La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

#annunciodopoannuncio ora tocca alla scuola: via i supplenti, stabilizzare i precari, meritocrazia. Con quali soldi?

di Vincenzo Pacifici

#annunciodopoannuncio ora tocca alla scuola: via i supplenti, stabilizzare i precari, meritocrazia. Con quali soldi?

La Forza Italia che ci vorrebbe, che sarebbe necessaria all’Italia, che dovrebbe vivere quotidianamente in alternativa, in competizione non in combutta, in amichevole intesa con il pifferaio, è apparsa come una meteora nella nota politica del 2 settembre de Il Mattinale, la nota politica del gruppo parlamentare della Camera. In essa viene ripercorsa dettagliatamente tutta la serie di annunci, lanciata in questi mesi dal pifferaio, a cominciare dalla riforma del lavoro, tradottasi in un disegno di legge che giace in quella assemblea, di cui è stata decisa la soppressione. Segue la riforma del fisco annunciata per maggio, dopo quattro mesi nessuna notizia . Nel frattempo la tassazione sulle rendite finanziarie è aumentata dal 20% al 26% e sugli italiani incombe la Tasi.

Per quanto riguarda l’attività parlamentare: da giugno 2013 al febbraio 2014 il governo Letta aveva chiesto 9 voti di fiducia (7 alla Camera e 2 al Senato), il governo del puffo ne può vantare il doppio, di cui 10 a Montecitorio e 8 a Palazzo Madama.

Per le riforme sostanziali l’Italicum, approvato in prima lettura alla Camera, sarà modificato al Senato e dovrà ritornare nell’assemblea presieduta dalla Boldrini. Senato e Titolo V ricordiamo perfettamente la fatica con cui sono stati approvati ma per il riforma delle riforma valida sono indispensabili tre lunghi e delicati passaggi di fronte alle Camere ed un referendum.

Di annuncio in annuncio – come è stato notato – dopo il lancio del piano Mille giorni, che tutte le persone serie giudicheranno una volta divenuti fatti, il boy scout ha anticipato la riforma della scuola. Recitando la lezioncina appresa, ha spiegato  che essa "conterrà alcune idee nel merito per rendere la scuola sempre più strumento di crescita per il giovane cittadino. Ma anche strumento di crescita per il Paese". A tanta  enfasi si può facilmente replicare, umilmente notando che tutte le generazioni precedenti a quelle beneficiate dalle norme in elaborazione da analfabete sono arrivate all’abc mentre il Paese dalle caverne è passato alle capanne.

Altra proposta innovativa, sulla quale è opportuno porre alcune domande, è quella del superamento del "meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite". Come verrà attuato? Cosa prevederà ? Con quali fondi sarà realizzato?

Agli insegnanti sarà chiesto di accettare che "gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull’anzianità". Ora altri quesiti: chi giudicherà il merito? In base a quali criteri naturalmente soggettivi rispetto a quelli sull’anzianità, meccanici ed oggettivi? Delle simpatie e dei rapporti personali, delle comunanza politica? E quanto costerà l’insediamento e l’operato delle commissioni preposte?  

Al venditore di pentole - come prima risposta - occorre far conoscere il commento immediato di Tecnica della scuola, quotidiano della scuola on line, secondo cui "dopo gli interventi lapidari di Padoan, parlare di rilancio della scuola sarà un esercizio retorico".

Altro tasto toccato è quello dell’edilizia scolastica, per la quale saranno sbloccati i fondi "a quei Comuni che hanno progetti seri, cantierabili". Ma questi nuovi edifici saranno predisposti sui dati della popolazione scolastica odierna, di quella presunta o di quella di 10 – 15 anni or sono? Non esiste il rischio o la probabilità che diventino cattedrali nel deserto e luogo di sollazzo per topi?

Qualche considerazione su una nota di Storace, inebriato da un invito ricevuto per un dibattito durante la Summer School (un nome servile) pugliese dei giovani di FI.

Nell’incontro, cui parteciperanno Gasparri, Romani e mister preferenze Raffaele Fitto, già democristiano, l’ex presidente della Regione Lazio, ormai allineato sotto le insegne del Cesare di Arcore, anticipa il rifiuto del messaggio della discontinuità, quale sinonimo dell’accantonamento di Berlusconi, e sottolinea la necessità di "individuare la forma partito e le sue idee programmatiche che servano a recuperare al voto milioni di italiani che comunque risultano dispersi".

Accantonato per carità di patria il discorso  del partito unico, rifiutato all’epoca del PDL ed ora recuperato, milioni di italiani – caro Storace – sono dispersi e continueranno a rimanere tali se Berlusconi ed i suoi non la smetteranno di essere sodali e comprensivi con il puffo, non comprendendo come da sinistra (Annunziata e Scalfari) sia pesantemente attaccato mentre dai berlusconiani sia trattato con una deferenza prossima all’ossequio.

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