Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Bono Vox
Finalmente il Ferragosto ci ha recato in uno dei due giornali dell’area di centro- destra un titolo ed una serie di articoli franchi e precisi.
«Il Tempo», l’altro è «Libero» mentre ormai lontano è il foglio della famiglia Berlusconi, impegnato nella tutela di interessi di diversa natura, ha aperto in I pagina: "Il record di Renzi: debito al top e manovra vicina". In una pagina interna ha dedicato una nota al "tris di Renzi: Draghi, Papa e Napolitano", riportando la confessione del premier "il numero uno della Bce lo vedo spesso. E lo incontrerò di nuovo", parole alle quali noi non possiamo che replicare: lo sapevamo abbondamente. Dopo lo show milanese, seminando al solito banalità ed ovvietà, il bambino non è potuto mancare al saluto, "ripreso da tv e fotografi di tutto il mondo", con il Pontefice in partenza per la Corea. Instancabile, data anche la sua verdissima età, si è recato a rapporto dal nume tutelare a Castel Porziano, prima di accingersi all’esibizione prevista oggi in diversi palcoscenici, a Napoli, a Reggio Calabria, a Gela e a Termini Imerese.
Il quotidiano, diretto da Chiocci, conclude con una notizia, che lo premia da "tanta fatica". Il leader degli U2 gli ha inviato un breve ma altisonante messaggio, chiuso da una frase, che ci riempie di entusiasmo e cancella ogni nostra preoccupazione terrena: "Il nostro paese preferito ha la leadership che merita".
E’ un vero peccato, però, che il giudizio espresso da Bono Vox sia stato contraddetto dal comunicato con cui la Banca d’Italia ha annunziato il raggiungimento del livello record del debito pubblico (è pur sempre un primato) con una crescita mensile (quindi in epoca renziana) di 2,1 miliardi ed un contemporaneo calo – altro pessimo indicatore – delle entrate tributarie (- 7,7%).
Prova della linea superficiale e banale, seguita dal governo, è stata recata, nel momento in cui il Pierino delle Cascine, riconosciuta la cattiva gestione dei fondi comunitari , ci ha ricordato il dottor Azzecca – garbugli visto dal povero Renzo come un "giocator di bussolotti". Il garzoncello infatti ha avvertito che "da Palazzo Chigi si è iniziato a togliere alle regioni che non spendono" gli stanziamenti europei "e a metterli sulle scuole. Continueremo a farlo". Chissà fino a quando questo trasferimento sarà ammesso e sarà giustificato.
«Il Tempo» segnala anche con un articolo, al solito attento e calibrato, di Laura Della Pasqua che con il debito pubblico in aumento, i consumi al lumicino, la deflazione, le entrate tributarie in calo, la disoccupazione in crescita, sia indispensabile riscrivere il Documento di economia e finanza con l’inevitabile arrivo di una manovra correttiva. E pensare che il governo con l’alleato, educatino e bravino, è stato impantanato per circa 2 mesi in una pseudoriforma, inutile ed intempestiva. E pensare anche che oltre al garzoncello e alle garzoncelle Boschi e Madia, alle statiste di livello siderale, quali la Pinotti e la Mogherini, anche i garanti, i tutori, gli animatori dell’esecutivo non si erano accorti della situazione e dei problemi sempre più gravosi sul tappeto. Con sorpresa quindi è stato letto il titolo di apertura di «Libero», che soltanto adesso scopre il commissariamento del governo da parte dell’inquilino dell’alto (non "ermo") colle e del presidente della BCE e di molti altri per il momento nell’ombra, commissariamento esistente sin dal vagito iniziale.
L’altro ieri e ieri denunziavamo mentre oggi ci limitiamo a rilevare l’assordante silenzio o le debolissime reazioni della destra, che si attarda in inutili confronti con la Lega e con il veterodemocristiano Fitto, senza pensare che un’eventuale intesa non significherebbe altro che un reciproco snaturamento, considerata l’antitesi delle scelte di fondo.
Dopo gli episodi verificatisi oggi a Napoli, è sorto, potente e prepotente, l’auspicio di leggere in ogni angolo d’Italia striscioni, come quelli preparati oggi: "Schettino ha affondato la Concordia, Renzi affonda l’Italia". Il cav. Berlusconi non se ne abbia.
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