Professore, psicologo, speaker radiofonico...

Addio a Robin Williams, mito gentile omaggiato da generazioni intere

Espressioni e insegnamenti che hanno cambiato ogni scenario, hanno distorto la realtà ribaltandola in una migliore, quasi utopistica ma verosimile grazie alla sua capacità di condividere il suo stato d'animo

di Tommaso Nuti

Addio a Robin Williams, mito gentile omaggiato da generazioni intere

Professore, psicologo, speaker radiofonico, ragazzo rinchiuso dentro un gioco da tavolo, robot, presidente e tanto altro: c'è chi è riuscito ad essere tutto questo, come un bambino sognatore, desideroso di diventare qualcuno che possa essere ricordato.

Robin Williams, eroe cinematografico dei giorni moderni. Gentile, vivace e coinvolgente.

Trovato morto nel suo appartamento in California l'11 agosto, impiccato.

Non è facile descriverlo, è più facile dire chi è stato, cosa ha rappresentato, cosa ha cambiato.

Oltre sessanta film e mille volti diversi, dal professore che tutti vorrebbero avere, capace di insegnare la libertà in una vita scolastica sognata da tutti i ragazzi passando ad un padre che fa di tutto per riconquistare i propri figli, anche travestirsi da donna delle pulizie in Mrs Doubtfire, fino allo straordinario psicologo di un genio, in Will Hunting. Muore a 63 anni il genio del cinema. Se ne va l'autore dell'immaginario non solo cinematografico. Se ne vanno anche Peter Pan, Mork, Braccio di Ferro.


Espressioni e insegnamenti che hanno cambiato ogni scenario, hanno distorto la realtà ribaltandola in una migliore, quasi utopistica ma verosimile grazie alla sua capacità di condividere il suo stato d'animo.

Dottore, genio, tata, presidente, Peter Pan. Ci ha fatto ridere, piangere, ha donato il suo incommensurabile talento a chi ne aveva più bisogno. La famiglia Obama esprime le proprie condoglianze alla famiglia di Robin, scrive il presidente degli USA e insieme a lui ogni singola star dedica 150 caratteri al mito. C'è anche chi non si esprime tramite social network, ma con semplici parole strozzate dalla commozione. Un comico genio e le nostre risate erano il fragore che lo sosteneva. Non posso credere che se ne sia andato, ricorda il regista Steven Spielberg.

Dicono che Mork sia finalmente tornato al suo pianeta, perché magari la terra fa schifo, mentre riecheggia nella testa quel "na-no na-no". Dicono che Peter Pan sia stato sconfitto dall'umanità e dai suoi difetti, dicono che l'attimo è fuggito, che il capitano John Keating sia affondato.

Non è così. Robin Williams non verrà ricordato per suicidio, verrà ricordato per tutto il resto. Decisamente. "Solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi, è da sempre così e lo sarà per sempre."

Tutto il mondo si trova quindi a pensare che stia sognando, che stia magari preparando un nuovo personaggio sorprendente, pieno di passione e libertà. Ci troviamo a sperare di sentire di nuovo un grido come Good Morning Vietnam!.

Era il 1998 quando Robin Williams salì sul palcoscenico ritirando il suo Oscar come miglior attore non protagonista. Il suo discorso riflette perfettamente la sua infinita personalità. Umile e scherzoso ringraziò prima di tutto i suoi "avversari" e chi lo aveva messo a confronto con loro. Si sentiva onorato. Abbracciò la statuetta, e descrisse gli attori arrivati alla nomination come "uomini straordinari", che pochi minuti dopo schernì maliziosamente tra le risate della platea. Era semplice, vivace ed energico.

Ogni volta che si chiudono gli occhi e si immagina Robin Williams ci appare in piedi, sopra la cattedra, cercando di scovare qualcosa di diverso, una prospettiva migliore. E come fare a non pensare al suicidio del ragazzo ne L'Attimo Fuggente, paragonarlo a quello crudo del divo gentile nella sua casa in California.

John Keating insegnava la libertà, sollevava i ragazzi ad un livello culturale più leggero.

Ogni lineamento che cambiava nel volto di Robin Williams rapiva, ci si poteva dimenticare di tutto il resto, diventava un'icona.

È riuscito a creare un equilibrio fra realtà e cinema, a stare in bilico tra gentilezza e passione, senza mai avere paura di niente, è riuscito a far conoscere il mondo tramite le parole, la poesia, i sorrisi.

Non ci resta che accendere il lettore DVD, prendere "Jack", diretto da Francis Coppola, inserirlo e godersi lo spettacolo, fino a quel discorso finale, quelli da brividi si, quello del grande Jack Powell, l'infinito Robin Williams:

Vi prego, non preoccupatevi tanto, perché a nessuno di noi è dato soggiornare tanto su questa terra. La vita ci sfugge via e se per caso sarete depressi, alzate lo sguardo al cielo d’estate con le stelle sparpagliate nella notte vellutata, quando una stella cadente sfreccerà nell’oscurità della notte col suo bagliore, esprimete un desiderio e pensate a me. Fate che la vostra vita sia spettacolare.

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