Lettere al Direttore

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di Simonetta Bartolini

Gentile redazione,

vorrei se possibile aggiungere un contributo all'anniversario di mio Sigfrido..sono ancora in tempo? Grazie

Innanzi ad una platea così gremita di personaggi più o meno pubblici, nomi altisonanti, giornalisti, mi inserisco come ho sempre fatto nella mia vita dalla porta di servizio. Sigfrido Bartolini non lo notai tra i giovani talenti toscani ne in audizioni pubbliche, mi piovve letteralmente addosso essendone, e di questo me ne vanto, suo nipote. Per questa ragione mi sono spinto oggi verso terreni a me distanti, inserendo questo piccolo contributo all'interno di uno spazio che a stento mi appartiene, ma spronato dall'idea che un tributo seppur minimo alla memoria dello zio in una ricorrenza come questa "bisogna proprio darlo". Zio Sigfrido è apparso ai miei occhi, ancora carichi di ideali che non mi vergogno oggi di aver in parte abbandonato, come un piccolo faro verso cui tendere, dove arenare a volte la consapevolezza di quello che mi stava intorno per condividerla con qualcuno di speciale, con un uomo disposto ad ascoltare le mie inquietudini adolescenziali senza mai prevaricare il limite che separa l'esperienza dalla sciocchezza giovanile. Una persona speciale, una di quelle che poni avanti nelle dispute puerili intorno ai parenti più importanti nei pomeriggi di estate, uno che sai non tornare indietro da quel selciato che per anni ha posto a difesa dei propri ideali, forse l'unica persona che al pari dei miei genitori ha contribuito di più alla mia formazione, responsabilità questa, perdonami zio, che dovrai in futuro prenderti. Per questa ragione Zio oggi aggiungo a tanti contributi quello di un trentenne sconosciuto che ha avuto però l'onore di ascoltarti, criticarti ed apprezzarti, un incisione in più che tu hai prodotto, forse venuta non troppo bene, ne sono certo, ma che senz'altro può essere considerata un altra tua prova d'autore. Poche parole sono sempre bastate a chi ne ha troppe in testa.

Buon Compleanno Zio. 

Andrea La Mantia