Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Madia e Renzi
"E te pareva" si dice a Roma di fronte alle proposte ovvie e banali, degne dei peggiori governi della I e della II repubblica, come quella formulata dalla Madia sul rinnovato blocco annuale (?) degli stipendi degli statali. Il gabinetto del "rottamatore", alle prese con la cronica mancanza dei fondi, ha tirato dal cilindro della sua indubbia genialità, una misura, che danneggia per il quinto anno consecutivo, centinaia di migliaia di dipendenti, in prima linea le forze dell’ordine.
Addirittura irridente, per non dire vergognosa, l’appendice della tizia proponente, che si è permessa di sottolineare che per molti varrà la mancetta degli 80 euro. Se lo dice lei, che si è sudato il posto ricoperto, tutti d’accordo.
A proposito ma gli stipendi del personale degli enti locali hanno subito e subiranno lo stesso provvedimento oppure continueranno il loro percorso di consistenza assai differente? A proposito di tagli e di riduzione, ci fosse un parlamentare a sollevare il problema della soppressione totale delle Comunità montane. Nella mia città, Tivoli, opera in un palazzo del valore diverse centinaia di migliaia di euro quella dei "Monti Tiburtini", non basterebbe un semplice appartamento o non si potrebbe eliminarla visti ruolo e funzioni?
Nei giornali si usa, troppo e troppo spesso, soprattutto nei titoli, il presente indicativo mentre più onesto apparirebbe l’uso del modo condizionale. Ad esempio l’edizione odierna de «Il Tempo» è così aperta: "Alunni, prof e stipendi. Così cambierà la scuola", dal momento che tutti sappiamo, come ci ricorda anche l’occhiello, che per "ora sono solo linee guida" il condizionale sarebbe assai più rispettoso della realtà. E’ vero che il venditore di pignatte se non otterrà il mille per cento di pareri contrari al suo miracoloso programma, non ne cambierà una virgola, è anche vero che il piano, nonostante la solita ossequiosa posizione assunta dal quotidiano dei vescovi ("Renzi lancia le linee guida: retribuzioni, più lingue, musica e sport") presenta mille aspetti oscuri e mille problemi da affrontare e da risolvere.
Dopo le analisi compiute negli scorsi giorni è il caso di trattenersi su due aspetti, efficaci a convalidare le obiezioni formulate. Per quanto riguarda le alfabetizzazioni, si approfondisce la preoccupazione per la patente delegittimazione italiana con il rafforzamento delle competenze digitali: "coding e pensiero computazionale" nella primaria e piano "Digital Markers" nella secondaria. Rimane da chiarire il punto riguardante la responsabilità dell’assegnazione del merito (a proposito il Pierino quali meriti ha accumulati per essere designato presidente del Consiglio?): il dirigente scolastico o una commissione speciale formata dal responsabile e da altre figure dell’istituto? E’ certo che si profilano tempi bellicosi di tutti contro uno o tutti contro alcuni.
La Giannini ha assicurato che i 3 miliardi necessari per l’assunzione dei 150.000 precari "sarà ricavata dalla spendig review" ma fino ad oggi i precari attraverso quale fondo hanno ottenuto la retribuzione? I costi, in altri termini, non saranno tanto questi quanto quelli generali organizzativi. E’ poi assolutamente fuori luogo e controproducente il titolo di «Libero» "Renzi si compra 200.000 voti con la più gigantesca infornata", dal momento che si può replicare, chiedendo la ragione per cui Berlusconi non abbia mai pensato ad una misura elettoralmente tanto fruttuosa.
Il Cesare di Arcore è tornato tra noi, comuni e poveri mortali, con una telefonata "lunga e cordiale" con il Cesaretto toscano, incentrata sui temi di politica estera (il meno giovane, forse alludendo alla colossale gaffe della Mogherini, avrebbe detto all’altro "ho parlato con Putin, bisogna fare attenzione ed essere cauti perché è molto, molto determinato") ma anche al capitolo delle riforme e (ti pareva!) quello della giustizia. Chissà se si è permesso di chiedere prudenza e realismo sulla scuola e soprattutto sul blocco degli stipendi agli statali, non dimentichiamolo, esistente anche sotto gli esecutivi berlusconiani.
Per chiudere, se si dovesse riaffacciare sulla scena Passera con pretese e velleità leaderistiche del centro – destra, gli si dovrebbe chiedere conto del suo pugnace interessamento per il rientro in India dei due fucilieri di Marina, oggi tanto icasticamente ricostruito da Feltri assieme all’ennesima pirlata del boy scout e delle inconsistenti subordinate, Mogherini e Pinotti.
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