Editoriale

E adesso chi fa le scuse a Berlusconi?

Noi qualche idea l’avremmo, a cominciare dagli illustri giornalisti, dai cari giudici imparziali e non, dai voyeur e faziosi giacobini…

 

di  

llustri giornalisti sinistroidi, voyeur e faziosi giacobini, carissimi giudici imparziali e non, sostenitori accaniti di una fazione e intransigenti militanti.

Altolocati intellettuali menagramo sin dai primi vagiti, nobili parlamentari comunisti che riportate a galla il garantismo sol quando toccano uno dei vostri.

A tutti voi, chiediamo di pentirvi, di battervi il petto e chiedere umilmente scusa al politico più umiliato, deriso, maltrattato e perseguitato della storia antica e moderna, sotto imputazione da più di vent’anni, accusato di ogni reato possibile e immaginabile, se non immaginabile inventabile; capace, egli da solo, di far scattare la magistratura nell’intento di portare a termine i tre gradi di giudizio in un anno, quando di norma nel Bel Paese non basta una vita intiera.

Il verdetto del processo farsa Ruby-Berlusconi frantuma il teorema accusatorio studiato giorno e notte dalla rossa, di capelli, Boccassini e condanna la medesima a 7anni di umili scuse verso l’ex premier.

Una sentenza che riconsegna dignità personale, più che politica, ad un uomo potente, assolvendolo in pieno “perché il fatto non sussiste”, da ogni bizzarra, disorganica e insensata accusa di concussione e prostituzione minorile e posiziona nel marcio dimenticatoio quella selva di intercettazioni diffuse ai quattro venti senza un minimo di filtro e in tono diffamatorio.

Il grande sconfitto di questo processo di puttanieri, finito a puttane, ha un solo nome: Ilda Boccassini che in un’aula del Tribunale di Milano ebbe a sentenziare l’esistenza “ di un sistema prostituivo organizzato per il soddisfacimento sessuale” del Cavaliere “provato oltre ogni ragionevole dubbio”.

Come abbiamo ribadito ieri, sulle pagine di questa rivista, l’allora minorenne Ruby ha sempre negato di avere fatto sesso con Berlusconi, che il poliziotto sottomesso e intimidito dalla telefonata dell’ ex Premier, dichiarerà, senza batter ciglio, di non aver subito alcuna minaccia per liberare la «nipote di Mubarak», e abbiamo affermato che le parti offese del processo si sono ritrovate a difendere l'imputato che i PM volevano in galera, e che la corte d’appello non poteva fare altrimenti e dichiarare nulle le infamanti teorie accusatorie.

E non ha fatto altro che pronunciare una sentenza «prevedibile» in qualsiasi Paese normale del mondo, ma qui da noi, che siamo degli anormali, si è trasformata immantinente in un verdetto coraggioso, in primis nel contesto ambientale in cui è maturato.

Comunque, per ora, la gogna mediatica è finita e sarebbe veramente surreale sentire parlare in seguito di un possibile Ruby Ter, in merito ai testimoni concussi.

Nel frattempo noi comuni mortali, oltre a bearci per la sentenza assolutoria, innalziamo i calici stracolmi di Schweppes, felici di sapere che i manettari più impenitenti del nostro paese avranno passato una notte insonne, pensando con terrore al ritorno del Berlusca, ma in fondo in fondo, anche a costoro proprio del tutto non sarà dispiaciuto che la verità finalmente abbia prevalso su tutto e tutti: ma proprio in fondo in fondo…

 

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 19/07/2014 12:40:21

    Condivido l'editoriale e le varie considerazioni di Massimo Melani. Per certi giornali forse sarebbe il caso di riconsiderare l'enfasi fatta su questo processo che se si fosse tratto dei destini dell'Italia. Un' esagerazione in fondo per avventure o tali che interessavano una ragazza marocchina, tra l'altro nemmeno bella. Ma, come al solito, abbiamo visto che di questa sentenza d'appello, prima e dopo, ci sono stati fiumi d'inchiostro, quando invece avrebbero dovute essere riconsiderati questi ampi spazi per una notizia in fondo che interessa è vero un uno politico ai vertici, e di grande fama, ma che rientra tra i mali di questa giustizia, dove le comunicazioni giudiziarie sono già condanne, idem l'iscrizione dei libri degli indagati, e i processi si svolgono, prima, sui giornali, sulle tv, etc .Adesso fortunatamente, in attesa del ricorso della procura generale, e degli altri processi di Berlusconi ci sarà una pausa e magari l'attenzione verrà riversata sui veri problemi di quest'Italia derelitta, nonostante le chiacchere renziane di riforme annunciate che poi tali rimangono, con la" benedizione" del Nuovo centro destra e della stessa Forza Italia..

  • Inserito da andrea il 19/07/2014 12:25:03

    rimane un frodatore fiscale con sentenza passata in giudicato(ricorda?...smemorato)...i processi hanno 3 gradi di giudizio e se subentrano nuove prove a discolpa o contro l'imputato può essere che il giudizio cambi...o magari dei cambi di legge per quel reato...il giro di prostituzione che avveniva nelle sue ville è confermato.le sentenze che si accettano non possono solo essere quelle che ti assolvono ma vanno rispettate tutte(FRODE FISCALE)...i comportamenti di una persona politica vanno al di la di una sentenza.oggi è un bel giorno per chi difende un puttaniere condannato definitivo per frode fiscale e ancora attendiamo le scuse di tale soggetto e dei suoi faziosi ''illustri'' fan per il danno recato al nostro paese...VERGOGNA

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