Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Una delle tante parate del portiere messicano Ochoa
Le due squadre che sono scese in campo erano state decise già da tempo, quindi nessuna sorpresa a livello di formazioni.
Il Messico ha riproposto lo stesso undici della partita con il Camerun, perciò il Chicharito si è seduto ancora in panchina ad osservare Peralta, quello che ha siglato la rete decisiva contro gli africani.
In porta c'è di nuovo Ochoa, che si dimostrerà il migliore in campo.
Anche la Seleção di Scolari manda in campo i giocatori dell'esordio con un'unica eccezione: non c'è Hulk infortunato, ma Ramires, ahiloro!
Il titolo di questo articolo potrebbe tranquillamente essere No rigore, no party?
I carioca si impegnano allo spasimo, ma non sarà sufficiente.
Sebbene Neymar voglia dare spettacolo sin dall’inizio, questa sua grande smania da protagonista viene ogni volta frustrata dalle bellissime parate di Ochoa e con una difesa, quella messicana, granitica, senza fronzoli e ben organizzata, guidata dall'eterno Rafa Marquez.
In realtà la mancanza di posizione del Brasile può essere ricondotta a un polo di nome Ramires, che è diventato una delle cause e non un effetto di questo sconclusionato Brasile.
Il sostituto di Hulk ha vagato senza costrutto per tutto il campo, alla ricerca di una posizione che gli permettesse di esprimere il suo gioco; tutta fatica sprecata, Ramires è risultato impalpabile.
Con la ripresa il CT verde oro deciderà, finalmente, di toglierlo e farà entrare Bernard.
Intanto Peralta e Dos Santos, arrivano negli ultimi 25 metri con una facilità sorprendente se si pensa che in difesa, dalla parte dei carioca, c'è gente come, Thiago Silva, Marcelo, David Luiz, Dani Alves .
Però, su tutti spicca un Superman di nome Ochoa che prenderà anche l’imparabile, come per esempio quando al min. 84 si trova a pochi centimetri da un colpo di testa di T.Silva, al quale come per incantesimo gli chiude lo specchio della porta in maniera straordinaria.
Poi entra il Chicharito e illumina un match che aveva preso l’appellativo di più noioso dell'intiero torneo, sebbene non arrivi a incidere con un gol la sua brillante prestazione.
La partita resta sullo 0 a 0, ma ciò che ricorderemo di essa sono gli errori difensivi del Brasile, e la nullità totale del suo centravanti Fred, che stavolta, avendolo imparato a conoscere, i difensori del Messico gli sono stati a debita distanza… tanto lui si è marcato da solo!
Illusorio tutto l’undici verde oro che, comunque, ha sempre fatto meglio della prima gara.
Una cosa è certa, Neymar non può alimentare da solo i sogni di una Nazione intiera.