Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Professore ordinario di Storia Contemporanea Roma La Sapiena
erlusconi è stato assolto per una vicenda privatissima e non pubblica. Chi ha vinto? La giustizia o i patti del Nazareno? Per questo risultato quanto ha pagato e quanto pagherà l’Italia? Sono domande legittime e naturali, che ogni cittadino ha il diritto ed il dovere di porsi, soprattutto se si pensa alle conseguenze per l’Italia e per quanti non sono mai stati e non vogliono diventare renziani.
«Adesso avanti con le riforme» ha pontificato Berlusconi alla comunicazione della sentenza. E’ vero che nell’entusiasmo del momento e con l’enfasi richiesta dal momento Vittorio Feltri, riferendosi al PDL, ha usato, nei riguardi dei militanti e degli elettori, un termine democraticamente odioso, “sudditi”. Ma gli stessi poveri “sudditi” e quanti, come il sottoscritto, che si vantano di non aver mai votato per il PDL e tanto meno in esso militato, ma hanno appartenuto per decenni al partito di destra e hanno entusiasticamente appoggiato Alleanza Nazionale, poi sabotata da Fini e da alcuni suoi ‘colonnelli’, possono avere la possibilità – dottor Feltri – di chiedere: quali sono le riforme salvifiche di cui parla Berlusconi, la riforma risibile del Senato o quella dell’Italicum, che consegnerà il potere ai partiti minestrone e soffocherà quelli minori? Da chi sono state elaborate? Da chi sono state approvate? Quali utilità economiche e sociali avranno? Quanto prestigio sul piano internazionale recheranno all’Italia?
E’ arduo se non impossibile non vedere l’intesa o meglio l’inciucio nel momento – altro titolo del foglio della famiglia Berlusconi – in cui si sostiene, con mal trattenuta esultanza, che «anche il PD esulta: ora per le riforme la strada è spianata. L’assoluzione rafforza il patto del Nazareno e indebolisce la fronda democratica a Renzi».
In questo magico 18 luglio, una data da segnare nell’albo d’oro della diarchia Berlusconi - Renzi ( mi consenta, dottor Feltri? ) sono state sottovalutate due notizie, che, invece, la dicono lunga sulla realtà delle cose. Il Bollettino economico della Banca d’Italia ha segnalato che la crescita stenta (il PIL aumenterà soltanto dell’0,2% contro le previsioni dello 0,8% sostenute dal governo), la produzione industriale ha subito un’inattesa flessione e anche nel II trimestre si manifesta un ristagno. Questo assieme consente solo un miglioramento delle condizioni di credito «marginale ed incerto». Ancora più eloquente di una situazione reale, di cui nessuno ha autentico sentore, è il dato secondo cui quest’anno il consumo di frutta e verdura è al di sotto del livello minimo raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione mondiale della Sanità. In Italia, secondo un dossier elaborato dalla Coldiretti, i consumi sono scesi a livelli incompatibili addirittura con i costi di raccolta per effetto della spirale recessiva tra deflazione e consumi, che mette a rischio le imprese e la salute dei consumatori.
«Intascato (che parola delicata, dottor Feltri! ) il verdetto favorevole, Berlusconi, ricaricate le batterie, sarà protagonista, nel Paese, forse, di sicuro nel partito da lui costruito a caro prezzo». E’ questo il punto: Berlusconi pensi ai casi suoi come la destra ai propri, finalmente alla propria riorganizzazione, esprimendo sulla sentenza misurata soddisfazione e non servile entusiasmo, dal momento che non è possibile dimenticare che nell’attività legislativa del governi del Cavaliere, oggi si può dire, “senza macchia”, non esiste la minima traccia delle idee sostenute e dei principi professati dalla destra.
Inserito da ghorio il 22/07/2014 09:59:09
Chiedo scusa se insisto, ma il mio "sogno" e che gli intellettuali dell'area di centrodestra si esprimano sulle cose da fare nel campo della cultura e della politica e non fare come Achille che si ritira sotto le tende, irato pare la schiava Briseide. Di conseguenza attendo, fiducioso.
Inserito da ghorio il 20/07/2014 20:06:40
L'editoriale del professor Pacifici meriterebbe, a mio modesto parere, l'apertura di un dibattito tra noi lettori della rivista e anche degli intellettuali dell'area di centrodestra che gravitano attorno alla rivista, compreso anche i componenti del Comitato direttivo. La sentenza Ruby favorevole a Berlusconi ha creato tanti entusiasmi, anche se ha dimostrato che il castello costruito dall'accusa con la grancassa di determinati giornali, ha prodotto un'enfasi smisurata sul processo. Bene per Berlusconi, per la giustizia vera per la sentenza, ma i problemi d'Italia rimangono tutti e l'accelerazione delle riforme(piuttosto blande, perché il Senato andava abolito e basta con la riduzione anche dei parlamentar, mentre sul titolo V si può essere d'accordo, fermo restando che se si cancellano le province, poi il castello attorno a loro, vedi prefetture, questure, Asl, comandi provinciali venga cancellato) non risolverà i veri problemi. Per carità di patria, salto l'Italicum, una legge elettorale che si pospetta a dir poco antidemocratica. L'asse Renzi- Berlusconi, ovvero patto del Nazareno, non è che stia portando a quegli obiettivi che i due personaggi annunciano. Di conseguenza bisogna veramente capire cosa vuole Berlusconi dell'Italia, perché a furia di annunciare l'enfasi del liberalismo poi ci troviamo con le varie corporazioni ancora in atto e le liberalizzazioni, nel campo delle professioni ma anche nei servizi, non si vedono davvero.
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