Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Lui fa la doccia gelata, a noi congela gli stipendi
L’intervista rilasciata il 23 da Berlusconi a «Il Messaggero» è tremendamente terrificante ed incredibilmente autolesionistica. Iniziamo subito dal carattere masochistico: proprio ieri secondo una rilevazione, realizzata in esclusiva per "Agorà Estate" (Raitre) dall’Istituto Ixé, è emerso una crescita del dato di fiducia nel presidente del Consiglio al 51% (+2%) rispetto alla indagine più recente, un calo del consenso del number one di Forza Italia (dal 19% al 16%) mentre rimane stabile il livello nei confronti di Matteo Salvini, al quale continua ad essere concessa, (ahimè), la primazia tra i leaders del sempre più fantomatico centro e dell’inesistente destra, che continua caparbiamente la propria autoliquidazione con i fazzoletti bianchi della Meloni e le prediche di Storace sugli immigrati, naturalmente al vento, mentre scenari rinnovati potrebbero aprirsi con l’abbassamento della soglia d’ingresso elettorale al 4% per le formazioni autonome.
Berlusconi, sempre esperto, attento e sensibile alla rilevazioni, non si rende conto che con il suo atteggiamento buonista autorizza il passaggio di elettori e simpatizzanti sotto le ali del detentore del potere senza riflettere sui suoi limiti politici, sui suoi esibizionismi, fatti soltanto di spot e sulle carenze operative. Berlusconi, nel corso del colloquio con Mario Ajello, autorevole firma del quotidiano di via del Tritone, ha ripetuto più volte «Matteo è un ragazzo, pieno di talento [?], che però sta sbandando. Non posso non dargli mano». Pur reputandola «piena di errori e ancora molto incompleta», papà Berlusconi assicura, perché alla ricerca di qualche mercanteggiamento e, al solito, in prima persona singolare, di non volerla stroncare definitivamente. L’ipotesi non maliziosa ma reale trova conferma nella frase: «Se verranno apportate delle modifiche, e noi [i suoi nunzi] le nostre proposte le abbiamo e stiamo cominciando a farle presenti al governo, potremmo pure dire di sì in Parlamento a questa riforma». Continua il karakiri: «Possiamo [i parlamentari esecutori dei suoi ordini] aiutare Renzi su molte cose, anche sull’economia, e lo faremmo con generosità e spirito di responsabilità. Non serve più dilaniarsi come inutilmente s’è fatto in passato. L’Italia e il suo premier insieme a lei, è a un bivio: o si salva o peggio per tutti. Non me la sento, in una situazione così, di stare con le mani in mano o di attizzare polemiche da opposizione non costruttiva. Sarebbe contro la mia natura e non è ciò che serve adesso al Paese». E poi precisa che «Se andrà a sbattere contro un muro, noi non andremo a sbattere con lui ma dobbiamo fare di tutto perché ciò non accada». E’ proprio bravo ed encomiabile in questa prospettiva!
L’espressione cupio dissolvi, contenuta nella I lettera di S. Paolo ai Filippesi, è stata di fatto pronunziata da Berlusconi quasi nelle stesse ore in cui Draghi dettava i compiti al Pierino delle Cascine, impegnato in … un modesto alberghetto di Forte dei Marmi in partite di tennis e di calcetto, corsette e giri in bici e nelle pagliacciate delle docce fredde. Il presidente della BCE di concerto con l’omologa della Fed, Janet Yellen, ha indicato misure straordinarie e lotta contro la disoccupazione, segnalando all’Italia l’urgenza della riforma del lavoro.
Si tratta, come è fuori discussione, di una eclatante sconfessione sulla tempistica adottata dal governo ed avallata da Berlusconi, che hanno preferito impegnarsi in una defatigante riforma, come quella del Senato, del tutto fuori luogo e dai tempi lunghissimi e principalmente autentica bruttura logica, politica e storica.
Ormai tutti si sono accorti della furbata pronunziata dal pifferaio sulla esclusione di nuove tasse "o altro", mentre invece si profila "probabile" ( lo dice «Il Messaggero», una voce pesante nel vasto arcipelago dei plauditores del venditore di pentole) un congelamento almeno annuale delle retribuzioni degli statali, che dal 2010 ad oggi in termini lordi hanno perduto 4 – 5 mila euro. «Il congelamento degli stipendi – sempre secondo il foglio romano – ha dato in questi anni un aiuto notevole al bilancio dello Stato», Stato che punta, anche in maniera aleatoria e davvero non certa, ai proventi della lotta contro l’evasione e al rientro dei capitali, temi soliti e ritriti. Cosa farà Berlusconi di fronte all’ennesimo blocco delle retribuzioni degli statali, in primis le forze dell’ordine? Farà finta di non accorgersi perché li considera in tantissimi casi superflui, come è capitato leggere più di una volta sul foglio di famiglia, e preferirà occuparsi e preoccuparsi di conservare la depenalizzazione del reato di falso in bilancio, misura voluta dalla Confindustria e dalle coop rosse?
Inserito da ghorio il 24/08/2014 12:33:51
Sulla giornata politica vista dal professor Vincenzo Pacifici emerge la confusione perenne che c'è nel centrodestra con Berlusconi, abbagliato da Renzi, ormai dall'incontro di Arcore, quando l'allora sindaco di Firenze era andato a trovarlo. Sui provvedimenti economici da adottare per il vero la confusione regna perenne su tutti i fronti, mentre i privilegi dei politici, con la scusa che incidono per percentuali da prefisso telefonico, continuano. Bloccare eventualmente le retribuzioni degli statali è la più grande fesseria che si possa fare, visto che da quattro anni c'è il blocco. Naturalmente in quest'Italia senza memoria storica- si vive solo su quello che si discure nell'arco di pochi giorni- tutti si sono dimenticanti delle liberalizzazioni nelle professioni, dove tutto quello che ha fatto Monti non serve "mezza cica", perché non è cambiato niente con le corporazioni che imoerano e discettano, a numero chiuso o quasi. E pensare che Berlusconi si p sempre riempito la bocca di essere liberale, lo stesso dicasi dei partiti di centrodestra ma la questione vale anche per il centrosinistra, "morto e sotterrato" su questo fronte , dopo "le lenzuolate " di Bersani. Adesso ci sono le esortazioni di Draghi: cambierà qualcosa? Personalmente ne dubito fortemente.
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