La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

La lettera di Renzi ai senatori e la febbre di Berlusconi. Tutto ancora in alto mare, ma si pensa ad un Presidente in rosa

di Vincenzo Pacifici

La lettera di Renzi ai senatori e la febbre di Berlusconi. Tutto ancora in alto mare, ma si pensa ad un Presidente in rosa

Dopo il Re una Regina?

 Il piccolo scrivano fiorentino (sotto dettatura di chi?) ha composto i suoi pensierini  sulla riforma di quella che un tempo era considerata la Camera Alta e che oggi altro non è che una Camera destinata ad un futuro squallido ed inutile.

Il venditore di pentole ha scomodato persino la nostra povera Italia, che con lui è ritornata ad essere quella prospettata da Dante.  "C’è chi vuole bloccare tutto – ha sostenuto come se il provvedimento fosse la panacea di tutti i mali e di tutti i problemi – E c’è chi (cioè lui) vuole cambiare, iniziando da se stesso (magari!), Dalla vostra capacità di tenuta dipende molto del futuro dell’Italia" (boom e straboom!).

Il massimo dell’acutezza e quindi dell’intelligenza lucida e fattiva è raggiunto nel passaggio in cui si sostiene che "solo le riforme strutturali ci consentiranno di essere credibili per usare la flessibilità necessaria a far ripartire l’occupazione e la crescita. Abbiamo mille giorni (adesso sono diventati mille) per riportare l’Italia a fare l’Italia". Un premio milionario a chi fornirà una interpretazione credibile!

Una prima risposta, forse l’unica, è arrivata in sede parlamentare dal SEL che ha duramente rilevato che "al presidente del Consiglio piace fare il coatto, come si dice a Roma, il bullo. Ma l’esibizione muscolare non porta da nessuna parte".

Serpeggia per il paese una profonda angoscia dal momento in cui si è appreso che il programmato incontro tra il Cesaretto ed il Cesare è stato rinviato per una indisposizione del meno giovane dei due. Si attende siano diramati comunicati sulla stato di salute mentre se sono programmate veglie dalle Alpi al Lilibeo. Chissà se, come dice il foglio di famiglia, Berlusconi non si sia finalmente accorto del tradimento in preparazione e della situazione incredibile in cui si è posto.

E’ iniziata la corsa alla successione del ragazzo, che siede ed opera in maniera del tutto assennata al Quirinale. Corre voce che questa volta – non sappiamo ancora il momento – le candidature saranno tutte al femminile. La sinistra punterebbe su Anna Finocchiaro, nota per i suoi toni calmi e misurati, lontani da qualsiasi asprezza, il governo vorrebbe la Pinotti, che ha mostrato in questi mesi concretezza e spirito operativo, mentre Berlusconi, come al solito efficace nella selezione, avrebbe scelto la Bonino, così da ottenere un sostanziale riavvicinamento con le gerarchie ecclesiastiche ed il gradimento di Papa Francesco, spesso in sintonia con la politica piemontese.

Si parla anche, lasciati alle spalle gli innumerevoli successi ottenuti nei campi istituzionale, sociale, economico, culturale ecc., che il ragazzo di Pontassieve, avendo come modello quello tedesco, "aprirà il fronte sui diritti civili". Questa volta l’Italicum della situazione lo sottoscriverà con la Pascale?

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