La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

Cresce la disoccupazione giovanile, ferma l'economia, e i marò rimangono in India

di Vincenzo Pacifici

Cresce la disoccupazione giovanile, ferma l'economia, e i marò rimangono in India

Una confessione: ho iniziato la mia giornata attiva con una risata (amara), leggendo questo passaggio in un 'fondo' giornalistico. Dopo aver riportato la notizia dell’auspicio di una frenata sulle riforme espresso dal neopresidente della Corte costituzionale Tesauro, e della denunzia fatta del commissario ai tagli Cottarelli, sul governo che  ha già impegnato in nuove spese tutti i tagli già fatti, così da rendere impossibile una riduzione della tassazione, con il commento e principalmente con il vaticinio è arrivato il bello, ovvero il brutto e soprattutto l’illogico. Per il povero Renzi, che si vocifera abbia già pronto il nuovo commissario alla spending review nella persona del suo consigliere economico, il deputato Itzhak Yoram Gutgeld, nato a Tel Aviv (intelligentibus pauca verba) nel 1959,  «è un duro colpo, ma dalla CGIL a Della Valle, da Tesauro a Cottarelli, da Vendola alla Lega, ho il sospetto che le loro siano solo scuse per bloccare un cambiamento che sull’asse Berlusconi – Renzi rischia di dare una spallata al consolidato sistema blocca – sfascia Italia che ha imperato in questi anni. Dei Gattopardi: tutto cambi affinché nulla cambi».

Ma, di grazia ed in punta di logica, i paladini intemerati ed indefessi del cambiamento non sono i due statisti, il lombardo ed il toscano, mentre gli altri i cattivi ed i reprobi non si si muovono altro se non per la conservazione dell’esistente, al mantenimento – per dirla con Feltri – dello scranno? E proprio Feltri, a p. 4 del foglio di famiglia, ricorda come la confusione regni sovrana dalle Alpi alla Sicilia «con la collaborazione devastante di 20 Regioni» e accusa di stoltezza gli artefici del 'sogno' regionalistico e di fessaggine «coloro che non vogliono distruggerlo, tra i signori attualmente seduti in Parlamento.» Anticipando il futuro, ancora l’editorialista, ricordando che  il Senato sarà trasformato «in una specie di bar Commercio, i cui avventori (tutti consiglieri regionali e sindaci) anziché spendere per bere e mangiare, saranno rimborsati a piè di lista». Per favore ci sarà qualche persona di buona volontà e soprattutto di buon senso in grado di confutare Feltri sugli effetti di questa battaglia epocale e foriera di miracolistiche opportunità, in cui sarà di grande interesse contare le occasioni in cui il voto di FI sia stato decisivo?

A metà mattinata di una giornata davvero storta è arrivata, a scrutinio segreto, l’approvazione, contrario l’esecutivo, di un emendamento presentato dalla Lega Nord, che conferisce al nuovo Senato la competenza legislativa su materie "eticamente sensibili", come diritti civili, famiglie e matrimonio. Il bambino alla notizia, secondo rumors, ha cominciato a pestare i piedi, imponendo una immediata riunione della direzione del suo partito (?).

Nel corso dei lavori, senza contare un’altra sconfitta in Commissione Giustizia sempre del Senato, in un clima di "caccia alle streghe", sempre il pupetto ha additato al pubblico ludibrio  i "franchi tiratori", che "lasciano l’amaro in bocca, perché non hanno avuto coraggio, rifugiandosi nel voto segreto", ed ha rivendicato a sé il merito di avere "valorizzato il dissenso nelle assemblee, in sede di dibattito", dimenticando le tante occasioni, in cui sia alla Camera e al Senato ha blindato i provvedimenti assunti con il voto di fiducia.

Le sorprese per il venditore di pentole non sono finite. Il ministro Padoan, infatti, ha ammesso che "la situazione economica in Italia è meno favorevole di quello che speravamo a inizio anno", l’ISTAT dal canto suo ha registrato che la disoccupazione giovanile ha raggiunto con il 43,7% il livello più alto dal 1977, ed infine è giunta la notizia dell’ennesimo rinvio al 14 ottobre per i nostri marò, detenuti in India, per i quali è certo un ulteriore slittamento di 2 mesi. Della Mogherini mancano segni di vita, forse, forte delle assicurazioni del suo capo, è impegnata nella scelta dell’appartamento a Bruxelles.

Non poteva mancare la sorpresa quotidiana fatta da Berlusconi agli italiani, sempre angosciati dalle sue condizioni di salute: il Cavaliere intenderebbe proporre un "riavvicinamento alla maggioranza di governo" in modo da circoscrivere "l’impatto di Alfano negli equilibri di governo e imporre la linea di Forza Italia nelle scelte dell’esecutivo".

Un tempo, decenni fa, avremmo con il conte di Carmagnola ascoltato «a destra uno squillo di tromba», oggi assistiamo alle solite polemichette tra Storace e la Meloni. Della leader raccogliamo sulle motivazioni delle dimissioni di Cottarelli alcune imperdibili dichiarazioni di alta signorilità ed inarrivabile classe : «il governo spende soldi che non ha. A pagare le marchette di Renzi saranno gli italiani con altre tasse».  

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