.
Il pareggio arriva a fine primo tempo, con un tocco di testa del numero nove
Robin Van Persie che alza il pallone sopra la testa di Casillas è firmando
l'1-1. È il primo olandese a segnare in 3 edizioni diverse del mondiale.
Il centrocampista Xavi alla vigilia della gara tiene fede alla mentalità
campione del mondo in carica: "sappiamo che vinceremo o moriremo con
questo modo di giocare".
È però l'inizio di una notte buia per la Spagna, dai primi minuti della seconda
frazione di gioco. Robben cambia subito marcia e porta in vantaggio gli Orange,
De Vrij fa 3-1 su un uscita incerta di Casillas con un sospetto fallo di Van
Persie. È il momento solo dell'Olanda, poker di Van Persie che fa doppietta su
uno stop non proprio perfetto di Casillas segnando il nono gol in dieci partite
in maglia arancione; la "manita" olandese è completata con Robben che
brucia letteralmente i 10 metri di vantaggio di Sergio Ramos
sull'"olandese volante" che sfugge all'intera difesa spagnola
scaraventando in rete il pallone con un sinistro secco.
La stanchezza e la staticità della Spagna è riflessa nell'occasione da goal che
Torres fallisce sulla linea di porta, rimontato da Blind, autore di un'ottima
prestazione.
C'è chi dice che è finito un ciclo, c'è chi dice che l'Olanda è stata
nettamente superiore; quel che è sicuro è che il risultato della prima gara del
Girone B ha sconvolto le previsioni del Mondiale. Arrivare secondi significherebbe
affrontare quasi certamente il Brasile agli ottavi, determinando un
inizio di fasi finali in salita. Tutti quelli che erano in cerca di sorprese
sono stati accontentati, ma quando ci si trova di fronte un risultato di questo
genere non si riesce a determinare i meriti netti di una squadra e i demeriti
dell'altra: perché la difesa spagnola, formata da Piquè e Sergio Ramos,
campioni su tutti i fronti, appare un duo di dilettanti totalmente inesperti;
la difesa delle furie rosse infatti fra il Mondiale del 2010 e l'Europeo del
2012 a Londra aveva subito solamente un gol, quando ieri sera, complice anche
Casillas, crolla sotto 5 lampi olandesi.
Forse errori di singoli giocatori o forse di un sistema di gioco ormai capito e
più volte sconfitto, ma è necessario aspettare la prossima gara del 18 contro
il Cile per capire se veramente lo splendido possesso palla che ha fatto
innamorare tutti i ragazzini di tutte le città e conseguentemente ogni amante
del calcio sia veramente finito.
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