​Italia-Uruguay! Prandelli e il patriottismo

Sarà Matteo Renzi a fare la formazione oggi pomeriggio? Comunque vada vedremo un match undici contro undici

Riappropiandosi, però, del sogno di arrivare agli ottavi, occorre dire che serve una decisa e risolutiva scossa, “un’accelerazione vera e propria” come ama argomentare il Premier, amico per la pelle del CT

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Sarà Matteo Renzi a fare la formazione oggi pomeriggio? Comunque vada vedremo un match undici contro undici

Fratelli d’Italia, l’Italia s’è Desta? ♪ ♫ ♫. Vedremo stasera se usciranno con alta la testa ♫♫.

C’è chi dice che il risultato di questa partita spiegherà in un certo modo come sarà il futuro dell’Italia di Renzi.

Che si sia messo a fare anche il CT?

Perché no!

“ Cesare o ti lehi da tre passi per favore, stasera la formazione la fò io, ovvia! Avisto che squadra di Governo ho messo sue! Giue, fatti in là”.

Insomma, un incontro di calcio -a questi livelli- non è mai solo una partita quando in mezzo c’è l’importanza grandiosa di un Mondiale.

Così dicono i giornaloni. Sarà!

Comunque vada vedremo un match undici contro undici, con un arbitro, il messicano Moreno, ritenuto da molti il fischietto più odioso del Mondial e soprannominato Dracula, perché molto propenso ad azzannare con i suoi cartellini gialli e rossi anche le persone semplicemente sedute a godersi le partite sugli spalti.

Quindi, al triplice fischio finale, a seconda del risultato, sapremo se torneremo a disquisire del logorante dibattito interno fra Grillo e il suo Movimento, dell’immunità dei senatori e delle non riforme del governo.

Riappropiandosi, però, del sogno di arrivare agli ottavi, occorre dire che serve una decisa e risolutiva scossa, “un’accelerazione vera e propria” come ama argomentare il Premier, amico per la pelle del CT.

Forse potrebbe bastare un gol brutto e fatto male del bresciano Balotelli, o un lancio millimetrico del nostro brasiliano Pirlo, o una prestazione appena sufficiente del fabbro Chiellini.

Loro in campo a fare il proprio dovere, Prandelli in panchina a fare il vero selezionatore: basterebbe questo, che ognuno svolgesse appieno i loro compiti, null’altro!

Poi il vivace Ct si è lasciato scappare «La Nazionale, noi italiani, la amiamo solo quando siamo di fronte alle grandi responsabilità, loro sono uruguayani e hanno un senso patriottico che noi non possediamo. Se perdiamo un contrasto deve essere perché loro sono stati più bravi e non perché noi non siamo andati. Qui rappresentiamo l’Italia».

Bellissime parole; ora se il mondo intiero aveva ancora alcuni dubbi sul nostro paraculismo, li ha immediatamente fugati con queste intelligenti parole proferite da Cesarone.

Poi, com’è sua abitudine cerca delle scusanti, appigli, nemici interni e esterni, alibi e contro-alibi per non recitare il “mea culpa mea grandissima culpa”.

Dopo il caldo infernale, l’umidità a livelli stratosferici, gli strepiti notturni della movida brasiliana e la Fifa che stenta ad imporre il time-out, ora punta deciso all’inno e al patriottismo, come se i gol dovessero farlo gli spettatori.

Facendo finta di scordarsi che il gioco del calcio è proprio tutto questo, che Martellini viene ricordato per il suo triplice Campioni del Mondo urlato con non trattenuta emozione, Paolo Rossi per i suoi gol decisivi e il grande Bearzot per la pipa e il suo muovere nervoso le labbra durante le partite.

E, a questo punto, che il mister sappia che è quasi impossibile determinare se è il calcio che aiuta la Patria o viceversa.

In fondo il solo grande lavoro di Prandelli è quello di azzeccare la formazione giusta, facendo giocare i suoi ragazzi nei ruoli congeniali; questo è tutto ciò che un CT deve assolutamente fare, altro che l’inno di Mameli. 

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