Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Ieri pomeriggio siamo stati tra i primi a diffondere la notizia della totale assoluzione da ogni accusa di Berlusconi riguardo alla telenovela del Processo Ruby.
Lo abbiamo fatto dando in anticipo le motivazioni e i perché di un possibile proscioglimento; tutto scritto senza enfasi e con la massima serenità.
Francamente la precedente sentenza di primo grado, che affibbiava 7anni al Cavaliere per non aver commesso assolutamente nulla di rilevante, creava inquietanti dubbi sul verdetto in fase di Appello, molti, compresi noi di Totalità, credevamo a una forte riduzione della pena, ma essendo una telenovela uno dei finali doveva, per forza, stabilire il colpo di scena eclatante, il fatidico “… e tutti vissero felici e innocenti”.
E così è stato.
Quindi, una volta tanto, anche in Italia trionfa la giustizia, in maniera inaspettata, teatrale, quasi ridicola, ma per una volta, nel Paese della codardia e dell’ipocrisia, vince la verità.
Berlusconi, dunque, aveva ragione, non aveva fatto niente per meritarsi quei lunghissimi sette anni di gattabuia, e allora tre hurrà per il Cavaliere.
Il terzo hurrà però viene urlato leggermente smorzato, attenuato, debole quando uno dei tanti TG di Sky riporta le parole dell’ex premier: “La maggioranza dei giudici è più che ammirevole. La maggior parte dei magistrati merita un pensiero di rispetto, perché fa il proprio lavoro silenziosamente, con equilibrio e rigore ammirevoli”.
Alt, per l’amor di Dio, alt a queste sviolinate senza senso o al limite tipicamente di sinistra.
Carissimo Berlusconi se lo ricorda che meno di un mese fa in aula, rivolgendosi al presidente della sesta sezione del Tribunale di Napoli, Giovanna Ceppaluni, ebbe a dire: «La magistratura è incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e ha l'impunità piena».
Si ricorda quando poco meno di una decina di giorni addietro affermò che ormai in Italia erano stati creati degli “appositi speciali tribunali per lei?” .
E porta a memoria il desiderio, quand’ella era ancora un senatore, di preparare un discorso proprio per il Senato nel quale “ doveva smascherare tutte le toghe rosse? Quella parte di magistratura che mi ha inseguito con 34 procedimenti penali a partire dalla mia discesa in campo, nel 1994, facendo di me un caso politico-giudiziario unico non solo nella storia d’Italia, ma in quella delle democrazie liberali”.
E dei giustissimi attacchi che lei ebbe a portare alla Boccassini, vera grande accusatrice del casus Ruby?
E le parole di fuoco dirette al Giudice Esposito all’indomani della sentenza del processo Mediaset?
Lei, Cavaliere, non può a lungo avere una faccia per sé stesso e dopo una determinata circostanza averne un'altra per chi prima detestava apertamente, senza rischiare di non sapere più quale sarà il suo vero volto.
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