Glossario psicotico

Le bombe di Gaza e quelle d'acqua. Il subdolo utilizzo delle parole

Poi, ci imbattiamo, però, in certuni vocaboli proferiti solo ed esclusivamente con naturale malizia

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Le bombe di Gaza e quelle d'acqua. Il subdolo utilizzo delle parole

Bombe su Gaza e su Refrontolo

Lunedi 4 agosto, ancora una volta iniziamo la giornata con notizie che riguardano non gli aneddoti vacanzieri, ma bilanci di vittime uccise da bombe vere e bombe d’acqua. 

Insomma, il mondo sta scoppiando, ognove.

Lanci di razzi e bombe dal pianeta terra, combattimenti ovunque, e quando non sono le guerre con la G maiuscola a distruggere arrivano quelle scatenate dalla natura, che ci scaricano violentemente addosso bombe d’acqua lasciando dietro di sé un triste bollettino di morte.

Mai come in questo caso le parole la fanno da padrone, e pesano più dei fatti stessi.

Cambiano le situazioni, modificano le emozioni, è l’effetto che suscitano le cose quando sono narrate in un certo modo.

L’ immediato risalto dato dai media, il momentaneo equivoco tra esplosivi veri che dilaniano in guerra e le granate d’acqua che ammazzano senza pietà alcuna a pochi passi da casa nostra.

“Bomba d’acqua”!

Sembra proprio un’adattata forzatura linguistica che non ha raffronti scientifici o tecnici ma che impressiona, trasformandosi in un chiarificatore impatto comunicativo.

E si capisce che questa è una guerra dichiarata da tempo dalla natura all’essere umano, forse l’unico vero giusto e sacrosanto conflitto che esista: la ribellione del creato alla stupidità dell’uomo.

Poi, ci imbattiamo, però, in certune parole proferite solo ed esclusivamente con naturale malizia.

Vocaboli impegnati per spiegamento di forze.

Le miriadi di morti caduti in combattimento: in Siria si prosegue, mestamente e nel disinteresse del mondo, a morire e allora devi insistere, devi prodigarti, urlare per farla ridiventare una “notizia”. Oggi esiste solo Gaza, ma domani toccherà, forse, alla Libia, alla moria di Ebola nell’Africa profonda: sì, ma saranno notizie, “toccata e fuga”.  

Per poi ricadere nella deformità del raffronto, così tanto da destare ancor più l’attenzione: la differenza di morti fra Gaza e Siria: 1660 contro 5300.

Beh, allora si può anche continuare…

La barbarie, la crudeltà del ‘venditore’ di news.

E successivamente la malignità che si ripresenta: Israele contro Hamas o contro i terroristi? Ribelli o jihadisti contro Assad?

Poi l’assurda differenza creata dal venditore di notizie che da una parte dice ‘fanno prigionieri’ e dall’altra ‘rapiscono i prigionieri’.

Che vuol dire tutto ciò; chi è meno cattivo, chi fa prigionieri o chi li rapisce?

Altra incoerenza maliziosa è l’uso improprio dei numeri: non è affatto vero che le vittime sono tutti eguali… perché morte. I civili, in primis i bambini e le donne sono assassinii più odiosi dei soldati che si maciullano l’un con l’altro.

E l’entità di uno sterminio si trasforma subdolamente in esercizio politico.

Quando a contare sono solo i fatti, quelli veri.

Intanto, nella fatidica Striscia di Gaza, esiste una pausa armata ma senza tregua: quasi terminata la distruzione dei perigliosi tunnel di Hamas, afferma un portavoce di Israele che aggiunge “stiamo arretrando parte delle forze secondo le nostre esigenze di sicurezza”.

Le ‘loro’, perfetto; quelle dei palestinesi valgono carta straccia, vero?

Nel frattempo altra scuola Onu colpita? Occultamento bellico di Hamas.

Refrontolo, comune di 1.804 abitanti in provincia di Treviso.

L’ultima cronaca parla di 4 morti e circa 20 feriti, 4 gravemente.

L'impiego finalizzato delle parole in questa precisa circostanza vuole il primato difficilmente superabile del governatore del Veneto Zaia: “Come il Vaiont”.

Una frase senza verbo per un’ esplosione emotiva?

Chissà, forse si sarà sentito persino astuto, Zaia, per la battuta ad effetto.

Noi lo compatiamo…

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    4 commenti per questo articolo

  • Inserito da bea il 04/08/2014 17:04:49

    Sei venuto al dunque - come sempre - con questa analisi linguistica e cosa si trova dietro le parole. Tutto detto, condivido in pieno. E non è ancora più brutto cosa ho letto: Zaia: ... come un "piccolo" Vaiont? Sempre le tue analisi mi suggeriscono vedere oltre i grandi titolo/articoli dei media, giornali o tv, grazie a te! Forse sono una piccola baoloppa.... ?

  • Inserito da Marica il 04/08/2014 10:42:22

    SOno veramente brillantemente sorpreso da questo bellissimo articolo, unico nel suo genere. Se cìè una cosa che mi piace di te, Massimo, è la tua composta rabbia nel comporre i tuoi pezzi. Si sente che qualcosa o qualcuno ti ha devastato l'anima. Articolo di una originalità spiazzante. Sei un bel tipo. Marica

  • Inserito da VALE il 04/08/2014 10:02:59

    guerra battaglia lotta dura.. un lessico bellico anche per la discussione parlamentare che sarebbe il concetto opposto..son daccordo : è esecrabile

  • Inserito da tiziana il 04/08/2014 09:58:15

    Sono contro ogni tipo di violenza ,verbale fisica mentale .Senza amore per se stessi e gli altri il mondo va per aria

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