Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Solo poco tempo fa Marcello Veneziani, da queste colonne e altri quotidiani, com’è noto, lanciò un appello per il “ritorno a Itaca”, un’ultima accorata chiamata per la destra italiana - ma probabilmente per tutta la politica nazionale - affinché tornasse alle proprie ragioni fondative e alla propria più intima matrice culturale. Quello che Veneziani proponeva era “un passo oltre” e nel contempo “un passo indietro anche a coloro che hanno rappresentato in questi vent’anni la destra e si selezionino giovani, donne e outsider per costituire il nucleo costituente”.
In estrema sintesi, Veneziani - avendo per davvero intuito e interpretato tra i primi, la necessità di un cambiamento radicale della classe dirigente politica e non solo - promuoveva un viaggio a ritroso avendo con sé una precisa mappa culturale, riferimenti minuziosi e conoscenze pertinenti, pur animato, innanzi tutto, da una genuina e categorica “nostalgia del futuro”.
Oggi sentire il presidente del consiglio citare Telemaco, il figlio di Ulisse appunto, il re di Itaca, per intenderci meglio, come modello europeo, non solo mi ha lasciato perplesso sul piano culturale, ma mi ha fatto parecchio sorridere. Ho pensato a Marcello, così l’ho chiamato al telefono non tanto per ricordargli quel suo ultimo eroico tentativo, ahinoi, non propriamente risolto, ma per sapere cosa ne pensasse della citazione omerica del nostro spumeggiante presidente del Consiglio.
Visto? Renzi attinge al tuo medesimo universo metaforico…
Ah, ah, Marcello esordisce con una risata: – Macché, deve essere il nome con il suffisso ‘Tele’ che l’ha incuriosito! A me viene in mente il Quartetto Cetra, quando faceva quella buffa parodia, ricordi?, piange il Telemaco… però, più seriamente, proprio non comprendo che meriti avesse il figlio di Ulisse tanto da essere preso ad esempio! Boh? Uno che parte, fallisce, torna a casa e attende per vent’anni il padre, poi, quando questo torna, neanche lo riconosce… intanto sta lì in mezzo ai proci…
Confesso che non l’ho capito neanche io…
Guarda, l’unica peculiarità di Telemaco è quella di essere giovane. E qui ci risiamo con la solita manfrina di Renzi: giovani, e ancor meglio se giovani e di sesso femminile. Come se la gioventù di per sé fosse un valore. Mica li vuole e li promuove tra i capaci e meritevoli come recita la Costituzione, o dovrebbe suggerire il buon senso! Il mio Ulisse che ha sessant’anni ed è un uomo di mondo… mi fa più simpatia!
Mi chiedo quali siano i riferimenti culturali di questa nuova sinistra interpretata da Renzi…
Per quanto riguarda Telemaco, sono quasi certo che il premier si riferisse a quello recuperato da Recalcati nel suo libro “Il complesso di Telemaco”, ma non credo lo abbia neanche letto, perché nel riferimento al personaggio classico, Recalcati riconosce una certa passività della nuova generazione dei figli rispetto a quella dei padri. Del resto sono un po’ così, quelli di questa nuova sinistra, invariabilmente post moderni, scialbi. Conoscono le cose del mondo di seconda o terza mano. Per loro, la Gioconda mica è quella di Leonardo, semmai è quella di Marcel Duchamp, con tanto di baffi!
Dai, per concludere, un giudizio su Renzi.
Ogni volta che lo ascolto mi auguro che ciò che annuncia abbia un seguito, poi finisce che mi ricredo. Sai che penso? Che sia un attore eccellente. Un attore di trailer, ma non di film completi.
Inserito da ghorio il 05/07/2014 13:51:21
Visto che sono un peroratore della necessità che a scuola si studi, come avveniva in passato, l'Iliade e l'Odissea , oltre che il latino, l'intervista a Marcello Veneziani mi porta a fare qualche considerazione su Renzi, nuovo "re" d'Italia, per il quale la carta stampata in genere si sbraccia nella rincorsa "per salire sul carro del presunto vincitore". Non ho niente contro Renzi, il quale su molte cose ripete considerazioni della cosiddetta maggioranza silenziosa, vedi lettere ai giornali da parte dei lettori degli ultimi vent'anni, ma sinora i suoi annunci sono rimasti tali, nonostante gli entusiasmi di una certa area del centrodestra, compresi gli elogi di Berlusconi e figlio. IN ogni caso ha ragione Veneziani: il seguito degli annunci di Renzi rimane tale. Fare riferimento alla generazione Erasmus , magari l'ha frequentato assieme alla Mogherini, o a Telemaco non è niente di trascendentale: sono quasi luoghi comuni di un giovanilismo che spesso non riusolve i problemi. Quanto al ritorno ad Itaca di Veneziani, aspetto nel centrodestra, anche dal punto di vista culturale, che cambi qualcosa, perché sinora i cosiddetti intellettuali di centrodestra li vedo solitari e in ordine sparso.
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