Mondiali 2014

Romero ipnotizza l'Olanda, Argentina in finale!

Il 13 luglio sarà uno scontro fra due continenti, Europa (Germania) vs America Latina (Argentina)

di Tommaso Nuti

Romero ipnotizza l'Olanda, Argentina in finale!

L'ultimo biglietto valido per il ballo dei sogni se lo giocano Argentina e Olanda. Le due parti non si affrontavano dalla finale del 1978 a Buenos Aires. 
Macchie arancioni e albicelesti colorano l'Arena du Corinthias in quel di San Paolo, gli inni sono cantati con la tensione negli occhi di chi si gioca tutto, di chi cerca conferme e di chi spera in una finale straordinaria e il clima sugli spalti è straordinariamente caotico. 
Da una parte Messi, che con questo mondiale potrebbe finalmente scrollarsi di dosso quella nomea di campione e fuoriclasse nel Barcellona, ma totale perdente nella Seleccion. Dall'altra l'eterna perdente, che per tre volte su tre giocate ha perso una finale mondiale. 
Si comincia dopo il magnifico minuto di silenzio in onore di Alfredo di Stefano, colonna portante del calcio mondiale venuto a mancare ieri sera fra le lacrime di tutti gli amanti del pallone.
Domina il piede sinistro nel pre-partita; Messi contro Robben, fuoriclasse trascinatori delle rispettive nazionali. 
Sabella ripropone gli undici titolari contro il Belgio, ad eccezione dell'infortunato Di Maria, sostituito da Enzo Perez, autore di un'ottima stagione è premiato come miglior giocatore del Portogallo. Dall'altra parte la più grande generazione dopo quella di Rijkaard, Gullit e Van Basten capitanata da Snejider, Van Persie e Robben con l'arduo compito di cucire sull'arancione la prima stella mondiale.
Mascherano, centrocampista albiceleste, alla vigilia della partita in conferenza stampa ne ha sottolineato l'importanza: non riesco ad esprimere cosa significhi questa maglia per me, è un emozione troppo forte giocare questa semifinale.
Per i primi 10 minuti prova a fare gioco proprio la squadra sudamericana guidata da Sabella, mentre l'Olanda cerca di contenere e bloccare qualunque passaggio alle spalle dei propri difensori, cercando sempre di ripartire con lanci lunghi per il "motorino" Robben. 
Ci prova Messi al 14' con una punizione dal limite bloccata dal numero 1 olandese Cillessen. 
Il primo tempo si conclude con poche emozioni, solo la punizione della "pulce" e un cross sbagliato da Rojo all'ultimo minuto per Higuain. Grande paura tra le fila argentine al 30' quando Mascherano si scontra con Wijnaldum subendo un colpo alla testa e, stordito, cade per terra 
Sembra difficile a questo punto vedere un altro risultato tennistico come quello di ieri sera fra Brasile e Germania.
L'Olanda infatti si chiude sotto il gioco dell'Argentina, sembra aspettare Messi e compagni che tentano inutilmente ad incidere. Neanche il numero 10 può nulla contro il muro di sei difensori disposti da Van Gaal, per questo gli scontri a centrocampo e i falli sono i vero protagonisti del primo tempo.
Cambiano volto le tattiche e gli equilibri del secondo tempo perché è l'Olanda a fare la partita. Sebbene l'Argentina appaia spenta gli Oranje non riescono a creare situazioni pericolose per la porta di Romero fino al 90', quando Robben, dopo uno spettacolare scambio con Snejider si allunga troppo il pallone in area favorendo il fantastico recupero di Mascherano che salva in corner. 
Gli ennesimi supplementari del "Mondiale dei mondiali" sono ugualmente piatti e molto tattici. Da segnalare il tiro al 98' di Robben bloccato sicuro da Romero e la clamorosa palla gol di Palacio a cinque minuti dai calci di rigore. La sfera capita a Maxi Rodriguez che pesca l'attaccante dell'Inter faccia a faccia con Cillessen, ma con un velleitario colpo di testa spreca tutto. Si arriva così alla lotteria dei rigori, dove Romero ipnotizza prima Vlaar e poi Sneijder consegnando le chiavi della semifinale ai piedi di Maxi Rodriguez, che dopo i rigori firmati da Messi, Garay e Aguero, non sbaglia. La finalista quindi è l'Argentina, che affronterà la grande Germania in un ritorno che sa di anni '86 e '90. 
Robben a fine partita esprime la propria delusione per la sconfitta: Siamo delusi e fa male, tutti abbiamo dato tutto. Si gioca da squadra, si vince e si perde insieme. Nel calcio una sconfitta fa sempre male, piccoli dettagli possono fare la differenza.
Cosa spinge ancora quest'Argentina avanti nel Mondiale? Sicuramente la fortuna, è vero, ma quella concentrazione di 120', il gioco compatto e fisico di Mascherano (uomo partita) e Biglia, gli spunti di Messi e i miracoli (inaspettati) di Romero. I tulipani crollano sotto le mano del portiere del Monaco, dopo un mondiale giocato ad altissimi livelli; eliminata la Spagna campione in carica con un sonoro 5-1 è arrivata alle semifinali senza grandi preoccupazioni, deve cedere all'immensa volontà degli argentini di imporsi nel mondiale.
13 luglio, ore 21 tutti connessi, Argentina - Germania, o dentro o fuori in quella che sarà una finale da cardiopalmo, mentre riecheggia nell'aria sempre quel coro dei tifosi argentini, una vera colonna sonora: Messi lo vas a ver, la Copa nos va a traer; Maradona es más grande que Pelé.. 

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