Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
«Il nuovo vento della Rete e della fine, lenta ma implacabile, dell'editoria assistita sta producendo i suoi effetti: la scomparsa dei giornali. Un'ottima notizia per un Paese semilibero per la libertà di informazione come l'Italia. Meno giornali significa infatti più informazione». Con queste parole allucinanti Grillo torna ad attaccare pesantemente l'Unità e la stampa tutta, stavolta prendendo di mira direttamente i lavoratori, rei di essere giornalisti, le loro famiglie, il loro lavoro a rischio e gli stipendi che non sono pagati da due mesi.
Grillo fa finta di scherzarci su e inaugura un beffardo hashtag:#unitastaiserena.
QUest’uomo sta
diventando un vero pericolo per l’Italia e tutta la categoria dei giornalisti.
«Licenziamenti
sono in corso un po' ovunque da tempo, ma il caso più drammatico è quello
dell'Unità che ha ormai solo appassionati lettori (forse collezionisti), 20.200
copie vendute nel mese di maggio. I 57 giornalisti hanno preso l'ultimo
stipendio ad aprile e hanno terminato in questi giorni i due anni di
solidarietà. Un augurio per una nuova occupazione va a loro e in particolare
alle colonne portanti Oppo e Jop», scrive in maniera subdola e cattiva il capo
della setta dei Cinquestelle riferendosi ai gironalisti finiti nella
"lista nera".
«L'Unità è stata messa in liquidità.
C'è però una buona notizia per i trinariciuti, Renzi ha dichiarato
"Dobbiamo tutelare un brand, abbiamo bisogno di ripartire...". Non ha
detto però con quali soldi. Insomma "Unitàstaiserena", il bacio
della morte. Il direttore del giornale ha precisato su Renzi "Mai
parlato con lui, i nostri rapporti sono molto british". Finora l'Unità
aveva avuto con il governo di turno un approccio diverso, molto più pragmatico,
del tipo "caccia la grana". Si prende atto che oggi sia diventato
british e meno attento ai finanziamenti pubblici pagati dalle tasse dei
cittadini. #Unitàstaiserena», conclude miseramente Grillo nel post dedicato all’Unità.
SOLIDARIETA' PD: GRILLO SCIACALLO
Il neo Presidente del Partito Democratico Matteo
Orfini ha scritto su Twitter: «Dispiace per Beppe Grillo, ma se ne
dovrà fare una ragione: l'Unità continuerà a vivere #iostoconlunita».
«Definire una buona notizia il rischio di
chiusura de l'Unità, come ha fatto Beppe Grillo, fa venire i
brividi. L'Unità venne chiusa anche dal fascismo e quel regime salutò quella
sopraffazione come una buona notizia. Grillo dovrebbe chiedere scusa: per
quello che ha rappresentato e rappresenta questo giornale per la democrazia
italiana. E dovrebbe chiedere scusa ai lavoratori di quel giornale che si
battono per il futuro della testata». Così il deputato Pd Walter Verini,
capogruppo in commissione Giustizia.
«Gli insulti di Grillo all'Unità sono
insulti alla libertà e alla democrazia. In qualsiasi paese quando un giornale
rischia di chiudere è una cattiva notizia perché viene meno comunque un luogo
di confronto e di conoscenza. Solo la mediocrità intellettuale dell'ex comico
ne può gioire. Ci dispiace per i grillini in buona fede: che sia il primo
omaggio al populismo di destra di Farage, il nuovo alleato europeo ? Al
giornale fondato da Gramsci, l'augurio di trovare presto una via di uscita che
gli consenta di vivere ancora a lungo». Lo ha dichiarato Paola De
Micheli, vice capogruppo vicario Partito Democratico alla Camera.
«Grillo è tornato a fare lo sciacallo, prendendo
di mira l'Unità», afferma la senatrice Laura Cantini,
componente della direzione Pd, che aggiunge «esprimo la mia solidarietà
all'Unità e ai due giornalisti citati dall'ex comico, Maria Novella Oppo e Toni
Jop». «Per i leader del M5S - prosegue - i giornali sono inutili: per impartire
gli ordini ai suoi basta e avanza un blog. L'alleanza con Farage ormai è sempre
più stretta. Grillo cavalca con grande naturalezza i temi della destra più
becera. Augurarsi la chiusura di una storica testata e, più in generale di
tutta la stampa - conclude - dice molto della cultura politica che sta
caratterizzando il M5S».
SOLIDARIETA' DAL CENTRODESTRA
«Grillo è contento se un giornale rischia di
chiudere perchè se nella sua setta entra l'informazione (che non è ammessa) poi
va a finire che i seguaci non crederanno più alla sua propaganda. L'attacco
dell'ex comico contro l'Unità è oltretutto meschino perchè
mira ad irridere lavoratori che vedono a rischio il loro posto». Lo
afferma Elvira Savino, deputata di Forza Italia, esprimendo
«solidarietà ai giornalisti dell'Unità. Grillo è un pericolo per la democrazia
nel nostro Paese e non è da oggi che lo diciamo».
«Esultare per il rischio di chiusura di una
testata giornalistica come l'Unità, ironizzare sul destino dei
giornalisti che potrebbero perdere il proprio posto di lavoro, definire 'ottima
notizia' la scomparsa dei giornali, è quanto di più lontano esista dal buon
senso, dal rispetto del ruolo democratico della stampa e dell'informazione,
dalla tutela della democrazia stessa. E infatti questa pessima uscita viene da
Grillo». Lo afferma in una nota la responsabile comunicazione di Forza
Italia, Deborah Bergamini.
LA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA:
«L'ATTACCO HA IL SAPORE DELL'OLIO DI RICINO»
L'attacco a l'Unità «ha il
sapore dell'olio di ricino. Se questo è il segno di una nuova politica sarà
bene che qualcuno gliene chieda conto». Lo dice la Fnsi attraverso il suo
segretario generale Franco Siddi riferendosi alle parole del
leader del Movimento 5 Stelle in relazione alla vicenda del quotidiano. «La
libertà di Grillo - appare sempre più chiaro - passa attraverso la diminuzione
o la chiusura delle voci libere. Più rischiano di scomparire voci libere e di
idee - dice Siddi -, più lui si ritiene libero di promuovere e fare, con la sua
piattaforma tecnologica, propaganda sulla rete. Questa sarà la sua libertà ma
non è la libertà dei cittadini». Siddi aggiunge «i giornali e i giornalisti - e la Fnsi con loro - che risultano
seriamente impegnati ad esercitare la loro funzione per il pluralismo, per la
conoscenza e per il confronto tra le voci, innalzeranno ancora di più
l'asticella della libertà perchè l'informazione non sia confusa con la
propaganda. Beppe Grillo sappia che noi distinguiamo bene le due cose e lui,
con i nuovi attacchi a l'Unità, dopo il penultimo a Gad Lerner che
aveva addirittura scatenato odiosi e inaccettabili rigurgiti antisemiti,
cominci a fare un serio esame di coscienza prima di chiederlo agli altri».
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