La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

Il patto del Nazareno esiste! (E lotta insieme a noi!) E se Berlusconi tornasse a fare una vera opposizione?

di Vincenzo Pacifici

Il patto del Nazareno esiste! (E lotta insieme a noi!) E se Berlusconi tornasse a fare una vera opposizione?

Dopo la prova del tutto negativa della Casa delle Libertà, autentica "armata Brancaleone" fondata sulla sommatoria dei partiti, e dopo il fallimento del PDL, impostato come caserma nordcoreana e basato sull’assorbimento – annichilimento di Alleanza Nazionale, come volevasi facilmente dimostrare Berlusconi si avvia al terzo insuccesso. Secondo indiscrezioni riportate da «Libero», infatti, il Cavaliere, nel commentare la risposta ricevuta da Alfano, avrebbe censurato il suo comportamento da "piccolo leader", anticamera dell’atteggiamento discriminatorio verso i partiti minori, i cui voti sono dal Cesare di Arcore reputati del tutto inutili, che vanno cannibalizzati e trattati come sherpa.

 Anche il foglio d’ordine di via Negri, dopo aver segnalato, come fosse una novità, "Tutti i guai di Renzi. Ha promesso molto e combinato poco. Anche i poteri forti si sono stufati. Ora rischia di fare la fine di Monti", proclama deciso "Berlusconi non cede ad Alfano: la nuova legge elettorale non si tocca". E in questi termini, con queste premesse è difficile, anzi impossibile arrivare ad una intesa, tanto che con il rifiuto categorico delle sommatorie numeriche sottintende la mira ad un blocco monolitico da lui guidato in piena ed indiscutibile egemonia.

La soglia di sbarramento del 4,5% è indubbiamente consistente e lontana dall’essere raggiunta tanto dall’NCD quanto da FdI, che, a differenza del partito di Alfano,  non calcolando i rischi per la propria sopravvivenza, tace e non solleva obiezioni.

Il fido portavoce del momento, il successore del defenestrato Capezzone, ha rivelato che il fondamentale Patto del Nazareno, pietra miliare della storia italiana del XXI secolo e per i millenni a seguire, non è altro che un "semplice schema" con  le tappe basilari delle riforma. E si si trattasse veramente di  "uno schema" perché intestardirsi a respingere ipotesi di modifica sensate e democratiche?

Domenica  sul «Corriere della Sera», e dico tutto, Antonio Polito ha espresso l’auspicio che si cominci a fare sul serio al governo, soprattutto perché lo sconto IRPEF degli 80 euro non ha prodotto alcun "rimbalzo" sulla domanda interna e sembra sgonfiarsi "l’altro salvagente dell’economia italiana, l’export e la domanda esterna".

Perché Berlusconi non decide di lasciare l’attuale linea equivoca e sterile, conveniente solo ai suoi interessi ed ai suoi problemi, e si riporta su posizioni di opposizione capillare e dettagliata, ritrovando in questo caso i milioni di italiani rifugiatisi nell’ astensionismo? Abbandoni le battaglie incomprensibili come quella sul Senato, in cui l’eterno vice Gasparri è arrivato a muovere sospetti incredibili sugli oppositori, e lasci che si imposti una campagna preparatoria delle elezioni regionali autunnali calabresi ed emiliani, rifiutando le alleanze immorali ”a macchia di leopardo", tanto care, con gli effetti noti, al suo vecchio amico Craxi, e selezionando, con primarie serie e seriamente organizzate, candidati credibili e di spessore, senza attribuire un ingiustificato privilegio ai presidente uscenti.

Anche Alemanno e la Brighetto Arnalboldi Moratti erano Sindaci uscenti e le conseguenze dei loro insuccessi li stanno pagando i romani ed i milanesi.

                                                                          

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