Dopo Tavecchio quel Volpone di Alfano

Operazione spiagge sicure: vietato dire vu' cumprà

Quante volte ci siamo espressi in maniera infastidita quando vediamo transitare la processione dei vu’ cumprà davanti ai nostri ombrelloni, siano essi posizionati in una spiaggia privata o pubblica?

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Quante volte ci siamo espressi in maniera infastidita quando vediamo transitare la processione dei vu’ cumprà davanti ai nostri ombrelloni, siano essi posizionati in una spiaggia privata o pubblica?

Milioni di volte!

«Tuteliamo la serenità e la quiete degli italiani in vacanza che sono stanchi di essere molestati dai vu’ cumprà». Questo quanto detto ieri dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano; praticamente, ciò che affermano milioni di italiani e proprietari di impianti balneari.

Inoltre il ministro, aveva preso, primariamente, di mira i falsificatori delle più importanti griffe, che replicano fraudolentemente e vendono queste patacche servendosi di poveracci senza un quattrino nelle tasche.

Ma no, non c’è verso alcuno, nel Bel Paese basta considerare un po’ criticamente chi ha la pelle un tantino più scura del bianco, e siamo accusati di razzismo.

E così è successo a quel volpone di Alfano, teoricamente alla ribalta per un secondo caso di discriminazione dopo quello di Tavecchio.

Che fra l’altro non ha parlato né di bianco, né di nero, né di giallo, né di banane o scimmie!

Si è, semplicemente, rivolto a tutti quei personaggi che, coperti di oggetti falsificati, disturbano e certune volte in malo modo, il giusto riposo di chi è in vacanza. Tutto qui! 

«Oggi è un giorno che dedichiamo agli italiani che sono in spiaggia e non vogliono essere disturbati; ai commercianti che hanno comprato merci a un costo più alto, pagano le tasse e vendono essendo in regola con le leggi; agli imprenditori che difendono il genio italiano rappresentato dal marchio del Made in Italy. A loro diciamo che il governo lavora per loro e li ringraziamo». Ecco il sunto del discorso di Angelino; cosa c’è di tanto grave?

Quando le stesse forze dell’ordine rincorrono sul bagno asciuga o tra gli ombrelloni questi venditori ambulanti, minacciandoli e talvolta arrestandoli?

Sì loro possono, non capiamo, allora, perché Alfano no!!! Insomma tolleranza zero al commercio pataccaro e abusivo, questo il messaggio del ministro.

Purtroppo, invece, ci sono persone che la tolleranza zero vorrebbero impiegarla sullo stesso ministro: «Gli ambulanti immigrati per Alfano sono vu’ cumprà? Tolleranza zero per le espressioni razziste, prima che per le vendite in spiaggia», ha replicato il deputato Pd Dario Ginefra su twitter. Dura Ileana Piazzoni, di Libertà e Diritti - Socialisti europei, che accusa l’Angelino dell’Interno di discriminazione: «Alfano viene meno a uno dei suoi compiti fondamentali».

Un altro del Pd, Luigi Manconi, dichiara che Alfano dovrebbe sapere che «il termine orde era quello utilizzato per indicare la presenza dei suoi corregionali negli Stati Uniti dei primi decenni del Novecento. E, per non perdersi in chiacchiere, i giornali definivano spesso semplicemente "a mafiosia” quei siciliani».

Qui c’è comunque da sanare una vecchia storia che coinvolge un po’ tutti.

Da una parte il ministro che asserisce che gli italiani sono stanchi dei vu’ cumprà. Dall’altro i soliti noti della sinistra che non accettano il termine vu’ cumprà, perché troppo offensivo.

E poi c’è la realtà nel mezzo: perché un razzista, com’è stato definito l’Angelino dell’Interno, permette l’arrivo di migliaia di potenziali vu’ cumprà ogni giorno grazie a Mare Nostrum?

Ai posteriori l’ardua sentenza come diceva qualcuno tempo fa!