Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Dorothy Lawrence
Correva l’agosto del 1915, e Dorothy Lawrence diventò repentinamente Denis Smith.
Per dieci giorni prestò servizio nel British Expeditionary Force Tunneling, una Società sul fronte occidentale, fino a quando finalmente la sua vera identità fu scoperta.
Aveva 19anni.
E i suoi tentativi di partecipare alla guerra combattendo al fronte caddero nel vuoto.
Sotto il braccio destro, quando la scoprirono, aveva alcuni articoli editi dal giornale The Times.
E quando scoppiò la guerra scrisse a vari quotidiani per offrire delle personali relazioni dal fronte, ma senza successo.
Si trasferì in Francia, e si presentò come volontario al Dipartimento di Assistenza, ma le fu subito detto di no.
E quando cercò di entrare in zona di guerra come giornalista freelance, la polizia francese l’arrestò a soli tre chilometri dal fronte. L'ordine fu drammatico e perentorio …“Se ne vada!”.
Decise allora di tornare a Parigi, ma questa volta mascherata. Due soldati britannici gli prestarono un'uniforme.
Ma, non fu propriamente così. In realtà, dieci effettivi cedettero ognuno una parte della propria divisa militare, riuscendo a formare un solo pezzo per l'incarognita giovane.
Nascose le sue curve in un busto estemporaneo, aumentò le spalle con delle imbottiture e si tagliò la sua lunga chioma castana. Si oscurò la faccia con una pomata colorata e simulò una sorta di barba incipiente.
Poi, chiese a questi suoi nuovi amici che le fosse insegnato il passo di marcia.
Con documenti falsi, un cappotto, e un lungo mantello divenne Denis Smith, del Leicestershire Regiment. E andò al fronte.
Dieci giorni appena ebbe a durare il suo camuffamento, molti soldati infatti avevano già scoperto chi si celasse sotto quella divisa, ma avevano deciso di nascondere la cosa per il rischio di ritrovarsi di fronte a una corte marziale.
Quando finalmente capì che stava diventando un grande pericolo per i suoi colleghi, si consegnò al sergente di turno, esausta e con i reumatismi.
Più di 20 ufficiali si dedicarono all’indagine di come questa ragazza fosse potuta arrivare al fronte di battaglia.
“ Sappiamo che non è una spia, ma cerchiamo di capire ciò che sia davvero”, dissero.
Non scoprirono nulla.
Ed ella finì rinchiusa in un convento ed obbligata a mai rivelare la sua storia ad altre donne, per timore che la seguissero nella sua stessa strada.
Questa cosa non doveva assolutamente accadere di nuovo.
Solo nel 1919 poté raccontare la sua storia.
Sapper Dorothy Lawrence: The Only Inglish Woman Soldier" - (Sapper Dorothy Lawrence: l'unica donna soldato inglese).
Ma, anche allora la censura le impedì di narrare completamente la sua avventura, così ben pochi le prestarono attenzione.
Non divenne mai una giornalista dalla specchiata reputazione e, anzi, la sua sconclusionata condotta la portò all’internamento presso una struttura sanitaria psichiatrica.
Finì i suoi giorni dimenticata in un ospedale.
Morì nel 1964, ma a distanza di tanti anni della sua audace odissea, Dorothy Lawrence continua a fare notizia.
Ed i suoi passi tra le trincee sono stati il motivo di un'esposizione nel Museo di Guerra Imperiale riguardante le donne in guerra.
Inserito da graziella il 07/08/2014 11:36:18
donna tosta!!!......nonostante anche io avrei voluto indossare la "divisa" (marina militare) non sono in accordo con le "donne militari": la differenza uomo/donna è Naturale non è discriminazione e.....Il fratellino quando tratta le donne in modo non diverso dagli uomini dicono che è un burbero ma....Se parità è, parità sia!!!
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