L'esempio di un giusto

Mentre l'Occidente sta a guardare l'olocausto dei cristiani Mahmoud Al’Asali, musulmano, si offre al martirio

Professore all'Università di Mosul è stato trucidato davanti ai suoi studenti invocando la libertà per i cristiani in nome del vero Islam. Un eroe di cui nessuno ha parlato

di Luca  Costa

Mentre l'Occidente sta a guardare l'olocausto dei cristiani Mahmoud Al’Asali, musulmano, si offre al martirio

Mahmoud Al’Asali

“Colui che ha il coraggio di affermare la verità in faccia ai potenti e ai prepotenti anche a costo della vita, ha il carisma della santità”.

È ciò che ho pensato, d’istinto, leggendo la notizia dell’assassinio del professor Mahmoud Al’Asali, ammazzato due settimane fa sul posto di lavoro, all’università di Mosul, in un Iraq sconvolto dalla furia dei jihadisti dell’Isil.

La sua è la storia di un uomo incredibilmente coraggioso che ha sentito le violenze subite dai cristiani iracheni come uno schiaffo sul viso. Cristiani odiati dai jihadisti a causa della fede, costretti alla scelta tra la conversione all’islam, il pagamento della proibitiva jizya - la tassa per i non musulmani, l’esilio o la morte.

A questo orrore Mahmoud ha avuto la forza di opporsi e di dire no, questo non può essere l’Islam, questo non può essere il mio Islam, non deve essere l’Islam, perché perseguitare un uomo per la sua fede è contro la ragione, e chi è contro la ragione è contro la volontà di Dio.

Il professor Mahmoud Al’Asali era figlio di emigranti palestinesi trasferitisi in Iraq negli anni 60, a Mosul, seconda città irachena dopo Baghdad.

Lì aveva studiato Diritto Islamico e Pedagogia per poi insegnare nella scuola secondaria durante il regime di Saddam Hussein.

Nel 2006, in un Iraq completamente trasformato, ottiene gli insegnamenti di diritto Costituzionale e di pedagogia presso l’antica e prestigiosa Università di Mosul.

Oggi come sappiamo la città di Mosul è in balia degli uomini del califfo Abu Bakr al-Baghdadi, un folle autoproclamatosi leader dello Stato Islamico del Levante - Isil - formato con parte della Siria orientale e dell’Iraq occidentale (dove si trova appunto la città di Mosul).

Una volta preso il potere a colpi di mitra, il califfo Al Baghdadi ha intimato ai cristiani di quei territori di convertirsi all’islam, pena la confisca di beni in loro possesso, case comprese.

Nonostante le minacce, i cristiani non si sono piegati. In questo clima incandescente il professor Al’Asali ha continuato a insegnare, spiegando ai suoi studenti che in base ai principi della legge coranica è vietato appropriarsi di beni altrui, figuriamoci per motivi religiosi, figuriamoci con la violenza.

Ha fatto appello alle coscienze dei suoi allievi, incoraggiandoli a difendere i diritti dei cristiani di Mosul.

Il 20 luglio si è presentato come al solito in aula davanti ai suoi ragazzi, tutti musulmani come lui. Improvvisamente un gruppo di jidhaisti armati fino ai denti ha fatto irruzione intimandogli di "chiedere perdono per aver detto il falso” e di “spiegare agli studenti che impossessarsi dei beni degli infedeli è la cosa giusta da fare secondo i dettati coranici”.

Lui si è rifiutato, e a testa alta ha risposto ai mercenari del califfo: «Quello che affermate non è il mio Islam. Io non accetto questo Islam. Questo non è il vero Islam per gli autentici musulmani liberi».

Sono state le sue ultime parole. E' stato ucciso a colpi di pistola davanti ai suoi studenti, è morto sulla sua cattedra.

Nel frattempo, terroristi dell’Isil prelevavano i colleghi di Mahamoud per trascinarli davanti al cadavere - badate bene cosa vi accadrà! - mentre altri ancora incendiavano la biblioteca di Mosul, dichiarandola pubblicamente: “luogo depositario di concetti infedeli”. Migliaia di volumi, tra i quali diversi codici amanuensi medioevali di valore inestimabile, polverizzati per sempre.

Il cadavere del professor Mahmoud Al’Asali è stato poi trascinato dagli “uomini” di Al Baghdadi sulla pubblica via, e brutalmente decapitato.

Ad avviso di chi scrive, se ci sarà una speranza di pace per i cristiani del Medio Oriente, dell’Asia, dell’Africa, di tutti quei paesi a maggioranza musulmana dove la libertà religiosa è solo un miraggio, questa dovrà essere frutto dello sforzo degli stessi musulmani. L’esempio del professor Al’Asali ne è la dimostrazione. Deve esserci lo scatto d’orgoglio di un popolo di fronte alla violenza. Non è dignitoso per i seguaci di Maometto restare a guardare mentre i cristiani vengono perseguitati nelle loro case a causa della loro fede.

Se i popoli islamici troveranno la forza di raccogliere l’esempio di Mahmoud e di affermare una volta per tutte che quello della persecuzione alle altre fedi non può essere l’Islam, allora per i cristiani ci sarà una possibilità.

L’alternativa è sotto gli occhi di tutti: i cristiani scompariranno dall’Asia, e non solo. Pakistan, Afghanistan, India, Siria, Arabia Saudita, Iraq, Indonesia, ecc. in questi stati non c’è libertà religiosa. È inaccettabile, quelle nazioni devono sentirlo come inaccettabile.!

Ora anche il mondo occidentale sta a guardare l’olocausto cristiano in Iraq in un vergognoso immobilismo. Nessuno muove un dito contro i nuovi nazisti.

"Questo non è il mio Islam. Questo non è l'Islam che voglio. Questo non è il vero Islam per gli autentici musulmani liberi”.

Pronunciando questo parole il professor Mahmoud Al’Asali è morto, per aver gridato in faccia ai jihadisti dell’Isil che la loro barbarie è contro la ragione, contro la volontà del Creatore. Lui ha avuto questo coraggio.

Era musulmano, ma quando ho letto come è morto, da cristiano ho mi sono detto: ecco un uomo che nell’ultimo giorno si è fatto trovare esattamente la dove Dio lo aspettava. Per me il coraggio Mahmoud Al’Asali vale come quello di un Martire.

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 09/08/2014 11:51:07

    Davvero coraggioso il comportamento del professor Mahmoud Al' Asali e degno di essere ricordato: spero che il mondo occidentale , i cristiani, etc lo ricordino perennemente portandola ad esempio della tolleranza religiosa. Quanto alle persecuzioni nei vari Stati non si capisce davvero tante volte come una classe dirigente che spesso si è formata nelle Università occidentali poi si comporta in modo riprovevole. Mi riferisco all'India, al Pakistan , all'Arabia Saudita, etc. Sembra che l'Occidente si sia svegliato per far cessare la carneficina dei cristiani. C'è da sperare che questa reazione duri il tempo necessario per stabilire regole di tolleranza e di confronto.

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.