Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Professore ordinario di Storia Contemporanea Roma La Sapiena
lass="Normal">Il titolo di apertura del giornale della famiglia Berlusconi di oggi, 11 luglio, per dire di più critico e di più severo, è inutilmente trionfalistico. «Prima vittoria. Il Senato sbaracca. Accordo in commissione, via al voto. Isolati i dissidenti di Pd e Forza Italia. Berlusconi avverte: chi non ci sta è fuori».
Diverse sono le domande, che sorgono spontanee di fronte a tali affermazioni:
1) vittoria? Perché?
2)il Senato sbaracca. Quando? E’ stato raggiunto faticosamente un accordo in aula, che dovrà essere posto alla discussione (per una volta l’occupante di palazzo Chigi non potrà imporre il soffocante “voto di fiducia”!) nell’aula e una volta varato dovrà iniziare un lungo cammino procedurale con doppia lettura alla Camera e allo stesso Senato;
3)Isolati i dissidenti. Saranno forse posti alla gogna per aver manifestato un legittimo dissenso?;
4) Berlusconi avverte con quel che segue. Chi decide la misura ed in base a quali poteri?
Questo risultato è stato raggiunto nella stessa giornata in cui abbiamo appreso che il settore edilizio è tornato ai livelli del 1936, che l’Istat considera molto negativo la situazione dell’industria, la peggiore dal novembre 2012 e che la Confcommercio ritiene sconfortante il dato economico effettivo.
E’ sempre più evidente, nonostante la quotidiana smargiassata del pupo di Pontassieve (“l’Italia può essere locomotore [forse a pedali] dell’Europa”) che il dibattito sul Senato non è che la coperta con cui si vogliono nascondere i tanti guai del nostro paese, che nessuno si sogna di curare in maniera determinata (perché non parlare contestualmente di una forte riduzione dei membri di Montecitorio?), come ad esempio, prime fra tutti, la angosciosa disoccupazione giovanile e la sottoccupazione dei tanti licenziati ed esodati.
A preoccupare è il clima da “pensiero unico” dilagante, dimostrato da un caso sollevato ancora dal foglio diretto da Sallusti, che ironizza sulla «cotonatura tricologica più democratica d’Italia», cioè Corradino Mineo. L’ex giornalista Rai è reo di avere esercitato il diritto di critica, ancora, a quanto ci risulta, esistente, con suo partito dal “principio fino ai nostri giorni”. Il poverino ha dimenticato di “essere stato nominato” il 25 febbraio dello scorso anno, quindi non può che “obbedir tacendo e tacendo morir”. Poveri noi!!
Inserito da ghorio il 12/07/2014 16:50:50
Condivido e sottoscrivo l'editoriale del prof. Pacifici. E' chiaro che con la vicenda Senato ci troviamo di fronte a tanta confusione. Personalmente sono per la sua cancellazione e la riduzione dei parlamentari della Camera a 430. La ministra Boschi, nello sponsorizzare il nuovo Senato, ha fatto riferimento ai 100 degli Usa. Solo che lì vengono eletti , mentre qui siamo di fronte a persone nominate e per giunta magari sindaci di qualche cittadella italica. IN ogni caso tutti sono liberi di dissentire il Berlusconi pensiero, ma vale anche per Renzi, non ha ragione di esistere. IL sistema dei partiti va rivisto con l'applicazione dell'articolo 49 della Costituzione, bandiera della destra o, meglio, centrodestra negli anni 60/70/80, e poi dimenticata.
Inserito da ghorio il 12/07/2014 16:50:49
Condivido e sottoscrivo l'editoriale del prof. Pacifici. E' chiaro che con la vicenda Senato ci troviamo di fronte a tanta confusione. Personalmente sono per la sua cancellazione e la riduzione dei parlamentari della Camera a 430. La ministra Boschi, nello sponsorizzare il nuovo Senato, ha fatto riferimento ai 100 degli Usa. Solo che lì vengono eletti , mentre qui siamo di fronte a persone nominate e per giunta magari sindaci di qualche cittadella italica. IN ogni caso tutti sono liberi di dissentire il Berlusconi pensiero, ma vale anche per Renzi, non ha ragione di esistere. IL sistema dei partiti va rivisto con l'applicazione dell'articolo 49 della Costituzione, bandiera della destra o, meglio, centrodestra negli anni 60/70/80, e poi dimenticata.
Inserito da Cosma il 11/07/2014 12:01:16
Indubbiamente dovrebbero spiegare in cosa consista questa "prima vittoria", dal momento che viene sottratta una quota di potere ai cittadini (Senato non elettivo) per conferirla ai partiti politici (nomineranno i senatori che, a loro volta, eleggeranno il Capo dello Stato). Se questa è solo la "prima vittoria", proviamo un po' ad immaginare quali saranno le vittorie successive. Se avremo anche la Camera non elettiva, avremo risolto il problema alla radice!
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