La Presunzione d’innocenza

Pericoloso e inquietante silenzio sui danni perpetrati dalla giustizia verso i cittadini. Dopo la sentenza Berlusconi l'oblio assoluto

Centinaia di poveri, fatti tali dalla giustizia, dagli errori di valutazione dei PM, che preferiscono togliersi la vita che continuare una battaglia a senso unico

di Il Melo

Pericoloso e inquietante silenzio sui danni perpetrati dalla giustizia verso i cittadini. Dopo la sentenza Berlusconi l'oblio assoluto

Da quando si è spenta l’eco sui problemi giudiziari di Silvio Berlusconi è calato un inquietante e dannoso silenzio, in merito ai misfatti che quotidianamente la giustizia italiana perpetra a danno dei suoi cittadini.

E anche lo stesso Cavaliere si è dileguato: “ricevuta la grazia gabbato lo santo” potremmo dire.  Gli conviene star zitto e buono, senza proferir parola alcuna contro quelli che prima erano i suoi acerrimi nemici, i magistrati, i PM in particolare.

Ma non tutti possono permettersi le parcelle dell’avvocato Franco Coppi, non tutti sono, siamo, ultra miliardari.

E così la possibilità di parlare di malagiustizia, da un po’ di tempo a questa parte, è stata accantonata; si preferisce, anzi preferiscono, trasformarsi in guardoni di seni cascanti, di gavettoni e di riforme che non verranno mai.

Questo, ahinoi, è il Paese Italia, un’accozzaglia di burattini fatti muovere dal burattinaio di turno, milioni di bipedi senza carattere e il minimo coraggio.

Mentre i soliti noti poveri cristi devono vedersela ogni santo giorno con la mannaia della parziale giustizia italica.  

Migliaia di persone soggette a incredibili travagli giudiziari che hanno rovinato la vita loro e quella delle famiglie.

Tantissimi innocenti che, a causa di un’interminabile catena di errori, per molti anni -per poter lavorare- hanno dovuto lasciare la propria terra ed emigrare.

Centinaia di poveri, fatti tali dalla giustizia, dagli errori di valutazione dei PM, che preferiscono togliersi la vita che continuare una battaglia a senso unico. E quelli che resistono, ma che sono sfibrati, distrutti, senza un soldo, e chiedono aiuto alla Caritas.

Tra i tanti disperati che dormono dentro gli scatoloni di carta alla stazione, sotto i ponti o visibili davanti alle sedi che fanno del volontariato per chiedere un minimo di sostegno, ci sono le vittime della malagiustizia.

Basta un’assurda denuncia fatta da persone con i quattrini, un avviso di garanzia e perdi la tua dignità, gli amici, le relazioni, il conto in banca. Poi nessuno mai affermerà che era una grossa cantonata, un escamotage, magari per farti fuori dal posto di lavoro, che era tutto falso, ma intanto sei rovinato, innocente, ma rovinato.

E per tutto ciò devi ringraziare la giustizia nostrana, che trasforma le persone dignitose in sciagurati reietti che dormono sotto i portici o… si suicidano.  

Spesso gli errori dei PM e dei giudici derivano dall’ottusità, dal non voler accettare in alcun modo le giustificazioni e le spiegazioni dell’imputato, reo a prescindere. Ma anche dal disinteresse degli avvocati d’ufficio.

E all’assoluta non osservanza di un principio della Costituzione della Repubblica Italiana: la Presunzione d’innocenza.

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